Malakiia esplora la bellezza del "Komorebi" nel suo debutto musicale

Malakiia, talentuosa cantautrice emergente, pubblica il suo primo album intitolato "Komorebi". Composto da sei brani dallo stile distintivo R&B, il disco porta i ascoltatori in un viaggio attraverso le emozioni e le esperienze della giovane artista. Il titolo stesso, "Komorebi", trae ispirazione dalla lingua giapponese, dove significa "luce che attraversa le foglie". Questa scelta riflette non solo l'interesse di Malakiia per la cultura asiatica, ma anche il desiderio di trasmettere sensazioni e immagini poetiche attraverso la sua musica.

L'immagine della copertina, un disegno dai tratti e colori giapponesi, è un'interpretazione visiva del mondo emotivo descritto nelle canzoni. Realizzata dall'illustratrice Carmen Ianiro, raffigura una ragazza circondata da fiori con gli occhi chiusi, incarnando lo stato d'animo intimo e meditativo che Malakiia vuole comunicare attraverso la sua musica.

 

Ciao Malakiia, benvenuta sulle pagine di Fatti Italiani. Come stai vivendo l’uscita del nuovo album?

Ciao! Grazie mille! Beh, devo dire abbastanza bene! Ma ho appena ricominciato a suonare con la band quindi questa primavera saremo in giro a suonare per presentare il disco!

C’è un filo conduttore che unisce le tracce del disco?

Beh, si, c’è un filo conduttore. KOMOREBI racconta di un viaggio fatto dentro di me, parla delle mie emozioni o, meglio, anche di emozioni. Di come l’amore può cambiarci e come può anche aiutarci a crescere e cambiare idea. Il mio è un percorso che parla sicuramente tanto di me ma anche tanto dell’amore in generale e di come può essere vissuto e trascorso dagli altri.

Da quale idea nasce la scelta del titolo?

Ho scelto il titolo “KOMOREBI” perché penso che sia il suo significato più appropriato “Luce che filtra le foglie”, dove nasce tutta bellezza che finalmente viene messa alla luce, che può essere vista anche attraverso le foglie. Un giorno mi è capitato davvero di soffermarmi a guardare questo particolare, la luce che attraversa le foglie. in questo caso mi sono immedesimata in una foglia, dovevo soltanto spostarmi nell’angolo giusto per far sì che venissi finalmente illuminata anch’io. Ed è stato così nel mio EP ma per scoprire davvero tutti i dettagli vi invito ad ascoltarlo.

Qual è la canzone che è nata in modo più spontaneo e quella più difficile da partorire?

“Sole d’inverno che è stata la più semplice in realtà da scrivere ma penso anche quella più carica di emozioni, ma è stata anche quella più spontanea dove le parole sono uscite davvero con una facilità incredibile perché stavo raccontando qualcosa che mi stava accadendo in quel momento. La più “difficile” penso che sia stato saudade il testo a cui ho dato più tempo, e da dove finalmente sono uscita da un periodo buio, dove poi finalmente ho lasciato alle spalle tutti quelli che erano i ricordi legati a questa persona che ha fatto parte della mia vita e poi mi ha lasciato

Quanto tempo hai impiegato per la realizzazione di questo album?

Ho impiegato più o meno un anno e mezzo, infatti il bello di questo album è che risente ogni periodo con un brano diverso emozioni vissuti in momenti diversi.

Oltre a te, chi ha collaborato a questo progetto nuovo discografico?

Hanno collaborato con me l’etichetta di Bologna “KIMURA” & “Lapop” che mi hanno aiutato tantissimo in questo progetto ma anche Marco Pugliese che ha preso la produzione di alcuni brani in KOMOREBI.

Prossimi impegni?

Stiamo lavorando intanto ad un nuovo EP con la band, e stiamo mettendo già a terra le prime date live per quest’anno.


Fattitaliani

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