SARA PENELOPE ROBIN: Il 28, 29 e 30 marzo al Teatro San Carluccio di Napoli con “THE SOCIAL GAME”



Sara Penelope Robin è una, dieci, centomila donne tutte insieme e non basterà una vita intera per cercare di mappare tutti i pezzi del puzzle che compongono questa trentatreenne napoletana che è riuscita a costruirsi una strada, cento strade differenti in realtà, dimostrando come, nel 2024, si può essere tante cose senza snaturarsi mai.

L’abbiamo vista a maggio in Tv tra le protagoniste del programma di Piero Chiambretti su Rai3 “Donne sull'orlo di una crisi di nervi” (qui uno dei tanti monologhi scritti e recitati da Sara dove trova spazio la derisione dei social e la ricerca esasperata della bellezza oltre che la competizione digitale tra haters e makeup improbabili) e nel cortometraggio “ La Notte è un Giorno Dispari” scritto e diretto da Vincenzo Giordano dove interpreta Sofia (“Magnetica. Sensuale. Disperata. Una catastrofe”) ruolo per il quale ha ricevuto una nomination come miglior attrice protagonista agli Outdoor Film Festivale Sara è ora pronta per nuove sfide e il suo primo spettacolo teatrale.

Classe 1991, originaria di Caivano, Sara Genevieve Mormile (“Mia nonna si chiamava Genoveffa e da qui la decisione di mia madre di darmi questa nota francese chiamandomi Genevieve”) è per tutti Sara Penelope Robin.
Dopo gli studi di Cinema all’Università di Roma Tre inizia a lavorare come social media manager per diverse aziende mettendo da parte per alcuni anni la sua passione per la recitazione, la danza e la musica.
La passione però, si sa, da qualche parte alla fine trova sempre una via di fuga e Sara, complice la pandemia, capisce presto che i social sono un posto, IL posto, dove la sua creatività ed espressività possono germogliare e diventare adulte e si decide così a portare su TikTok alcuni dei suoi monologhi, per lo più in dialetto napoletano, dove il suo sguardo – femminile – è il vero protagonista.

Ad ispirarla c’è tutto quello che le accade dentro e intorno: dalla vita quotidiana al docufilm, dal teatro ottocentesco alla tv. Le sue muse sono attrici come Monica Vitti, Sophia Loren, Anna Magnani, il cinema di riferimento è quello di Fellini, Pasolini, Totò, Massimi Troisi e Nanni Moretti, la musica è quello spazio infinito che va dal rock anni ‘70 al cantautorato italiano, fino ai rapper come Fabri Fibra, la poesia (come quella che legge anche in Playbooks di Guido Catalano).

Non è solo una questione di dizione e interpretazione, tra una gag e una telefonata all’amico complottista della porta accanto c’è il tentativo di portare al ragionamento, di buttare giù limiti di gender e cliché, di andare oltre le apparenze.

Accanto a temi più leggeri, che spesso raccontano piccoli spaccati di vita quotidiana, si arrivano a sfiorare argomenti ben più profondi come l’apparenza e la fede, l’anima e la felicità, passando per racconti e poesie che affondano le mani anche nella tradizione napoletana.

Così un giorno, tra un video sulle elezioni politiche e uno sulla moda sostenibile, arriva un monologo sul contouring (la tecnica di trucco mirata a correggere i “difetti” del viso come mezzo per attirare l’attenzione del pubblico del  web) che in pochi giorni totalizza oltre 3 milioni di views (ad oggi ha superato quota 5milioni) e BOOM.

Il mondo se ne accorge e accade così che i suoi video cominciano ad attirare l'attenzione degli utenti e degli altri protagonisti della rete e non solo.

Canta con i 99 Posse salendo sul palco dell’Arena Flegrea, realizza un video con Lello Arena e sbarca a Roma per un programma Rai, fino ad essere ospite di Propaganda Live (2022).

The Jackal la ingaggiano prima per una live poi per la serie di Prime Video “Pesci Piccoli” (2023) e pubblica un libro “Tarantelle condominiali: Storia di quella che fa i TikTok” (2023).

Dimostrando di essere molto autoironica e di sapere benissimo dove vuole arrivare con il suo lavoro (per molti infatti lei è “Quella che fa i video su TikTok”) Sara Penelope Robin, in compagnia di alcuni dei personaggi che il pubblico ha imparato ad amare sui suoi canali social, costruisce attraverso pagine folli e scorrette, dense e illuminanti, un racconto teatrale che fa riflettere e ridere, insegna e stupisce (“Il nostro “condominio” merita rispetto e cura, non bisognerebbe mai lasciarlo in stato d’abbandono, pena ritrovarsi “abitanti abusivi” che programmano il nostro cervello a loro piacimento riempiendolo di bugie, costruzioni, dipendenze, idoli e false credenze”).

