Gemma Veronica Agostino, mamma siciliana con la passione per le sfilate e le foto da modella - INTERVISTA di Andrea Giostra.
«Sono una donna che non si arrende facilmente. Una donna che, se vuole, fa l'impossibile per ottenere quello che desidera.» (Gemma Veronica Agostino)
Ciao Gemma, benvenuta. Grazie per
la tua disponibilità e per aver accettato il nostro invito. Se volessi
presentarti ai nostri lettori, cosa racconteresti di te quale Gemma mamma di tre
bambini e fotomodella siciliana per passione di Termini Imerese, la tua città?
Ciao Andrea. Grazie a te per la tua disponibilità. Cosa posso raccontarti? Sono una mamma di tre splendidi bambini che amo follemente e che sono il centro del mio mondo. Quello di fotomodella è una passione che coltivo dall'età di 17 anni quando per la prima volta un fotografo mi vide ed è rimasto colpito dal mio viso: “sei molto fotogenica, mi concedi qualche scatto?”. E fu così che qualche scatto diventarono ben quattro servizi fotografici fatti con lui.
… chi è invece Gemma Donna che
vive la sua quotidianità?
Gemma donna è una principessa guerriera. Trovi in me entrambi i lati. Come dice quel detto? Tutte le donne nascono principesse ma poi la vita le addestra guerriere. E diciamo che la vita con me è stata un po' severa. Ma come dico sempre, l'importante quando cadi è rialzarti, ogni volta. Sono una che non si arrende facilmente. Diciamo che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Mi irrito quando dico a qualcuno non ti preoccupare questa cosa si può fare oppure questa cosa ha una soluzione e questo qualcuno invece vede solo il lato negativo.
Quando
e come nasce la tua passione per la moda, per le sfilate, per la fotografia e
per la tua passione quale fotomodella? Chi sono e chi
sono stati i tuoi maestri d’arte, se vogliamo usare questo termine?
Hai mai pensato da ragazza, prima di mettere su la tua bella famiglia, di lasciare la tua città per trasferiti a Milano o a Londra o a New York che sono le vere capitali della moda occidentale per dare impulso alla tua carriera? Se sì, dove avresti voluto trasferiti e perché?
Beh! Sì, da ragazzina ho sognato Milano, ma ero piccolina e non avevo le capacità di adesso. Poi avevo alle spalle una famiglia molto all'antica dove queste passioni erano tabù. Pensa che tra le cugine, ero l'unica a fare shooting fotografici. Mia nonna mi diceva che dovevo imparare a ricamare, fare la moglie e fare la mamma. Adesso rido a quel ricordo ma ai tempi mi sentivo un aquila in catene, una Ferrari chiusa in un garage.
Molti artisti,
lo saprai di certo, soprattutto quelli hollywoodiani, amano dire «to become
a great artist you have to choose: either work or love!» (per diventare una
grande artista devi scegliere: o il lavoro o l'amore). Tu, ad un certo punto
della tua vita, hai scelto la famiglia e l’amore per i tuoi figli. Dalla tua
prospettiva e dall’esperienza che hai maturato adesso, pensi che i grandi artisti
e attori americani, vincitori di Oscar e Golden Globe, che hanno fatto questa
scelta di vita, abbiano torto o ragione? Qual è il tuo pensiero in merito?
Non mi permetto di giudicare le scelte degli altri, ognuno è padrone della propria vita. Io sono felice della famiglia che ho e anche dei miei errori perché mi hanno fatta diventare la donna che sono. Certo mi è rimasto sempre quell'amaro in bocca per non avere avuto l'appoggio giusto da ragazzina, per mettere le ali. Ma forse doveva andare così... Chissà!
Conoscerai bene
il mondo della moda, dello spettacolo, il mondo dell’arte in generale, per
quello che hai fatto. Ci sono moltissime ragazze, in Sicilia, ma non solo in
Sicilia, che vorrebbero intraprendere una professione artistica, che risulta
sempre piena di insidie e di pericoli, ma al contempo estremamente
affascinante. Alla luce della tua esperienza, cosa diresti di questo mondo se dovessi
dare un consiglio ad una adolescente che ha questa ambizione, questa passione?
E da cosa principalmente, secondo te, dovrebbero stare attente?
Del mondo dell'arte in genere, dico che esprimere la propria passione è meraviglioso. Non bisogna mai smettere di sognare, mai. Io ne sono l'esempio. Infatti dopo anni ho ripreso con le foto e qualche sfilata. Il segreto? Stare attente è circondarsi delle persone giuste. Il lato oscuro di tutto, in questo mondo, purtroppo c'è. Ci sono tanti lupi travestiti da agnelli, e per una ragazzina è molto facile farsi ingannare. Quindi aprire sempre bene gli occhi, cercare di farsi appoggiare dalle persone giuste e farsi aiutare anche dai genitori, perché no?, anche facendosi accompagnare.
