CONFINI, la mostra del collettivo Phzero ospitata alla Medina Art Gallery con inaugurazione il 29 novembre alle ore 18, rappresenta un nuovo terreno di esplorazione che attraversa più epoche storiche, diverse geografie e tecniche miste.
Confini vuole interrogare le disparità della nostra epoca: chi può attraversare il mondo senza ostacoli e chi, invece, è costretto a confrontarsi con confini invisibili tracciati da guerre, politiche oppressive e disuguaglianze.Phzero trasforma superfici insolite
in tele, portando il suo lavoro oltre i confini convenzionali nell'ottica di
integrare arte e materiali urbani. Teli termici di emergenza intagliati con
macchinari a controllo numerico, reti in fibra di vetro, lettere scritte nel
periodo delle due Guerre Mondiali e fondi materici, diventano supporti su cui
le opere prendono vita, creando una dimensione tattile e visiva che amplifica
l’intensità delle trame e dei colori. Le vernici spray evocano le sfumature
cromatiche e il dinamismo di un paesaggio metropolitano che unite ad altre
tecniche e materiali non convenzionali, conferiscono alle opere di Phzero un’identità
profondamente contemporanea.
Le parole, d’amore e di speranza, di connessione, parole intime e urlate, a cui affidiamo i nostri sentimenti e le nostre paure, rappresentano il filo conduttore della mostra. E se da un lato possono intrecciare dialoghi oltre i confini, altre volte rimangono sorde ad una risposta nell’impossibilità di varcare un mare, o possono farsi immagine nell’immediatezza della street art.
Phzero, collettivo fondato da Simona Gaffi e Daniele Signore, nella sua ricerca intreccia arte, tecnologie digitali e critica sociale, producendo opere che superano i limiti delle tecniche tradizionali per indagare lo spazio e la coscienza collettiva.
Simona Gaffi: “Ogni opera apre una finestra su una riflessione urgente e profonda sul senso della libertà e sui muri invisibili che ci circondano. Confini intesi non solo come linee tracciate su una mappa, ma limiti sociali e psicologici che segnano vite e destini, un processo che conduce oltre il visibile, attraversando lo spazio, aprendo una riflessione sul significato di libertà e appartenenza”.
La delicatezza e la precisione richieste dai materiali utilizzati, spesso lavorati con i macchinari a controllo numerico, sono le stesse con cui gli artisti trattano temi profondamente vicini alla dignità umana. Ogni millimetro di precisione, in questo processo artistico, riflette la complessità e la responsabilità di affrontare argomenti che riguardano il senso più intimo della nostra condizione e l’immenso peso di percorsi che lasciano cicatrici reali, spesso invisibili agli occhi di chi non li vive.
Daniele Signore: “Lavorando su temi sociali, esploriamo spesso le scienze politiche e giuridiche, discipline che ci aiutano ad interpretare anche le strutture che influenzano la vita delle persone. In questo modo, l’arte non solo esprime un pensiero critico sulla società, ma invita il pubblico a entrare in dialogo, creando un’esperienza condivisa che sfida ciascuno di noi a immaginare il cambiamento.”
Alcune opere permetteranno allo spettatore di toccare con mano il processo creativo e di entrare, anche solo per un attimo, nei panni di chi ha realizzato l’opera. Infatti sono accompagnate da video che svelano la complessità del fare artistico: il pensiero, l’errore, le intuizioni. Così, la mostra diventa un dialogo condiviso per esplorare i propri confini di senso. Un'esperienza artistica che attraversa spazio, identità e libertà.
La mostra è visitabile fino al 5 dicembre con diversi orari.
Phzero è un collettivo fondato nel 2020 da Simona Gaffi, architetta e artista, e Daniele Signore, street
artist e tatuatore, coinvolto in un approccio innovativo che unisce arte e
tecnologie digitali, con l’intenzione di interagire con il pubblico in modo
nuovo ed unico, espandendo i confini dell’espressione artistica. L’utilizzo,
del controllo numerico e delle risorse digitali, contribuisce alla creazione di
opere d’arte altrimenti di difficile realizzazione con i metodi tradizionali,
favorendo una connessione con il pubblico che può aprire nuove opportunità per
introdurre gli spettatori in modo più attivo e coinvolgente.
La continua formazione e sperimentazione nel campo del digitale e dei nuovi materiali spinge gli artisti in un crescendo di composizioni che fondono insieme la critica sociale, la street art e l’art-tech, il principale stile che contraddistingue il collettivo, il quale di volta in volta, si avvale della collaborazione di professionisti in ogni campo necessario per approfondire e sviluppare le differenti tematiche sociali con le quali propone la sua comunicazione.
Medina Art Gallery - Via Angelo
Poliziano 32-34, Roma
Inaugurazione 29 novembre ore 18 – 21
Orari: 30 novembre e 1 dicembre ore
15-19
dal 2 al 5 dicembre ore 10-13/15-19