Io contro il mondo: l'inno dei Nitidi alla diversità e alla libertà di pensiero

"Io contro il mondo" è il nuovo singolo del gruppo multietnico Nitidi, che mescola reggae e rap in una protesta contro l'omologazione sociale. La canzone celebra la libertà di pensiero e invita a rompere le catene dell'isolamento, usando la musica come strumento di denuncia e speranza. È un inno alla diversità e alla resistenza contro le pressioni esterne, esortando tutti a lottare per un futuro migliore.

 

Ciao a tutti e benvenuti! È un piacere avere con noi oggi i Nitidi, una band unica nel suo genere. Potete iniziare raccontandoci come vi siete incontrati?

La nostra band è nata da un incontro casuale in Via del Baraccano, subito dopo il primo lockdown.

Ci siamo incontrati e abbiamo subito iniziato a suonare. Il giorno dopo eravamo già in studio.

È incredibile come abbiate trovato un’atmosfera perfetta per creare musica insieme. Com’è stato il processo creativo per voi?

Il nostro processo creativo è molto naturale tutto nasce in maniera spontanea e senza sforzi, questa è la nostra forza e ciò che ci tiene legati la semplicità e la naturalità.

Parlando di diversità, come si riflette questa nella vostra musica?

Le nostre differenze culturali e musicali, lungi dall'essere un ostacolo, sono state per noi un vero e proprio punto di forza. Ogni componente del gruppo porta il proprio bagaglio di esperienze e influenze, arricchendo la nostra musica e rendendola unica e originale.

Chi di voi è il ritardatario cronico del gruppo?

I due Frontmann ovviamente!! Tiziano e Gaetano

Chi è il più organizzato tra di voi?

Sicuramente il chitarrista Ilja boldakow

Il vostro nuovo singolo è “Io contro il mondo”. Qual è la storia dietro questo brano?

La genesi di "Io contro il mondo" affonda le sue radici nello stress quotidiano e nelle innumerevoli sfide che la vita ci presenta ogni giorno. Una canzone che diventa liberatoria, invitandoci a riflettere non solo sulle difficoltà personali, ma anche sulle condizioni attuali della società in cui viviamo.

Non è un caso che abbiamo scelto il reggae come genere musicale. Il reggae, infatti, è intrinsecamente legato a una cultura di ribellione e positività, elementi che si sposavano perfettamente con il mood del brano e il messaggio che si voleva trasmettere.

Qual è la canzone del vostro repertorio che amate di più suonare dal vivo e perché?

Penso che ogni brano regali un’emozione non di può avere un brano preferita eseguire, perché ognuno e parte di noi ed è un pezzo di Vita.

Cosa sperate che il pubblico porti a casa dopo aver partecipato a uno dei vostri concerti?

Che per 90 minuti si sia liberato dei pensieri che ci massacrano quotidianamente e la voglia di tornare ad emozionarsi e divertirsi con noi

Avete dei concerti in programma per i prossimi mesi? Se sì, dove e quando?

Suoneremo il 22 giugno al link e il 13 luglio a chianti e il 27 luglio a Cortona

Grazie mille per aver condiviso la vostra storia con noi. Avete un messaggio finale per i nostri lettori?

Con la passione è l’arte ogni distanza e colmabile e ogni ostacolo è superabile


Fattitaliani

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