Un’avventura unica al mondo: leggere un sito archeologico nelle sue infinite possibilità sensoriali. Anche attraverso un progetto pilota di sostenibilità ambientale che ha fatto nascere un vero “paniere” di prodotti della Valle dei Templi.
Un marchio riconoscibile e identitario, declinato sul sapore e il profumo: un progetto – Diodoros – che il fotografo e narratore per immagini Eduardo Cicala ha saputo mettere su carta: un picture-book affascinante, un vero viaggio nel cuore di un progetto che è già studiato come case-history: è stato presentato giovedì (11 aprile) alle 10.30 a Casa Diodoros, il volume “Diodoros. Un tesoro da scoprire nella Valle dei Templi” pubblicato dal parco archeologico e paesaggistico Valle dei Tempi, fondato sulle fotografie e i testi realizzati da Cicala. Un condensato inestricabile di storia, fascinazione, informazioni organolettiche e mitologia, ma soprattutto un racconto della terra e dei popoli, che si completa con una serie di ricette di chef del territorio che scelgono i prodotti Diodoros per i loro piatti. Presenti con l’autore, il direttore del Parco Valle dei Templi Roberto Sciarratta e uno dei concessionari del marchio DIODOROS, Fabio Gulotta.Ma Diodoros non è un progetto che si ferma, e neanche si riposa, anche perché deve andare di pari passo con le stagioni: sarà infatti presentato anche il nuovo concessionario del marchio “Terra Dunci” di Rosario Pendolino, che produrrà pane a lievitazione naturale con farine ottenute dai grani coltivati nella piana di San Gregorio dal concessionario Bartolo Cucchiara. Con semola rimacinata di perciasacchi (60%), integrale di perciasacchi (40%), e lievito madre, il mastro fornaio Pendolino promette un pane fragrante, profumato, dal sapore antico, molto leggero e alveolato (idratazione 70%), che si potrà acquistare ogni giorno nel punto vendita di via Francesco Crispi (Agrigento).
E si arricchisce ancora il “paniere” Diodoros: sono pronte infatti le confezioni di polvere di mandarino, polvere di limone e polvere di cappero, ricercate già dagli chef, per completare e dare un tocco unico ai piatti. E alla farina integrale e alla semola di perciasacchi, si affiancano anche la farina integrale e la farina tipo 1 di maiorca.
I PRODOTTI
L’olio pregiato, un blend piccante di Ogliarola messinese e Biancolilla con sentori di campo, premiato da Slowfood; i capperi spontanei, piccini e profumati, ora anche in polvere per insaporire i piatti; le mandorle colme di proprietà benefiche, oltre 250 cultivar diverse che sposano i cugini pistacchi; il miele da ape nera sicula, che è andato a ruba ed è stato anche premiato; e il vino della Valle, un rosso affinato in barile, blend IGT da Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivati ai piedi del tempio di Giunone e affinato in rovere; gli agrumi – arance, mandarini, limoni – che danno succhi profumati, ma anche bucce candite e polveri che insaporiscono i piatti; i fichi d’India dolcissimi. E i profumi di rosmarino, timo, alloro, salvia, origano, peperoncino, zafferano che si raccoglie a mano; e la pasta, ultima nata, per chiudere con le farine.
Fonte: Comunicalo.it