Il
brano "Cani e serpenti" di Valentina Indelicato, con musica di
Giuseppe Furnari e testo di Giuseppe Cucè, prodotto da Riccardo Samperi, si
distingue per la sua audace esplorazione del tema dello smarrimento di sé in
un'epoca iperconnessa. Attraverso una melodia avvolgente e testi evocativi,
l'artista dipinge un quadro inquietante di un'umanità isolata ed estraniata. Il
riflesso di un sé sconosciuto in uno specchio di realtà alienante evoca un
profondo distacco emotivo e fisico, evidenziando la solitudine pervasiva di chi
si trova intrappolato in una società sempre più schermata e barricata.
La canzone invita a una riflessione intensa sulle conseguenze della connettività eccessiva e delle aspettative irrealistiche imposte dalla società contemporanea. Suggerisce che solo abbandonando il conformismo e le maschere sociali si possa rompere il ciclo di alienazione e ritrovare un'autenticità perduta. "Cani e serpenti" si configura così non solo come un brano musicale, ma come un manifesto emotivo che sfida le convenzioni e celebra il coraggio di essere se stessi in un mondo dominato dalle apparenze.
Com’è
stato il tuo percorso dall’esordio ad oggi?
La musica ha da sempre fatto parte di me, da prima che ne avessi io stessa memoria, ed è stata da sempre la cosa più naturale ma forse più controversa della mia vita. Mi ha dato tanto, un percorso di montagne russe ed emozioni, ci ho litigato a volte, mi ha richiesto fin da subito sacrifici, ma ha contribuito a fortificare in me la convinzione che metterci il cuore è il primo ingrediente per gioire intensamente della vita. Se piccolina è avvenuto tutto naturalmente e spontaneamente, crescendo, l’attitudine alla musica è diventata bisogno, ricerca nel tentativo di farne strumento di espressione personale. Nella ricerca di tanti ‘perché’ musicali e di vita, questa esigenza privata si è poi trasformata con il tempo nel desiderio di voler raggiungere un impegno-obiettivo di condivisione: se anche solo una persona, ascoltando me e – nel mio piccolo – la mia musica, riesce a sentire un po’ di calore nel suo cuore, un po’ meno solitudine, allora io avrò realizzato il mio sogno. Grazie al percorso che ho intrapreso assieme all’etichetta discografica ‘TRP Vibes’ di Riccardo Samperi, sto lavorando affinché questo mio desiderio di condivisione possa prendere forma, e negli ultimi mesi, dall’uscita del mio brano d’esordio ‘Aria’ ad oggi, il nostro progetto ha vissuto e sta vivendo un ‘work in progress’ con un crescendo di emozioni indescrivibili, opportunità preziosa per me di ricerca, di crescita personale e musicale.
Cosa
vuoi trasmettere con il tuo nuovo singolo?
Questo singolo nasce dalla volontà di voler comunicare un significato ben preciso, attuale, e che origina dalla quotidianità, dalla sua osservazione e dal suo vissuto. Credo fortemente al messaggio di “Cani e serpenti” come di forte attualità sociale: la realtà di oggi si basa su canoni da cui è difficile scappare, su una solitudine da leggere all’interno di un ossimoro senza precedenti in un mondo in cui, paradossalmente e apparentemente, si è sempre più collegati. Penso che questo brano appartenga un po’ a ognuno di noi e al nostro personale vissuto, filo di una tessitura sociale complessa e articolata. Il titolo è fortemente dicotomico: da un lato vi sono la fedeltà, il bianco; dall’altro l’oscurità, il nero. Oggi viviamo in una società che si muove per schemi stereotipati, metro umano indiscusso e apparentemente di giudizio assoluto, di cui però si ignorano le sfumature e le peculiarità. Liberarsi dai luoghi comuni può forse significare riappropriarsi di una rinnovata coerenza personale tra l’io interiore e la propria immagine riflessa nel mondo.
Sei
aperta alla sperimentazione?
Credo che la musica sia universale, strumento prezioso e umano di comunicazione prima ancora delle parole e delle lingue, e proprio per questo amo tanti generi diversi, che non guardo come settori divisi da muri ma come fluidi e in continua contaminazione. La ‘contaminazione’ è motivo di scoperta, prima musicale e poi umana, è sintomo di voglia di unione e di condivisione, e questo è un messaggio prezioso. Per me è quindi importante affrontare generi e linguaggi diversi, non solo dal punto di vista personale ma anche, nel mio piccolo, come messaggio sociale. Allo stesso modo amo le collaborazioni con altri artisti, autori e compositori: occasioni di crescita individuale, di sperimentazioni musicali, di scoperte e ri-scoperte che adempiono al compito musicale primo, la condivisione.
Quali
sono le tue aspettative per il futuro? Come vedi il panorama musicale italiano?
Ho iniziato a fare musica con un obiettivo ben preciso: se anche solo una persona riesce a provare un po’ di calore nel suo cuore, ascoltando nel mio piccolo la mia voce, la mia musica, allora io mi sentirò piena. La musica ha il magico potere di farci sentire meno soli, e io vorrei provare a contribuire e farmi strumento nelle sue mani: questa la mia ambizione per il futuro. Oggi il mondo musicale credo sia un po’ più ‘semplice’ – e per questo forse più immediato e veloce nel comunicare - nei linguaggi e nella ricerca musicale. Sicuramente in questo senso la musica risulta essere espressione sociale, delle dinamiche in cui ci troviamo a vivere. Che sia un male o un bene, credo sia sicuramente espressione sintomatica dei nostri tempi e sia da prendere e considerare come tale.
Chi
vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
Terrei
tantissimo a ringraziare tutto il team di ‘casa TRP Vibes’ – come amo
chiamarla-, e tutti coloro che mi stanno donando vicinanza, supporto, affetto,
fiducia.
Grazie a
tutte le persone che stanno ascoltando la mia musica: nel mio piccolo, sono
davvero onorata di poter sfiorare la vostra anima attraverso la mia voce.
Grazie
mille a Voi per le belle domande e per avermi donato la possibilità di
raccontare un pezzetto di me e del mio sogno musicale, e grazie a tutte le
radio, ai giornali e ai magazine che stanno sostenendo me e il mio progetto.
Grazie
davvero di cuore a tutti.