Intervista di Andrea Giostra.
Ciao Alessandro e benvenuto. Ci parli del tuo libro, “Scrivimi Cantami”? Come nasce, qual è l’ispirazione che l’ha
generato, quale il messaggio che vuoi che arrivi al lettore, quali le storie
che ci racconti senza ovviamente fare spoiler?
L’idea originale era
di raccogliere interventi da esaminare per un mio studio personale sul mezzo di
comunicazione “canzone”, ed eventualmente trarne un articolo. Notando poi il
successo dell’iniziativa e il desiderio delle persone di dire la loro su brani
molto profondi ma qualche volta un po’ controversi, la mia amica e collega Caterina
Civallero mi aveva suggerito di comporre, da tutto quel materiale che si stava
accumulando, un nuovo libro: idea che ho colto al volo; da tempo mi limitavo
all’editing e sentivo il bisogno di “fare” qualcosa di più creativo. Ho molti
libri in corso di scrittura che vanno un po’ a rilento, ma questo, come del
resto affermiamo spesso durante i corsi, sembrava davvero “volersi scrivere da
solo”: scalpitava per venire alla luce; potrebbe esserci una ragione karmica in
ciò, chissà.
Il messaggio è
relativamente semplice, ma tutt’altro che scontato: il creatore del brano (“mittente”)
vuole veicolare qualcosa (una sensazione, un sentimento, un’emozione, un episodio
di vita, fa lo stesso), e lo fa combinando in modo sinestesico due linguaggi che
provengono da aree evolutive diverse, le parole e la musica; il “ricevente” lo
recepisce, ma non sempre nel modo voluto dal mittente, la sua interpretazione di
questo “qualcosa” nasce infatti dall’interazione con il suo stato d’animo e il
suo vissuto personale. La mia tesi è che è davvero poco rilevante se
l’interpretazione del testo di un brano sia corretta o meno rispetto
all’intento dell’autore, bensì è interessante, anzi, importante, ciò che il
complesso parole-musica suscita nell’animo dell’ascoltatore: e ciò è spesso
qualcosa di nuovo, più completo, forse anche più umano, di una semplice analisi
razionale. L’ascolto “emotivo”, a differenza di quello “tecnico”, per le
persone che non siano musicisti, è un aspetto interiore, a volte anche
spirituale, che viene quasi sempre sottovalutato dagli “esperti” (o presunti
tali).
Per cui questo
libro non racconta una storia se non quella di un dialogo piacevole fra persone
che abitano anche molto lontano fra loro; ma racconta anche spezzoni di storie
personali magari tornate alla memoria grazie a una data “colonna sonora” che le
accompagnava, che raccolte insieme mostrano che tutti facciamo parte in fondo
di un’unica grande Storia.
Come diceva Ezio Bosso[1], che ho citato come motto nelle primissime pagine del libro, “la musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”.
Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre lo scrivevi?
Tutti coloro che amano la scrittura e la musica, in particolar modo la canzone d’autore; anche tutti quelli che studiano le forme di comunicazione artistica, perché anche se statisticamente il campione è piccolo per essere quantitativamente rilevante, lo è, e molto, sul piano qualitativo; e naturalmente, anche tutti coloro che hanno voglia di leggere qualcosa di leggero ma serio su quest’argomento, esulando una volta tanto dai soliti meccanismi piuttosto arroganti e a volte violenti delle chat e dei social, oggi tanto di moda ma troppo abusati e quasi sempre fini a se stessi, inconcludenti.
Una
domanda difficile: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Scrivimi Cantami”? Prova a incuriosirli perché vadano
in libreria o nei portali online per
acquistarlo.
Perché è più di “un saggio di danza”, è una danza vera e propria che condurrà con sé il lettore rendendolo partecipe di momenti di vita di altri suoi pari; e forse, chissà, scoprirà che tutti hanno qualcosa da dire e sono in grado di dirlo, anzi, scriverlo, se non si resta soli a sognarlo ma, ognuno col proprio ruolo, si collabora... potrebbe scoprire perfino che può essere divertente.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare la tua
ultima opera letteraria? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi
pubblicamente?
