FESTIVAL DELLE COLLINE GEOTERMICHE, 8 E 9 LUGLIO STORIE DI VITA E DANZA PER RACCONTARE L'INCONTRO TRA GENERAZIONI



Lunedì 8 e martedì 9 luglio (ore16.00-19.00)

POMARANCE - in casa privata

(l’indirizzo sarà comunicato agli spettatori prenotati)

PROGETTO RIFIUTI//Atto III R.S.A. - In Casa - prima nazionale

La casa, un bisogno fondamentale per molti. la casa, le case, di una vita, di una vita intera. La quotidianità, la protezione, la tranquillità, le tensioni, le liti, le ristate. La casa prigione, cuccia, rifugio. La casa acquistata, voluta, costruita, lasciata. Vorrei andare a casa… La casa diventa il palcoscenico inconsueto di un'esperienza extraordinaria: una performance che nasce dall’incontro degli artisti Marco Pasquinucci e Paola Consani con le storie e i ricordi degli anziani ospiti della R.S.A. Santa Chiara di Volterra. Questa “esperienza per spettatore solo” avviene in uno spazio senza palcoscenico, per far vivere al pubblico emozioni insolite in uno spazio di vita quotidiana. Attraverso l’uso di smartglasses (speciali supporti di realtà aumentata), sarà possibile cambiare punto di vista ed entrare nel racconto, al di là del tempo, delle persone, al di là di sé stessi. Durante lo spettacolo gli adulti riceveranno gli smartglasses usati da Officine Papage per lo sviluppo di forme innovative di ricerca e narrazione artistica: alla performance tradizionale, verranno sovrapposti contenuti in forma di realtà aumentata, proiettati nel campo visivo durante la performance. La durata è di circa 25/30 minuti.


Martedì 9 luglio (ore 21.30)

POMARANCE - Piazza Cavour

Compagnia Sanpapié - prima regionale

TACA TÈ

con Antonio Caporilli, Francesca Lastella

coreografia Lara Guidetti, assistente alla coreografia e costumi Fabrizio Calanna, realizzazione scene Maria Croce, musiche originali e rielaborazioni Marcello Gori e Alberto Sansone

coproduzione Sanpapié, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e MILANoLTRE. Con il sostegno di MiC-Ministero della Cultura

Taca tè, in dialetto emiliano “comincia tu”, è una sfida al diritto di esistere nel tempo giocata tra due corpi anagraficamente lontani che convergono nel presente della danza: lo spazio di un incontro tra tempi e generazioni diverse, età della vita che si osservano e confrontano in un flusso di ascolto, intimità profonda, limiti che si spostano, corpi che discutono e si accordano. In scena, gli interpreti affrontano il grande tema del tempo e dell’incontro intergenerazionale attraverso un dibattito fisico senza sosta, dove passato e futuro si specchiano l’uno nell’altro nel tentativo di costruire una relazione in grado di muoversi senza timore sulla linea del tempo in entrambe le direzioni. Così i codici del ballo liscio, che invitano a ruoli, melodie e spazi, si diluiscono in un ambiente “altro” che progressivamente si libera dalle strutture per aprire molteplici sguardi sul corpo e sulla relazione. A seguire incontro sul tema dell'invecchiamento attivo con Elisabetta Donati, sociologa e ricercatrice per la Fondazione Ravasi Garzanti.
Fattitaliani

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