di Giuseppe Sinaguglia
Dal 15 al 28 aprile Milano è in festa. Si conferma capitale internazionale del design, l’ombelico del mondo dove gli esperti del settore si ritrovano e si riconoscono. Un effimero party metropolitano diffuso che va ben oltre il significato della manifestazione e si arricchisce di frizzanti aperitivi, gadget promozionali e Dj set musicali.
Le iniziative e gli eventi, se ne contano ben 350 giorno per giorno, si susseguono tra le vie della città, dal quartiere Isola, passando per Brera district sino ad arrivare a zona Tortona: strade, cortili, ville e palazzi sono gremiti di gente che spesso affronta lunghe file sopportando estenuanti attese.
La bellezza e l’originalità degli allestimenti, calibrati per vestire al meglio gli spazi espositivi, coinvolgono lo spettatore tra ricerca e innovazione, tradizione e qualità, colori e forme, materiali e idee, funzionalità ed ironia, ecosostenibilità e tecnologia, rete e individualità, identità e cultura, pop e luxury.
Ogni settore del Design è a suo modo protagonista: dalla ceramica al tessile, dall’edilizia all’arredamento, indoor e outdoor, dalle stoviglie al sofà, dall’elettromestico al decoro urbano. I grandi marchi italiani, fiore all’occhiello del Made in Italy, sono sempre al top dell’interesse di investitori o semplici curiosi, però anche gli “stranieri” colgono l’occasione per sfoggiare una creatività brillante, autentica e spesso influenzata inesorabilmente dalle proprie origini.
Il Fuorisalone è un manifesto che comunica ed invita ad una matura riflessione: il Design non ha il solo e mero obiettivo di collocare sul mercato un prodotto industriale da diffondere tra i consumatori ma assume un caleidoscopico significato che va dalla dimensione micro a macro e che ha la responsabilità di intendere la casa, l’abitare, il vivere quotidiano dell’umanità, proiettata con ottimismo verso il futuro.