Ovviamente sì, come del resto ho scritto sul libro stesso. In primo luogo Caterina Civallero per la collaborazione, la prefazione, e gli stimoli serviti discretamente nei punti e momenti giusti in quei quindici giorni; poi tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa e agli altri appartenenti al gruppo, che l’hanno “sopportata”. Infine, last but not least, tutti i cantanti, musicisti e cantautori, perché senza di loro l’esistenza sarebbe molto piatta e triste.
BREVE INTRODUZIONE E SINOSSI DEL LIBRO:
Scrivimi
Cantami,
per la collana Dialoghi d’autore, è la trascrizione, opportunamente
riadattata e commentata dall’autore, di una lunga conversazione tenuta in chat
con gli appartenenti al gruppo WhatsApp Creo Scrivo Pubblico: si tratta
del gruppo a cui partecipano, più o meno attivamente, molti di coloro che hanno
svolto almeno una volta, nel corso degli anni, uno dei corsi di scrittura
creativa alchemica tenuti da Caterina Civallero, coadiuvata
dall’autore di questo libro.
Per circa
quindici giorni egli ha suggerito, giorno dopo giorno, una particolare canzone
d’autore sul tema dell’amore, chiedendo agli interlocutori di riconoscere le
eventuali figure retoriche e spiegarne come interpretano il senso dei vari
testi.
La struttura
dell’opera appare come tipica della narrativa in quanto strutturata come un
dialogo fra pari, che si svolge giorno per giorno, con interventi seri e altri
ironici; ciò ha dato anche l’occasione ad alcuni di loro di raccontare momenti
della propria vita e/o emozioni e opinioni riguardo ai brani proposti. Allo
stesso tempo può essere considerata una forma atipica di saggio, in quanto
vuole presentare la reale percezione dei “destinatari”, che spesso non coincide
con quella dei critici professionisti o degli autori stessi, fornendo
interessanti informazioni sulle modalità della comunicazione artistica
collettiva. Ciò fornisce al lettore dati e informazioni, senza però trarre
conclusioni, lasciando a chi legge la libertà di comprenderne il senso ultimo,
percependo l’essenza del libro come saggio o narrazione, a seconda di ciò che
sta, più o meno consciamente, cercando.
BREVE
BIO DELL’AUTORE:
Studioso da
sempre di occultismo ed esoterismo, inizia a seguire l’astrologia e le
discipline correlate nel 1999 praticandola per diversi intervalli di tempo in
modo semiprofessionale e tenendo successivamente alcuni corsi; durante gli
ultimi quindici anni ne crea un ramo che definisce “Astrologia Fuzzy Propositiva” con lo scopo di integrare gli aspetti
tradizionali di tale disciplina con le pratiche motivazionali e l’obiettivo di
renderla maggiormente fruibile ai “non addetti ai lavori”.
Parallelamente,
dopo aver prodotto svariate poesie e racconti brevi, perlopiù pubblicati sotto
pseudonimo, inizia a occuparsi di correzioni di bozze e storytelling come
ghostwriter su alcuni siti, blog e social; già consulente editoriale,
all’inizio del 2020 inizia una collaborazione con Caterina Civallero nei corsi di self-editing e scrittura creativa tenuti on-line.
Il
settembre successivo pubblica la prima puntata di un feuilleton un po’ sui
generis intitolato Qualche sottile
differenza – prima puntata.
Dopo la
raccolta antologica I 19 racconti di Amicaldi e la raccolta di poesie Poeti Posterdati nel 2021, si appresta a completare la seconda
puntata di Qualche sottile differenza mentre verso la fine del 2022 dà
vita a una collana intitolata DIALOGHI D’AUTORE, il cui primo libro è Archetipo Africa, nel quale intervista Caterina Civallero.
Collabora
con la rivista on-line <www.mobmazine.com> per la rubrica Il
convitato di plastica; scrive inoltre occasionalmente articoli per i siti
<www.caterinacivallero.com> e <www.fattitaliani.it>.
Alessandro
Zecchinato, “Scrivimi Cantami”, Indipendently publishing, 2024
https://www.amazon.it/dp/B0D83K1LRK
Alessandro
Zecchinato: