"Attraverso i miei occhi" di Alessandro Angelelli: un viaggio poetico verso l'intimità e la catarsi

In "Attraverso i miei occhi," l'ultima opera poetica di Alessandro Angelelli pubblicata da La Corte Editore, si esplora la poesia come catarsi e veicolo di consapevolezza personale. Questa silloge non si limita a offrire poesie; essa invita i lettori a un viaggio iniziatico, attraverso cui possono raggiungere una più profonda comprensione di sé stessi e delle dinamiche della loro esistenza. Le poesie di Angelelli fungono da specchio per i frammenti e gli istanti che hanno composto le vite dei lettori, proponendo un percorso di crescita e di scoperta interiore.

Angelelli condivide una visione della poesia come strumento non solo terapeutico ma anche emancipativo. Attraverso la sua scrittura, l'autore invita a spogliarsi delle remore e a vivere con intensità e sincerità. Le poesie di "Attraverso i miei occhi" si propongono di evocare immagini potenti — vere e proprie "polaroid" della memoria — che permettono ai lettori di vedere oltre il quotidiano e di immergersi in un processo di auto-riflessione.

"Attraverso i miei occhi" è un invito a intraprendere un viaggio verso l'Heimat, il luogo dell'anima, dove ogni lettore può ritrovare sé stesso attraverso la riscoperta degli istanti che hanno segnato la propria vita. Con questa pubblicazione, Alessandro Angelelli ci offre una chiave per accedere a una dimensione più profonda dell’esistenza, stimolando una riflessione continua che arricchisce lo spirito e purifica il cuore.

 

Ciao Alessandro, benvenuto. Per iniziare, vorrei chiederti cosa ti ha ispirato a scrivere questa silloge e quale messaggio desideravi trasmettere attraverso di essa?

Quello che mi ha spinto a scrivere “Attraverso i miei occhi” è stata la voglia di proseguire il percorso di crescita, come scrittore e come uomo, che ho cominciato con la mia prima silloge: “Metallo pesante”; ho voluto far arrivare ai lettori il messaggio di quanto possa essere catartico l’approccio alla poesia, sia che ci si avvicini ad essa in qualità di autore, sia per chi decide di usufruirne come lettore.

Hai menzionato che la poesia può fungere da strumento terapeutico, ma anche come guida verso una maggiore consapevolezza di sé stessi. Potresti approfondire questo concetto e spiegarci come credi che la poesia possa influenzare il nostro percorso di crescita personale?

Come accennavo in precedenza, scrivere, ma anche leggere poesie, può essere un piacevole mezzo per raccogliere le tessere di quel puzzle che è la nostra vita e per tale ragione può avere una valenza terapeutica; questo se si ha la volontà di mettersi in gioco, perché per intraprendere questo viaggio interiore si deve essere disposti anche ad affrontare i propri fantasmi. Non deve essere necessariamente un viaggio nella malinconia e nella tristezza, anzi, può essere anche un bellissimo percorso che può portare sorrisi e speranze. L’importante è aprirsi, essere disponibili e ascoltarsi.

Hai descritto "Attraverso i miei occhi" come un viaggio iniziatico verso il divenire donne e uomini più completi. Come hai strutturato la silloge per guidare i lettori in questo viaggio e quali temi principali affronta?

I temi che affronta sono diversi e differenti tra loro ma hanno un punto in comune, l’analisi delle differenti forme che l’amore può assumere, quelle forme che vengono viste “attraverso i nostri occhi”. In questo mio secondo libro, si parla, quindi, di tutti i tipi di amore, quello filiale, sensuale ma anche amore per le proprie passioni, come quelle che vive il giovane protagonista della poesia “Quel campo da basket” o, ancora, i ricordi di una danzatrice che effettua il suo ultimo inchino davanti al suo pubblico o, per ultimo, il racconto in versi di quell’attore di teatro che ricorda tutti i personaggi che ha interpretato e amato. Tutto viene ricondotto a quella ricerca del proprio Heimat, il luogo (non luogo) dell’anima, composto da tutti quegli istanti vissuti nella propria esistenza.

Come descriveresti l'atmosfera di questa silloge poetica?

La definirei un’atmosfera onirica, con le sue immagini sfocate ma, allo stesso tempo, molto potenti,  e colme di luce. Se penso ad “Attraverso i miei occhi” l’immagine che potrebbe raffigurare meglio questa silloge  è quella di due amanti che si parlano sotto una pallida luna piena.

Infine, quali sono i tuoi progetti futuri riguardo alla poesia? Hai in mente nuove opere o progetti che desideri realizzare?

Scrivo sempre poesie, quasi ogni giorno. Le sto raccogliendo in vista di una futura terza pubblicazione. Ovviamente allo stato attuale la mia principale preoccupazione è fare in modo che “Attraverso i miei occhi” venga conosciuto e letto da più persone possibile. In questo, sicuramente, la proposta della silloge al Premio Strega Poesia 2024 mi sarà di grande aiuto.

 


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