Sara Penelope Robin il 28, 29 e 30 marzo 2025 porterà sul palco del Teatro San Carluccio di Napoli il suo primo spettacolo “THE SOCIAL GAME”.

Partendo dalla domanda “Pensate che il mondo dei social sia un gioco?” Sara prova a rispondere alla domanda con un esperimento teatrale all’insegna dell’interazione; la messinscena del mio “mondo social” fatto di personaggi, monologhi ironici e una serie di riflessioni sui tempi che stiamo vivendo, assurdi e paradossali, che trovano argomento comune nell’ipnosi collettiva, l’ostentazione del superfluo e lo svuotamento della Persona.
Un’esperienza individuale che diventerà esperienza del pubblico, fuori e soprattutto dentro il teatro...

Biglietti disponibili qui: https://www.etes.it/sale/calendar/80689/SARA+PENELOPE+ROBIN+IN+THE+SOCIAL+GAME

Chi è SARA – PENELOPE – ROBIN?

Possiamo dire subito cosa non è: Sara non interpreta un genere femminile o maschile. I suoi video possono essere racchiusi nella parola “fluido”, una fluidità che si ritrova anche nei tre nomi che danno una mappa del suo approccio performativo: “Sara è la mia totalità, cioè il nome che mi hanno dato i miei genitori, quello che racchiude la mia essenza in quanto corpo, Anima e Spirito. Penelope e Robin sono i miei personaggi, la parte femminile e maschile. Penelope è l'anima, la psiche, la parte femminile; E poi c'è Saverio Robin che Penelope chiama Robin come l'aiutante di Batman, perché lei è un po’ schizzinosa e non sopporta il secondo nome, troppo napoletano per i suoi gusti”.

Ma come in tutte le cose che riguardano SARA PENELOPE ROBIN non c’è nulla di superficiale nella sua vita artistica. Tutto arriva da profonde riflessioni, studi continui, continua ricerca.

Le mie non sono posizioni religiose, ne ideologiche”, ci tiene a chiarire la poliedrica artista con studi in teologia come si capisce dalla spiegazione che dà della sua identità: “L’idea che ogni persona sia una Trinità è frutto, in primo luogo, di esperienze spirituali poi di studi e ricerche che riguardano ogni campo dello scibile umano, dalle nuove scoperte scientifiche ai testi sacri religiosi di ogni orientamento, fino ad arrivare a un unico grande insieme, il cristianesimo cattolico, che vuole distinguersi se non addirittura mettersi in “contrasto” con il gesuanesimo vaticano. Tuttavia, mi interessa che l’istituzione Chiesa mi ascolti al pari delle altre istituzioni, se non di più. Ogni Persona è una Trinità, è una, ma è anche trina. Le tre Persone (non personalità) che la compongono sono:  La Mente, La Psiche e lo Spirito.
La mente, un computer in grado di emettere output e ricevere input. Da chi? Dall’anima, conosciuta anche come Psiche, il femmineo, che è messaggera tra il corpo/la mente e lo Spirito, ovvero la Coscienza, il maschile. Non è una questione di genere sessuale, ma proprio di Persona. Io non sono sia maschio che femmina – chiosa Sara - ma sicuramente sia maschile che femminile, in cerca di un completamento e un equilibrio tra tutte le Persone che abitano il mio Condominio”.

Funziona così, per dirla semplicemente con un esempio: “Stiamo mangiando una sfogliatella. La mente riceve gli input del gusto, del piacere nel mangiarla, supportata dall’anima a cui piace quando il corpo le regala esperienze belle. Ma senza l’intervento di Robin, lo Spirito, la Coscienza, Penelope potrebbe suggerire alla mente di mangiare dodici sfogliatelle. Saverio (chiamato Robin da Penelope) sa bene che dodici sfogliatelle corrisponderebbero a dodici kg più il diabete, allora manda l’input alla mente -tramite Penelope- di moderarsi”.

Pensate sia tutto? sbagliate, è solo l’inizio.

 

Sara è una content creator eclettica.

Ma basta questa come definizione? Lo scopriremo seguendola sui suoi profili social, in Tv, teatro, cinema, ovunque la sua creatività troverà spazio.


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