In questa intervista, il gruppo degli Astronauti
ci parla del loro nuovo singolo "Unici", un brano che sottolinea
l'importanza di vivere in sintonia con la propria autentica natura, senza
maschere e senza compromessi. Esprime il concetto di amarsi con la
consapevolezza di essere unici e speciali, riconoscendo la nostra perfezione
nel semplice fatto di essere esattamente come siamo. Si evidenzia inoltre che
non esiste una verità universale da imporre agli altri, poiché ciascuno
possiede la propria verità individuale.
Parliamo del vostro nuovo singolo. Com’è
nato? Cosa rappresenta per voi?
Volevamo fare qualcosa di nuovo affidandoci ad
un giovane e talentuoso autore.
Ma il materiale proposto non ci convinceva
pienamente, non ci sentivamo a nostro agio e non rappresentava quello che
eravamo. Così abbiamo incoraggiato Antonello a ricominciare a scrivere. È il
nostro frontman, chi meglio di lui poteva raccontare la nostra musica?
Unici racconta la difficoltà di essere se stessi
e di accettare le proprie fragilità. È una canzone autobiografica e
introspettiva.
Per noi questa canzone rappresenta un nuovo inizio. Una nuova fase della nostra vita artistica e personale.
A quale idea si ispira il videoclip?
Volevamo un video semplice, senza attori e senza
raccontare una storia precisa. Per non distogliere dal vero significato della
canzone.
Abbiamo scelto di fare una sorta di live session in una fabbrica. L’idea è partita dal nostro tastierista Salvatore, che ha lavorato in quella fabbrica come ingegnere per anni, a dimostrazione che non si deve mai smettere di credere nei propri sogni. Puoi essere un bravissimo ingegnere, ma anche un talentuoso musicista. Le persone non vanno etichettate e identificate per quello che fanno.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Siamo cinque persone con stili e gusti musicali
diversi. Ognuno di noi ha i suoi miti. Amiamo i Queen, i Beatles, i Muse, ma
anche Baglioni, Mina e tanti tantissimi altri artisti e musicisti.
Ognuno di noi porta il suo bagaglio musicale
all’interno della band.
Negli ultimi anni abbiamo arricchito il nostro repertorio con alcune cover delle più grandi voci femminili della musica italiana. Quando una voce maschile canta un brano portato al successo da una donna, il paragone scompare. C’è quindi più libertà di poter stravolgere il brano per potergli dare un’altra identità.
Come e quando è iniziata la vostra
passione per la musica?
Sin da piccoli ci siamo avvicinati alla musica
in modo naturale. Nella nostra adolescenza e nei momenti difficili avevamo
questa grande passione che ci aiutava a crescere.
Ad esempio, Antonello ha iniziato a prendere lezioni di pianoforte all’età di 11 anni. Successivamente ha iniziato a scrivere canzoni e cantare. La musica ci ha salvato la vita
Con quale artista vi piacerebbe
collaborare e perché?
Non è facile rispondere a questa domanda perché
ognuno di noi ha un artista preferito.
Però ci sta un nome che mette d’accordo tutti…Mina.
Progetti futuri?
Stiamo preparando altri singoli che usciranno a
breve. Per il prossimo anno è previsto un album.
Nel frattempo, stiamo promuovendo il singolo
nelle radio, nei club e nelle disco.
Questa estate invece, saremo impegnati in un
tour nelle piazze in giro per l’Italia.