Tu, Gemma, ad
un certo punto della tua vita hai fatto una scelte chiara e decisa. Sai bene
che ogni scelta è insieme tante rinunce. È come quando arrivi in prossimità di
un bivio e trovi una segnaletica che ti indica con tante frecce tante direzioni
diverse. Sei obbligata a sceglierne solo una, una sola via da seguire. Nello
stesso momento in cui hai scelto quella via hai rinunciato a tutte le altre
possibilità. Cosa pensi di questo?
Direi che le rinunce fatte per amore non pesano poi così tanto, almeno per me. Ovviamente l'amore deve essere più grande di quella passione. Amo mio marito e vivo per i miei figli. Quando mi chiedono di partecipare a qualche shooting o sfilata c'è una preparazione dietro che neanche puoi immaginare. Entrano in azione nonni, cugini, sorelle, tutte le persone disponibili a fare da baby-sitter per loro. Posso fare tutto, l'importante è però non intaccare il benessere dei miei bambini. Mio marito? Lui viene con me, mi accompagna e mi segue appoggiando le mie passioni.
Nel mese di marzo del 2023 si è parlato molto di te per un serio problema sanitario che è stato risolto con magistrale bravura dai medici dell’Ospedale ARNAS-CIVICO di Palermo che ti hanno presa in carico e che hanno fatto nascere senza nessun problema i tuoi due gemelli. I giornali di allora hanno dato questo titolo: “Incinta colpita da malattia rara, salvata in ospedale a Palermo”. Cosa puoi e cosa vuoi raccontarci di questa brutta e bella esperienza insieme, con un lieto fine. Cosa ti senti di dire pubblicamente ai medici che si sono presi cura di te e cosa vuoi condividere con i nostri lettori?
Nel mese di dicembre 2022, ho vissuto l'esperienza più brutta della mia vita… quello che doveva essere il giorno più bello per una mamma e per un papà, si è trasformato in un incubo. La storia è lunga e ricca di particolari, magari ne parleremo in un’altra occasione, unicamente di questo argomento. Ciò che posso dirti è che la forza dell'amore mi ha aiutata tanto. Nei momenti quasi lucidi, perché io ero in stato comatoso, i miei pensieri erano rivolti ai miei figli, i piccoli che non avevo conosciuto e il grande che aveva solo 8 anni e che sapevo stava molto male senza di me. Mio marito mi è stato sempre accanto dandomi forza e amore. Per me, nella mia città, e anche fuori, si sono formati dei gruppi di preghiera incredibili, ho ricevuto tanto tanto tanto sostegno. Da Fedele credente ti dico che Dio mi ha salvata. Io ero un caso disperato. Il mio dottore mi ha detto: “le mie mani e le mie azioni erano guidate da Dio e io ero il primo che la sera nel mio letto pregavo per te.” Il professore Antonio Maiorana, primario e direttore della ginecologia dell’ARNAS-CIVICO di Palermo, è il mio meraviglioso nefrologo, il dottore Angelo Ferrantelli, anche lui direttore della nefrologia dell’ARNAS-CIVICO, sono stati i miei angeli. Hanno creduto molto in me e nella mia vita e hanno fatto l'impossibile per salvarmi, contrariamente ad altri pareri medici che pensavano non ce la potessi fare. Il dottore Ferrantelli arrivava con la sua dolcezza e con la sua gentilezza portandosi dietro il suo sorriso smagliante, mi trovava disperata tra le lacrime chiusa nel mio dolore. Gli dicevo: “dottore, sto morendo, lo sento, voglio andare a casa mia, voglio salutare i miei bambini. La prego, mi faccia morire a casa nel mio letto”. Ma lui sfoderava quel suo sorriso disarmante, mi prendeva la mano e mi rispondeva: “stai tranquilla Gemmina, tu non muori, io ti salvo, ti mando dai tuoi bambini a fare la mamma, punto”. Devo dire comunque che tutto lo staff è stato meraviglioso, tra infermieri e OSS, che venivano e mi coccolavano in tutti i modi. Sai, Andrea, la terapia intensiva è un brutto posto se sei in stato di incoscienza non lo capisci, ma se hai un minimo di lucidità, lì dentro rischi di impazzire. Ma loro, il personale sanitario e parasanitario, tutti insieme hanno fatto di tutto per farmi sentire un po' meglio.
