Il Centro Sperimentale di Cinematografia collabora alla prima edizione di Cinemateca, nuova rassegna culturale dedicata alla valorizzazione del patrimonio cinematografico italiano.
L’evento si svolgerà Villa Erba (Cernobbio), la storica dimora di Luchino Visconti che apre le sue porte dal 29 novembre al 1° dicembre. Cinemateca è un lavoro di ricerca e selezione diventa il palinsesto di tre giorni che si sviluppa nelle diverse sale della villa, alternando proiezioni di cinema inedito, introvabile o dimenticato a una serie di incontri con personalità del mondo del cinema, da sceneggiatori a registi e attori, per dare vita a un momento di approfondimento e confronto.Ogni sala accoglie il pubblico in un’atmosfera sofisticata e al tempo stesso domestica. Per l’occasione, arredi contemporanei entrano in dialogo con i decori di questi interni e con la loro storia. Il risultato è la sensazione di venire invitati nella dimora privata che ha accolto e ispirato negli anni il lavoro di Luchino Visconti. Per tutta la durata dell'evento le sale torneranno a vivere di cultura, con proiezioni storiche e contemporanee, con incontri e presentazioni.
Cinemateca è un progetto Wonderlake Como in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia, realizzato con il sostegno di Città di Como, Provincia di Como, Camera di Commercio Como-Lecco.
PROIEZIONI
Sala 1 / Contemporanei – La sala propone una selezione di esercitazioni e saggi di diploma, in forma di cortometraggi, di aspiranti registi durante gli anni di studio al Centro Sperimentale di Cinematografia dell'ultimo decennio, tra il 2012 e il 2022, degli autori Valerio Ferrara, Alberto Palmiero, Margherita Ferrari, Piero Messina, Giovanni Dota, Lorenzo Tardella, Letizia Lamartire, Ernesto Censori, Daniele Pini, Mino Capuano, Francesco Bruni, Ado Hasanovic.
Sala 2 / Storici – La sala propone una selezione di esercitazioni e saggi di diploma, in forma di cortometraggi, di aspiranti registi durante gli anni di studio al Centro Sperimentale di Cinematografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta. Tra gli autori: Francesca Archibugi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Fabio Garriba, Umberto Lenzi, Gabriele Muccino, Folco Quilici, Paolo Virzì.
Sala 3 / Al Centro del Cinema – Al Centro del Cinema racconta ottant’anni di vita e attività del Centro Sperimentale di Cinematografia attraverso gli occhi di coloro che nel corso del tempo sono passati per le sue aule. Dal fascismo alla Seconda guerra mondiale, dal miracolo economico alla contestazione, dagli anni Ottanta a oggi, il documentario ripercorre, attraverso l’uso esclusivo di materiali di repertorio degli Archivi della Cineteca Nazionale e dell’Istituto Luce, il rinnovarsi del costume e dell’immaginario del Paese. Stagione dopo stagione, attraverso le testimonianze e le opere di coloro che hanno frequentato il Centro Sperimentale, il film rappresenta l’avvicendarsi delle forme estetiche e sociali che per quasi un secolo hanno animato il dibattito culturale italiano. Al Centro del cinema, il documentario realizzato per gli ottant’anni del Centro Sperimentale di Cinematografia è stato supervisionato da Gianni Amelio e Roberto Perpignani e presentato alla 72° Mostra del Cinema di Venezia (2015) nella sezione Cinema nel giardino.
Sala 4 / L'atto creativo – Selezione di registrazioni tratte dal ciclo di incontri L'atto creativo, ideati da Daniele Luchetti. Incontri tra protagonisti, non solo del mondo dello spettacolo e gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia: Woody Allen, Franco Battiato, Jannis Kounellis. A seguire un approfondimento sulla figura di Luchino Visconti grazie alle proiezioni dei film documentari prodotti dal Centro Sperimentale di Cinematografia: Luchino Visconti a Villa Erba, di Federico Ramundo (2005, 15’) e Per Luchino Visconti, di Alessandro Dionisio (1989, 35’).
INCONTRI
Venerdì 29 novembre - ore 19.30
Incontro con Celeste Dalla Porta, in dialogo con Marcello Foti. Giovane attrice italiana diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia nel biennio 2019-2021, Celeste Dalla Porta esordisce come attrice in una serie di cortometraggi: Cecità (2021) di Niccolò Donatini e La replica (2022) di Mauro Diez. Nel 2024 è la protagonista di Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino.
Sabato 30 novembre - ore 15.00
Il cinema come fatto sociale e culturale: un confronto tra ieri e oggi. Conversazione con Flavio De Bernardinis e Domenico Monetti. Quando uscì La dolce vita, nel 1960, introdusse nella vita di tutti i giorni modi di dire (il celebre “paparazzo”, fotografo assillante dei personaggi famosi), comportamenti, atteggiamenti. In breve, intervenne sul costume nazionale. Se allora la strada era la prosecuzione dello schermo cinematografico, oggi, nel XXI secolo, è ancora così? Il contrario, forse. È lo schermo che ora cerca affannosamente di contenere al proprio interno tutte le abitudini, i vezzi culturali e artistici, i modi di agire e di parlare. Cosa è cambiato, da La dolce vita a adesso? La società o il cinema? È quello che si tenterà in sintesi di mettere a fuoco.
