Al via domani, mercoledì 27 novembre, la XIX edizione di Politicamente Scorretto, la rassegna curata da Carlo Lucarelli che torna a Casalecchio di Reno con quattro giornate ricche di eventi – tra cui talks, panel di discussione, spettacoli teatrali, workshop di giornalismo, podcast e presentazioni di libri – e con la partecipazione di una folta platea di ospiti di rilievo.
Promossa dal Comune di Casalecchio di Reno e ideata nel 2005 dal servizio Casalecchio delle Culture, da ormai 19 anni la rassegna culturale ha lo scopo di seguire, analizzare e commentare le grandi inchieste su casi irrisolti e stragi coinvolgendo il grande pubblico ma anche intellettuali, scrittori, giornalisti, scuole, istituzioni, attivisti e artisti che desiderano riflettere e dialogare su temi d’attualità e d’impegno civile attraverso la cultura.
Il tema centrale della nuova edizione è “Articolo 3. Non c’è libertà senza uguaglianza”, in riferimento all’Articolo 3 della Costituzione italiana, promuovendo la pari dignità di tutti i cittadini, con particolare attenzione alla questione della parità di genere. Tramite incontri, spettacoli ed eventi culturali di varia tipologia verranno approfondite questioni contemporanee con un approccio inclusivo e adatto a tutte le generazioni, al fine di promuovere un clima di uguaglianza che riconosca e accetti la diversità, opponendosi a tutte le forme di discriminazione.
IL PROGRAMMA DI MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2024
La prima giornata della rassegna sarà dedicata interamente alle nuove generazioni, con particolare attenzione ai giovani studenti. Alle ore 10.30 aprirà le danze lo spettacolo “Freevola – confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione” di e con Lucia Raffaella Mariani riservato alle scuole secondarie di II grado. La rappresentazione prenderà vita presso il Teatro comunale Laura Betti, che farà da cornice ad un’esibizione che ha come focus principale il tema del giudizio e dell’accettazione di sé, offrendo uno spunto di riflessione sulla possibilità di essere come si è, senza pregiudizi di sorta, in un mondo sempre pronto a puntare il dito.
Prodotto da Trento Spettacoli con il sostegno di Potenziali Evocati Multimediali e curato da ATER Fondazione, lo spettacolo mette in scena l’imperativo di piacere che oggi ogni donna percepisce in se stessa: la signorina Mariani sul palco ha un’ora di tempo per convincere il pubblico ad amarla, e chi la guarda è chiamato ad essere responsabile dei propri giudizi su di lei. D’altro canto, la signorina, nel tentativo di essere irresistibile, si fa sopraffare dalle sue insicurezze e fragilità, e non può fare altro che dare il via ad una confessione tragicomica, frammentata e poetica sul dovere di piacere e sull’“insostenibile bisogno di ammirazione” che grava su ogni ragazza.
Si proseguirà alle ore 17.30 presso la Casa della Conoscenza in Piazza delle Culture con il tradizionale evento “Scuola e impegno”, che intende mostrare i progetti e le azioni che nelle scuole del territorio vengono portate avanti da studenti e docenti nel segno dell’educazione alla legalità. Per il secondo anno questo panel è dedicato alla presentazione dei podcast realizzati con le ragazze e i ragazzi del Liceo L. Da Vinci e dell’Istituto tecnico G. Salvemini di Casalecchio di Reno. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Avviso Pubblico, si pone l’obiettivo di far raccontare ai ragazzi delle scuole, tramite il linguaggio dei podcast, le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni della rassegna.
Quest’anno l’attenzione sarà rivolta ad importanti esempi di antimafia al femminile, come il caso di Maria Chindamo – imprenditrice calabrese vittima innocente di ‘ndrangheta – o la storia di Luisa Impastato, presidente di Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato.
Durante la conferenza stampa di presentazione di Politicamente Scorretto 2024, Francesco Nicolino, professore presso il Liceo Scientifico L. Da Vinci di Casalecchio di Reno, ha parlato del progetto in relazione al caso di Maria Chindamo: “Abbiamo proposto ai ragazzi un percorso che li portasse fuori dalla semplice cronaca. Lo scopo era parlare di tutto ciò che si cela dietro l’omicidio di Maria Chindamo: la cultura e la subcultura patriarcale mafiosa che voleva vendicarsi del fatto che lei avesse chiesto la separazione dal marito. Questa cultura è ancora viva. Non è solo ideologia ma è realtà, condiziona le nostre vite quotidiane e ne pervade ogni aspetto”.