Conoscerai
benissimo un’antica credenza secondo la quale “la fotografia ruba l’anima”. Oliviero Toscani, che di fotografia un
po’ se ne intende, in una intervista rilasciata qualche anno fa ad Assisi
presso il Convento di San Francesco dov’era per visitarlo, disse che «Forse è
per questo che tante persone che sono troppo fotografate rischiano di diventare
vuote dentro. Tante top model, tanti uomini famosi sono vuoti … la fotografia
di fatto ruba il luogo della libertà, l’energia che ci fa vivere e andare
avanti … e quindi, da questa prospettiva, chi scatta una foto deve sentirsi
addosso una responsabilità pesante come un macigno … la responsabilità è nel
capire che la fotografia ritrae le persone per quello che sono. Per questo
bisogna stare attenti a documentare con serietà. Io posso dire che mi domando
sempre se ho sufficienti cultura e capacità per raccontare e testimoniare il
tempo che sto vivendo». Tu da Donna che sei stata e sei molto fotografata per
il lavoro che fai e perché con i tuoi self rendi partecipi i tuoi follower dei
momenti social, cosa ne pensi delle parole di Toscani? Davvero essere tanto
fotografati può rubare l’anima tanto da diventare vuoti dentro? Cosa
risponderesti a Toscani?
Non condivido il pensiero di Toscani. Io amo essere fotografata, mi diverte. Certo, magari fare uno shooting lungo tutta una giornata può stancarti, ma è molto divertente, almeno per me. I selfie? Siamo noi a scegliere di farli, almeno io, quello che posto lo metto per condividere un'emozione di quel momento. Non c'è niente di più bello di quando sei in giro e trovi un amico per strada che vedendoti ti dice: “che bello, ho visto che hai fatto questo o hai fatto quest’altro.... Meno male che c'è Facebook almeno anche se ci incontriamo poco ci vediamo lì”. Direi che ognuno usa i social come meglio crede. Io lo faccio per avere contatti con chi mi stima e mi vuole bene. Chi non gradisce, andasse oltre e scorra avanti.
Chi sono i fotografi con cui hai lavorato e che vuoi citare in questa
intervista che hanno saputo cogliere di te l’essenza della Donna che sei?
I miei fotografi sono Guido Canalella, con cui ho iniziato e con il quale siamo diventi amici. Persona in gamba Guido... Io avevo solo 17 anni e mi vergognavo da morire ma già dai primi scatti mi mise subito a mio agio facendomi ridere mentre mi fotografava, e mi ha fatto divertire tanto. Poi c'è Salvo Quagliana, anche lui un mio caro amico. Molto bravo, molto professionale, fa tanti lavori Salvo, dottore, tuttora facciamo delle cose assieme. E anche con Francesco Terranova ho fatto qualche scatto. Persona di una educazione e dolcezza unica. Cerco di circondarmi sempre di persone che mi piacciono e loro sono professionali, educati, amichevoli
«Appartengo a quella categoria di persone che ritiene che ogni azione
debba essere portata a termine. Non mi sono mai chiesto se dovevo affrontare o
no un certo problema, ma solo come affrontarlo.» (Giovanni Falcone, “Cose
di cosa nostra”, VII ed., Rizzoli libri spa, Milano, 2016, p. 25 | I edizione
1991). Tu a quale categoria di persone appartieni,
volendo rimanere nelle parole di Giovanni Falcone? Sei una persona che punta un
obiettivo e cerca in tutti i modi di raggiungerlo con determinazione e impegno,
oppure pensi che conti molto il fato e la fortuna per avere successo nella vita
e nelle cose che si fanno, al di là dei talenti posseduti e dell’impegno e
della disciplina che mettiamo in quello che facciamo?
Entrambe le cose. Sono una donna che non si arrende facilmente. Una donna che, se vuole, fa l'impossibile per ottenere quello che desidera. Tu pensa che tutti mi chiamano guerriera. Però, certo, credo che anche il fato o il destino, chiamiamolo come vogliamo, c’entri qualcosa. Purtroppo spesso ho visto emergere gente non meritevole a discapito di altre che invece si sono impegnate molto.
«… mi sono trovato più volte a riflettere sul concetto di bellezza, e mi sono accorto che potrei benissimo (…) ripetere in proposito quanto rispondeva Agostino alla domanda su cosa fosse il tempo: “Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so.”» (Umberto Eco, “La bellezza”, GEDI gruppo editoriale ed., 2021, pp. 5-6). Per te cos’è la bellezza? Prova a definire la bellezza dal tuo punto di vista. Come si fa, secondo te, a riconoscere la bellezza… nelle persone, nell’arte, nella moda, in un romanzo, in un film, e in generale nella vita di tutti i giorni?