Sabato 30 novembre - ore 16.30
Presentazione del libro Champagne e cambiali. Nuove storie e leggende dei produttori italiani da Cinecittà a Hollywood, (Minimum Fax, csc, 2024). Incontro con gli autori Luca Pallanch e Domenico Monetti moderato da Steve della Casa. Letture di Riccardo Rossi. Dopo Per i soldi e per la gloria, prosegue il racconto del cinema italiano attraverso le voci dei più importanti produttori. In Champagne e cambiali gli autori orientano la loro ricerca sulle figure che hanno vissuto in prima persona il passaggio dal cinema in sala all’home video e alla distribuzione televisiva. Tra storie avvincenti e aneddoti spesso esilaranti, scorre davanti ai nostri occhi il ritratto collettivo di uno straordinario gruppo di sognatori e avventurieri che hanno tentato, con esiti alterni ma con lo stesso ammirevole coraggio, di trasformare la crisi di un’industria e di un modello di produzione culturale in una nuova opportunità.
Sabato 30 novembre - ore 19.30
Il viaggio dello sceneggiatore. Incontro con Nicola Guaglianone, in dialogo con Marcello Foti. L’incontro esplora come il Viaggio dell’Eroe, oltre a svelare meccanismi narrativi, rifletta passaggi e sfide presenti nella nostra vita. Ogni fase – dalla chiamata all’azione, fino alla morte simbolica e alla rinascita – diventa un modo per raccontare esperienze comuni e dare significato ai momenti di smarrimento. Il Viaggio dell’Eroe non è soltanto una struttura narrativa, ma una traccia che può aiutarci a interpretare la realtà e a ritrovare la direzione quando perdiamo la bussola.
Domenica 1 dicembre - ore 11.30
Le isole di Luchino, con Anton Giulio Mancino. L’opera e la vita di Luchino Visconti, rilette congiuntamente attraverso l’identità dei principali suoi spazi domestici di riferimento, creativi e privati, da Grazzano a Cernobbio, da Roma a Ischia, brilla di una luce nuova, inedita e spesso non allineata alla tradizione biografica e storiografica corrente.
Domenica 1 dicembre - ore 16.30
Luchino Visconti. Epistolario (1920-1961). Incontro con l'autrice, Caterina d’Amico de Carvalho.
Luchino Visconti attraverso le sue lettere, quelle scritte e quelle ricevute nel corso di una carriera che ha segnato in maniera indelebile l’arte, lo spettacolo e il cinema del Novecento. Primo di due monumentali volumi, questo libro copre gli anni dal 1937 al 1961 (con un piccolo antefatto nel 1920). Un periodo cruciale per la nascita e la consacrazione del mito Visconti: dall’apprendistato con Renoir alla resistenza negli anni del fascismo, dalle memorabili regie teatrali e operistiche alle fortune cinematografiche, dall’‘invenzione’ del neorealismo con Ossessione fino al capolavoro definitivo Rocco e i suoi fratelli. Le lettere sono poco più di settecento: a dialogare con il regista personalità del calibro di Maria Callas, Franco Zeffirelli, Vittorio Gassman, Ingrid Bergman, Michelangelo Antonioni, Salvador Dalí, Cesare Zavattini, Suso Cecchi d’Amico, insieme a tanti altri attori, registi, scrittori, produttori, impresari, politici, maestranze di cinema e teatro.
ANTEPRIMA AL CINEMA ASTRA
In occasione del lancio della sua prima edizione, Cinemateca, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, propone in anteprima assoluta la proiezione della pellicola restaurata dalla Cineteca Nazionale Una Storia Milanese di Eriprando Visconti (1962, 75’), domenica 24 novembre dalle ore 10.00 presso il cinema Astra di Como. La visione del film sarà preceduta da una colazione durante la quale il regista Corrado Colombo, aiuto regista di Eriprando Visconti, in conversazione con Alberto Bajardi, responsabile di sala del Cinema Astra, introdurrà la pellicola del nipote di Luchino Visconti. La storica sala cinematografica nata nel 1968 e riaperta nel 2020, è oggi tornata ad essere un luogo culturale e sociale di primo piano grazie all'impegno di una serie di volontari dell'Associazione Astra 21. A confermarlo sono i numeri: nel 2023 sono stati staccati oltre 47.000 biglietti al botteghino, rendendo l’Astra uno dei monosala più dinamici d’Italia nelle città di media grandezza, a vantaggio di un pubblico trasversale che comprende bambini, adolescenti, adulti e anziani. Seguirà un dibattito con il pubblico in sala. Ingresso ad offerta libera a favore della ristrutturazione del Cinema Astra.
Il restauro di Una storia milanese è il frutto di una collaborazione tra il CSC-Cineteca Nazionale e le società coproduttrici del film, Galatea (Milano), rappresentata dalla società Intramovies (Roma), e Cinématographique Lyre (Parigi). La versione integrale del film è stata ricostruita e restaurata in 4K a partire dal negativo scena originale e dai cartelli originali. La colonna originale italiana è stata digitalizzata e restaurata a partire dal negativo sonoro ottico e da una copia positiva. Una copia 35mm d’epoca è stata utilizzata come riferimento per recuperare il tono fotografico originale. Le lavorazioni sono state eseguite nel 2020 presso il laboratorio Cinecittà S.p.a..
«Ho mosso i miei primi passi un po’ come tutti. Sono stato attore in Terza liceo di Emmer, co-sceneggiatore di Maselli per Gli sbandati, assistente di Castellani per Il brigante; sono stato anche assistente di mio zio [Luchino Visconti, n.d.r.], ma in teatro, per la compagnia Morelli-Stoppa. […] Ho sempre cercato di lavorare con illuminazione naturale: la mia visione di Milano non è né documentaria, né barocca. Quanto agli attori ritengo che debbano essere lasciati liberi d’agire così come preferiscono. Non sono un “rivoluzionario”. Ho girato nel modo più tradizionale possibile» Eriprando Visconti.