Si apre sabato 26 ottobre 2024, a Roma, l’undicesima edizione del Festival Popolare italiano diretto dal musicista e compositore Stefano Saletti, realizzato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali.
Quattro appuntamenti sul tema “Canto, mito e rituale” che vedranno in scena formazioni che fanno dell’incontro tra linguaggio contemporaneo e tradizione il loro elemento caratterizzante. Tutti i concerti si terranno alle ore 17.30. Il biglietto d’ingresso è di 6 euro, e comprende la visita al museo che si trova a Piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 9/a.
I CONCERTI. Come sempre il Festival Popolare Italiano propone un programma ricco di suoni, strumenti e canti della tradizione che dimostra la forza anche innovativa delle musiche legate alla world music, al folk, alla ricerca e alle radici della musica popolare. L’apertura è affidata al trio Yarákä che presenta Curannera, l’ultimo lavoro discografico che unisce ritmo arcaico e contemporaneità; domenica 3 novembre alle 17.30 di scena il sestetto siciliano Areasud con il concerto Electric Roots tra tradizione e nuove sonorità elettroniche; domenica 24 novembre alle 17.30 spazio alle atmosfere medievali e mediterranee di Mystikos, ensemble guidato dal fiatista Mario Crispi, fondatore degli Agricantus. Chiude il festival domenica 8 dicembre, sempre alle 17.30, Anemo di Ambrogio Sparagna e Lumenea, un progetto intergenerazionale dedicato ai canti della Grecìa salentina che unisce la tradizione popolare pugliese al lavoro di ricerca dell’organettista e etnomusicologo laziale. il concerto è realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2024”.
I FOOLK TALK - CONVERSAZIONI IN MUSICA. Il Festival, oltre alla musica, è anche parola. Ogni concerto, infatti, sarà preceduto alle 17 dai Foolk Talk, una serie di incontri a cura di Blogfoolk Magazine, autorevole settimanale dedicato alle musiche popolari, world e folk, curati dal direttore editoriale Salvatore Esposito e da Stefano Saletti, nei quali verranno approfonditi gli aspetti legati alle musiche eseguite, agli strumenti utilizzati e al mondo popolare.
Primo appuntamento il 26 ottobre con Vincenzo Santoro uno degli autori del libro Tarantelle, santi e guaritori. Forme e figure di un culto popolare. Il 3 novembre Maurizio Cuzzocrea parlerà di Zampognarea, il mondo della zampogna tra uomini e suoni. L’8 dicembre Gabriella Aiello e Ambrogio Sparagna tracceranno un ricordo di Giovanna Marini e del suo lavoro per la valorizzazione dell’enorme patrimonio della musica popolare italiana con storie, aneddoti e ascolti.
IL LUOGO. Il progetto del Festival Popolare è condiviso con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali diretto dall’architetto Sonia Martone, che con la sua ricca collezione di strumenti antichi, e del mondo, crea un connubio naturale tra musica ascoltata e cultura della musica. Il costo del biglietto d’ingresso di 6 euro permette - prima della partecipazione al concerto - anche la visita alle sale espositive.
IL FESTIVAL. Sotto la direzione artistica di Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), gli artisti coinvolti fanno conoscere la forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino. Il festival, nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Nelle edizioni precedenti ha visto la partecipazione dei più rappresentativi esponenti della musica popolare non solo italiana.
Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione.
L’undicesima edizione del festival dal sottotitolo “Canto, mito e rituale”, è realizzata con il contributo del Nuovo Imaie.
FESTIVAL POPOLARE ITALIANO XI edizione “Canto, mito e rituale”
Direzione artistica: Stefano Saletti
c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali - Direttrice: Arch. Sonia Martone
Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a - 00185 Roma
Organizzazione generale: Associazione Ikona / Ikona Concerti
Media Partner: Blogfoolk Magazine
Ufficio stampa: Fabiana Manuelli - stampa@fabianamanuelli.it
Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music
INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.
Ingresso: 6 euro
PROGRAMMA
26 OTTOBRE 2024 ore 17.30
YARÀKÄ: "Curannera". Ritmo arcaico e contemporaneità
Virginia Pavone: voce, percussioni
Gianni Sciambarruto: chitarra, berimbau
Simone Carrino: percussioni, cajon
Yarákä è un progetto nato nel 2015, attento ad esaltare la componente multietnica, in particolare quella comune matrice ritmica proveniente dall’Africa, che funge da catalizzatore e permette di sperimentare contaminazioni audaci con le sonorità Mediterranee e del Sud Italia. L’ensemble è formato da Gianni Sciambarruto, Virginia Pavone e Simone Carrino, tre musicisti tarantini che ricercano per esprimere una identità personale, per riscoprire le tradizioni con un’apertura verso la modernità e la contaminazione tra culture. L’obiettivo della ricerca degli Yarákä è infatti quello di sublimare in musica il concetto di ritualità che caratterizza le pratiche legate alle tradizioni popolari, esplorando l’ancestrale rapporto uomo-natura. I suoni popolari del Sud del mondo incontrano la riscoperta del dialetto tarantino, un connubio che si fa cifra stilistica di questo percorso.
- Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Salvatore Esposito (Blogfoolk): “Tarantelle, santi e guaritori Forme e figure di un culto popolare”. Incontro con Vincenzo Santoro
3 NOVEMBRE 2024 ore 17.30
AREASUD: "Electric Roots”. Tradizione e nuove sonorità
Maurizio Cuzzocrea: chitarra battente, marranzano, tamburello, voce
Franco Barbanera: friscalettu, zampogna a chiave, gaita galiziana, flauti
Giampiero Cannata: basso e mandola
Mario Gulisano: tamburelli, bodhràn,
Marco Carnemolla: basso, voce
Alfredo Giammanco: live electronics
Areasud esegue musiche originali di ispirazione tradizionale principalmente legate alle culture siciliane e calabresi, territori da secoli al centro del Mediterraneo, “grande brodo musicale” di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità espressiva. La loro interpretazione della tradizione però non risulta strettamente filologica, ma lascia ampio spazio all'espressione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione che è caratteristico della musica di tradizione orale. A un ricco repertorio di tarantelle, in cui zampogna e friscalettu sono protagonisti assoluti, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti stessi, della gente comune che ci ha preceduti. I musicisti provengono in parte dai ben noti gruppi di world music come Nakaira e Oi Dipnoi, coi quali hanno partecipato negli ultimi vent’anni a numerose tournée nei principali circuiti nazionali ed esteri.
- Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Stefano Saletti: Zampognarea: il fascino della tradizione. Incontro con Maurizio Cuzzocrea
24 NOVEMBRE 2024 ore 17.30
MYSTIKOS: "Paradeseios”. Il soffio antico del mito
Maurizio Maiorana: narrazione e interventi cantati
Mario Crispi: strumenti a fiato arcaici ed etnici, laptop, voce
Enzo Rao Camemi: violino elettrico, oud
Giuseppe Lomeo: chitarra preparata
Maurizio Curcio: Chapman Stick, laptop
Nino Errera: batteria, percussioni
MYSTIKÒS, è un ensemble di Palermo ideato e diretto da Mario Crispi (fondatore degli Agricantus) insieme a Maurizio Maiorana, Enzo Rao Camemi, Giuseppe Lomeo, Maurizio Curcio, Nino Errera. È un'esperienza musicale ambient/mediterranea che si basa su alcune composizioni e atmosfere musicali, scritti poetici, racconti antichi e moderni rivolti ad una dimensione mistica, arcaica, ancestrale. Il progetto presenta testi tratti dalla tradizione medievale (Carmina Burana, Francesco), ispirati a poeti persiani ed indiani come Rumi, Hafez, Tagore (di cui sono riprodotte delle libere traduzioni in siciliano che assumono un suono nuovo ed atmosfere mediterranee), e tecnicamente interpretati riferendosi alla memoria enunciativa ed espressiva di poeti siciliani come Ignazio Buttitta, Giacomo Giardina, Gaspare Cucinotta, Vito Mercadante, Giovanni Meli. Tali testi, cantati e recitati in latino, italiano volgare e siciliano, sono stati scelti nell’intenzione di utilizzare la lingua siciliana e le lingue arcaiche italiche come forma di rispetto e riconoscimento del potere evocativo delle parole e della loro espressività.
- Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Salvatore Esposito (Blogfoolk) e Stefano Saletti
8 DICEMBRE ore 17.30
AMBROGIO SPARAGNA E LUMENEA: "Anemo” . Canti della grecìa salentina
Ambrogio Sparagna: voce, organetto, direzione musicale
Samuele Anchora: violino voce tamburello
Claudia Avantaggiato: voce
Francesca Cezza: voce
Antonio Costantini: tamburello
Lucia Costantini: voce
Elisabetta Donno: voce e tamburello
Maria Grazia Luchena: voce
Nicola Monaco: tastiera
Dalila Vizzi: tamburello
Con la partecipazione di
Erasmo Treglia: ghironda, ciaramella, totototela
Sotto la direzione artistica di Ambrogio Sparagna, nel doppio ruolo di direttore e di musicista, l’ensemble Lumenea “nuovi fuochi”, presenta un progetto musicale dedicato al griko, l’antico dialetto ancora utilizzato in alcuni comuni del Salento. Un nuovo fuoco, nuovi ritmi tra l’antico e il moderno, per attraversare il Salento guidati dagli echi musicali e dalle storie arrivate fin qui dalla sponda greca. Il gruppo è nato da un’esperienza collettiva cominciata già dieci anni fa quando trenta giovanissimi avevano dato vita all’Orchestra Sparagnina. Da allora vari concerti ma soprattutto la frammentazione del gruppo dovuta al trasferimento di tanti dei ragazzi, per motivi di studio e di lavoro, in altre città italiane. Ma la musica e l’interesse per il griko, ha avuto funzione di nuovo collante permettendo varie reunion musicali e ha favorito adesso la rinascita di una formazione con quei ragazzi e ragazze cresciuti con la musica e al suono melodioso di questo vocabolario antico.
Il concerto è realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2024”.
- Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Salvatore Esposito (Blogfoolk) e Stefano Saletti: Ricordando Giovanna Marini. Incontro con Gabriella Aiello e Ambrogio Sparagna
Foto di Valentina Pavone