Ma guarda, credo che la bellezza sia soggettiva. Ciò che piace a me, ad esempio, può non piacere a te. Io non ho mai avuto un tipo ideale, posso dirti, ad esempio, che a volte un sorriso o uno sguardo o il modo di parlare possono essere per me più attraenti di un ragazzo con tutti i canoni estetici perfetti. La bellezza io la cerco in un’emozione, ad esempio, un film che mi incolla al divano è bello, un quadro che mi trasmette qualcosa è bello. Mi capita spesso di battibeccare con qualche amica per un capo alla moda che non mi piace. Loro mi dicono, ma guarda che si usa tanto, è bello, è molto costoso, beh, sai che c'è?, può averlo fatto lo stilista più famoso al mondo se non mi piace non c'è storia. Ti racconto un fatto che mi successe da ragazzina. C'era un ragazzo bello, bellissimo direi... tutte le volte che passava mi guardava ed io guardavo lui. Quando poi si decise a fermarsi e si presentò, la sua voce mi diede fastidio, non so come spiegartelo, ma non mi trasmise niente, anzi, mi irritava quasi. Quindi ho inventato una scusa per evitare la conoscenza. Forse sarò stata crudele, ma io sono così, a pelle. La bellezza mi deve arrivare subito, tramite un'emozione. Non dico che la bellezza fisica non sia importante, anzi, io ci tengo molto, ma solo quella estetica non basta.
«…anche l’amore era fra le esperienze mistiche e
pericolose, perché toglie l’uomo dalle braccia della ragione e lo lascia
letteralmente sospeso a mezz’aria sopra un abisso senza fondo.» (Robert Musil, “L’uomo senza qualità”, Volume primo, p. 28,
Einaudi ed., 1996, Torino). Cosa pensi di questa frase di Robert Musil? Cos’è
l’amore per te e come, secondo te, è vissuto oggi l’amore nella nostra società
contemporanea, tecnologica e social?
L'amore è l'essenza della vita in ogni forma, tra amici, tra amanti, tra genitori e figli. Purtroppo oggi il vero amore è difficile da trovare. È facile dire “ti amo”, ma poi dimostrarlo e tutt'altra storia. Non bisogna scambiare l'innamoramento con l'amore vero, che è donarsi, rispettare, perdonare, mettere la felicità dell'altro come obiettivo importante della tua vita. Purtroppo adesso i giovani dicono troppo facilmente ti amo senza capirne veramente il significato, non ci sono più valori Basta poco per arrivare al tradimento e lasciarsi. Non c'è più tolleranza, rispetto reciproco, c'è poca comprensione per il compagno/a.
Le persone più importanti della mia vita sono: la mia mamma che anche se non c'è più sono certa sia il mio angelo (in tante occasioni l'ha sognata e continuo a sognarla per le cose importanti). Mio marito che mi segue e mi appoggia. Mia sorella che è la mia confidente. I miei zii, ma anche le mie cugine che da quando manca mia mamma fanno il possibile per starmi accanto. Mia suocera che per amore di farmi prendere una boccata d'aria, come dice lei, si tiene i bambini a qualsiasi ora e in qualsiasi momento.
Se dovessi
consigliare ai nostri lettori tre film da vedere quali consiglieresti e perché?
Il miglio verde. Film fantastico, mi commuove sempre. È un film che ci fa capire come purtroppo spesso la gente si ferma alle apparenze. 2: padre Pio di Sergio Castellitto. Da persona molto credente questo film mi tocca tantissimo.3: Pretty woman con Julia Roberts. Perché? Beh. perché è bello sognare di poter cambiare la vita come accade nelle favole e a volte succede... Questo io lo so.
… e tre libri
da leggere assolutamente nei prossimi mesi? Quali e perché proprio quelli?
3 libri? 1 il tuo saggio ovviamente su “Femminicidio e Narcisismo Patologico”. Da leggere assolutamente visto che purtroppo è un argomento molto attuale. 2: il mio ovviamente, quando lo farò, spero presto. Perché? Perché credo nella pena, realmente. Non anticipo altro.3: La vita oltre la vita. Credo che dia una speranza a chi ha perso un familiare.
I tuoi prossimi progetti? Cosa ti aspetta nel tuo futuro di Donna che puoi
raccontarci?
i miei progetti prossimi sono: riuscire a scrivere un libro sulla mia storia. Testimoniare in qualche modo ciò che mi è successo, per dare speranza alle persone e far capire che i miracoli esistono. Continuare a divertirmi tra sfilate e foto, quando mi è possibile.
Dove potranno seguirti i nostri lettori?
Io sono su Facebook, TikTok e Instagram.
Come vuoi
concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa
intervista?
Concludo dicendo che chi mi conosce sa tutte queste cose di me e per fortuna tanta gente mi segue con affetto. A chi non mi conosce voglio dire che Gemma è una donna molto versatile. O mi ami o mi odi. Spero poi che sia stata un'intervista piacevole e di non avere annoiato nessuno. Voglio ringraziare te Andrea che sei stato molto disponibile e gentile per tutto il tempo.
Gemma Veronica Agostino
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Andrea Giostra
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