Enea Scala a Fattitaliani: è rivoluzionario chi asseconda le proprie passioni. L'intervista




Recensione di Rivoluzione e Nostalgia. All'opera di Bruxelles ritroviamo il tenore Enea Scala che interpreta il giovane impetuoso Carlo in "Rivoluzione" prima parte del dittico verdiano con la direzione musicale del Maestro Carlo Godstein (intervista) e la regia di Krystian Lada. Fattitaliani lo ha intervistato.
Enea, Come ti sei trovato a cantare e recitare nei panni del tuo personaggio? C'è una grossa parte di recitazione, parallela al canto...
Mi è venuto molto naturale poiché mi è capitato spesso di recitare la parte di un capo di una rivolta o di una fazione politica in lotta come per esempio Raoul degli Ugonotti e Arnold nel Guillaume Tell, La recitazione viene naturale con la guida di un bravo regista.

C'è una frase, un momento in cui ti riconosci perfettamente nel tuo personaggio?
Beh sì nell’aria della Luisa Miller “quando le sere al Placido” ritrovo un ragazzo giovane puro che ricorda l’innocenza di una relazione poi degenerata a causa della rivoluzione in atto e dell’estremizzarsi di Laura.

Ti sei confrontato con il tuo personaggio di anni dopo, in Nostalgia?
No, diciamo che siamo stati due compagnie indipendenti, lì la bravura del regista dell’opera e del regista del video maker è stata quella di renderci vicini e simili sebbene molto distanti anche  come registro vocale.


Che idea avevi dei movimenti del Sessantotto? quest'opera ti ha aiutato in un certo qual modo a comprenderne portata e idee?
Avevo una cultura fatta da mie letture dell’epoca, racconti dei miei genitori e qualche film visto tra cui quello di Bartolucci “The Dreamers"

Personalmente, in che cosa secondo te consiste una "Rivoluzione" al giorno d'oggi? in quale campo andrebbe incoraggiata?

Io penso che ognuno di noi ogni giorno compia una propria rivoluzione al giorno d’oggi dove è tutto così facile nell’ottica di un guadagno veloce dato dalla cultura dominante degli influencer: è rivoluzionario colui che ha il coraggio di scegliere un lavoro che piace assecondando le proprie passioni e prendendosi anche il rischio di non avere il successo desiderato, e senza curarsi di ciò che pensano gli altri persino i familiari più stretti. E a livello più generale e impegnato rivoluzionario è colui che non ha paura a ribellarsi alle logiche dominanti di destra che alcuni dei nostri governi stanno purtroppo portando avanti, specie nel campo dei diritti civili, sociali, migrazione e accoglienza.


Che progetti artistici ci sono in vista?

In futuro molti debutti, sempre restando in Verdi ho il debutto del Ballo in Maschera a Marsiglia a giugno, poi l’Ermione di Pesaro, l’Elisabetta di Rossini a Palermo, requiem di Webber a Verona e molto altro ... Giovanni Chiaramonte.

Fattitaliani

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