“LTG”: il viaggio musicale oltre la gravità de La Tempesta Gentile

“LTG” de La Tempesta Gentile è un album che si allontana dalle convenzionali narrazioni di rabbia, rassegnazione o critica, proponendo invece un viaggio sonoro e spirituale ispirato dall'astronomia e dalla contemplazione della Terra.

L'essenza di “LTG” risiede nella sua capacità di trasportare l'ascoltatore oltre i confini del quotidiano, verso spazi celesti e metafore cosmiche. Attraverso melodie che intrecciano sapientemente difficoltà e speranza, l'album invita a un'esplorazione di "luoghi inesplorati" in cerca di quella leggerezza tanto anelata, spesso perduta sotto il peso delle vicissitudini terrene.


Grazie per essere qui con noi oggi. Parliamo del vostro nuovo album "LTG". Da cosa nasce l'ispirazione per un album che esplora temi così ampi e profondi come l'astronomia e la ricerca di leggerezza?

Grazie a voi innanzitutto!

L'ispirazione per noi nasce prima di tutto dal lavoro in sala prove, dove sono nati tutti i brani dell'album. Siamo fatti un po' a vecchia maniera, ovvero sviluppiamo in saletta un'idea di base, spesso partendo da un abbozzo appuntato da qualche parte, e quando questa idea cresce ed inizia a prendere forma, di conseguenza si accende l'ispirazione del testo, che quindi per noi arriva sempre dopo la parte musicale.

Come avete trasformato queste tematiche astronomiche in musica? Quali sono stati i principali sfide nella composizione?

L'astronomia è una passione che io (Luca) ho fin da bambino, l'ho sempre vista come un momento tutto mio, in grado di farmi staccare dalla realtà quotidiana, catapultandomi in un mondo talmente vasto da farmi sentire libero, nuotando in un’oasi di pace in mezzo ad un vero e proprio flusso di pensieri, che è una condizione che sicuramente ti porta al mood giusto per comporre.

Il mio legame con l'astronomia si materializza nei testi tramite immagini o metafore che vogliono rappresentare qualcosa di più profondo del mio vissuto, o sensazioni che voglio comunicare.

Riguardo alle sfide, quando scrivi un disco, prima di tutto ti metti in sfida con te stesso, come musicista e come parte di una band. Nel nostro caso siamo stati molto stimolati dall'essere fondamentalmente una vera e propria rock band, ma nella formazione più compatta possibile, il duo. È una sfida che ci ha davvero elettrizzati fin dall'inizio.

Come avete scelto il nome "LTG" per il vostro album? C'è un significato particolare dietro questa sigla?

La sigla contiene le iniziali del nostro nome La Tempesta Gentile. Volevamo qualcosa di semplice e immediato che ci rappresentasse alla perfezione, soprattutto un nome compatto collegabile anche alla nostra particolare formazione a duo.

Qual è la traccia che ritenete sia il cuore pulsante dell'album e perché?

Forse Senza Nome (Sole). Dentro ci sono un po' tutte le nostre anime, e crediamo sia il brano dove emergono maggiormente gli ascolti che ci hanno formato. Inoltre, ci rispecchiamo in particolar modo nel testo, e dal vivo è un brano che funziona bene. Non a caso la sua collocazione è più o meno a metà della tracklist.

Che messaggio sperate che i vostri ascoltatori portino via dopo aver ascoltato "LTG"?

Crediamo che ognuno si debba fare una propria idea ascoltando il disco, la percezione che ognuno di noi ha della musica è quanto di più soggettivo esista, e spesso non deriva neppure dall'ascolto nudo e crudo, ma dal momento a cui associamo ciò che stiamo ascoltando.

Forse sta proprio lì un possibile messaggio, prendersi un momento per staccare e viaggiare liberamente insieme a noi.

Speriamo ovviamente che rimanga anche la voglia di riascoltarlo ancora, e magari di approfondire il tutto venendo ai nostri live!


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