"Call Back": il viaggio di Camilla Bianchini dal romanzo al podcast

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Camilla Bianchini, autrice del romanzo Call Back, recentemente adattato in un podcast fiction prodotto da Blackcandy Produzioni. Un progetto che fonde la passione per il teatro e la narrativa con il formato audio, dando vita a un racconto ricco di ironia e riflessioni sulla vita di una giovane attrice alle prese con le difficoltà quotidiane e la ricerca di un “ruolo” nel mondo.

Camilla, grazie per essere con noi oggi. “Call Back” è un progetto davvero interessante, sia come romanzo che come podcast. Com’è nata l’idea di raccontare la storia di Nina?

Grazie e voi per l’interesse! Io sono principalmente un’attrice e Call Back avrebbe dovuto essere un monologo tragicomico teatrale che raccontava le vicende di un’attrice precaria trentenne ancora in cerca del suo “ruolo” nel mondo, poi però mentre scrivevo diciamo che mi è presa un po’ la mano, i personaggi che avevo nella mia testa e le situazioni erano più articolate del previsto che ne è nato spontaneamente un romanzo, che è stato pubblicato da Bertoni Editore.

Nina è un personaggio davvero complesso, vive tra il desiderio di affermarsi come attrice e le difficoltà quotidiane di pagare le bollette. C’è qualcosa di autobiografico in lei?

Le vicende che racconto essendo un fictional podcast sono totalmente inventate così come i personaggi, però ovviamente mi sono ispirata alla realtà che conosco di più facendone parte, mi riferisco alle difficoltà del mestiere dell’attore. Solitamente, infatti, quando si parla di attori e del mondo del cinema le persone lo associano al successo, ai red carpet, alla fama ma in realtà c’è una basta gamma di attori poco conosciuti ma pieni di talento che ancora non hanno avuto modo di essere “riconosciuti” per quanto riguarda il loro talento; quindi, scrivendo ho pensato appunto di costruire un personaggio che non fosse “vincente” per la società ma che nonostante gli ostacoli non smettesse di sognare.  In comune con Nina credo di avere l’ironia con cui affronta ogni vicenda tragicomica che le accade.

Il podcast è prodotto da Blackcandy Produzioni. Com’è stato lavorare con loro e trasformare un romanzo in un progetto audio?

Anche questo è avvenuto in maniera molto naturale, avevamo collaborato insieme per un precedente podcast prodotto da loro in cui avevo prestato la voce, poi parlandogli della mia idea di trasformare Call Back in un fictional Podcast sono stati immediatamente entusiasti e pronti a partire all’istante. L’idea di trasformare Call Back in un podcast è nata dal fatto che durante le presentazioni del libro mi divertivo molto a leggere e interpretare dei passi del romanzo e vedevo che la gente presente si divertiva con me quindi perché non farne un fictional podcast?

Nina sta aspettando un “Call Back” importante nella sua carriera. Nella tua esperienza, qual è stato il “Call Back” più significativo per te?

Credo sia stato quello che mi ha dato la possibilità di partecipare alla terza stagione di Vita da Carlo regia di Carlo Verdone e Valerio Vestoso, è stato un selftape in realtà quindi non un provino in presenza ma quando ho saputo che era andato bene non potevo crederci, era un piccolo ruolo, una ragazza ludopatica che racconta la sua disintossicazione dal gioco ma è stata un’esperienza gigantesca poter fare parte della serie di uno dei miei miti di sempre!

C’è qualcosa che vorresti dire a chi ascolterà “Call Back”?

Call Back è dedicato a tutti i Millennials e non solo ancora in cerca del loro ruolo nel mondo. Mi auguro che ascoltando le avventure tragicomiche di Nina, vi sentirete un po’ meno soli e che il podcast vi regalerà un po’ di quella leggerezza che, come diceva Calvino, non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.


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