Intervista a Tamara Brazzi, “io e il genere rosa”



di Laura Gorini

Le storie d'amore e romantiche possano essere apprezzate da chiunque, indipendentemente dal genere

Sarà presente al Salone del Libro di Torino llo stand della casa editrice Kimerik il 10 maggio l'autrice torinese Tamara Brazzi. E ci sarà in compagnia del suo romanzo rosa “A giugno mi sposo” che sta per compiere il suo primo anno di vita. Di questo e di altro ancora ci ha parlato l'artista mentre si organizzava per affrontare questa sua nuova importante presenza alla fiera.

Tamara, è passato quasi un anno dall'uscita di “A giugno mi sposo”, il tuo più recente romanzo. Un bilancio?

Nonostante il titolo del mio libro "A giugno mi sposo", non ho alcun matrimonio in vista. Tuttavia, devo ammettere che quest'anno con il libro è stato molto positivo, regalandomi momenti di leggerezza e sorrisi, anche se il mio cuore non è impegnato in un viaggio verso l'altare a giugno. Le vendite sono andate bene e sono grata per il supporto che il libro ha ricevuto.

So che stai lavorando a una nuova opera...

Il mio nuovo lavoro sarà completamente diverso da " A Giugno mi sposo". In realtà, ho scritto il sequel di un mio precedente romanzo, quindi i lettori potranno vedere come si evolve la storia dei personaggi che hanno amato nel libro precedente. Spero che il mio nuovo romanzo abbia successo!

Tu ami molto scrivere romanzi rosa, per quale motivo secondo te in Italia è associato perlopiù a delle lettrici donne?

Il genere rosa è spesso associato al pubblico femminile, credo che le storie d'amore e romantiche possano essere apprezzate da chiunque, indipendentemente dal genere. Ciò che conta veramente è la qualità della narrazione e la capacità di emozionare il lettore, piuttosto che il genere stesso.

Tuttavia sovente questo genere non è considerato come dovrebbe, per quale motivo secondo te?

Il genere rosa potrebbe non essere considerato principalmente perché in passato è stato associato per l'appunto principalmente solo alle donne, ma credo che le storie d'amore e romantiche possano avere un'ampia gamma di temi e emozioni che possono essere apprezzati da un pubblico più vasto se date loro l'opportunità di farlo.


Tu che cosa ami di esso? Chi o che cosa ti ha indotto a trattarlo?

Ciò che mi ha indotto ad avvicinarmi al genere rosa è stata la possibilità di esplorare le dinamiche emotive e relazionali tra i personaggi, oltre alla capacità di creare storie che toccano il cuore dei lettori. Quello che amo di questo genere è la possibilità di trasmettere emozioni sincere e coinvolgenti attraverso le storie d'amore storiche e romantiche che riesco a creare.

E ora che cosa possiamo aspettarci da te oltre ai libri?

Sono entusiasta di condividere che i miei prossimi progetti cinematografici riguardano Venezia e non vedo l'ora di annunciarvi presto tutti i dettagli!

 

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