Isabelle Adriani: Il film "Il Giardino delle Fate" è stato un successo inaspettato. Ora sono pronta per Sanremo: ecco cosa farò

 


Lo scorso settembre è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia il film “Il Giardino delle Fate” scritto e diretto da Isabelle Adriani.

Il film narra la struggente avventura di due orfani che ritrovano la gioia di vivere, grazie all’arte, all’amicizia, all’amore e ad un pizzico di magia, incontrando le Fate e i Maghi dei quattro Elementi. A distanza di alcuni mesi però Isabelle Adriani è pronta per una nuova avventura: dal prossimo 8 febbraio l’attrice sarà a Casa Sanremo per presentare il Vertical Music Festival.

1)    Isabelle, Il Giardino delle Fate ha riscosso un grande successo. Te lo saresti mai aspettato?

Non me lo sarei mai aspettata nel senso che ogni storia viene dal cuore e sono felice di scriverla e di raccontarla a mio modo, ma non mi aspettavo questo successo, abbiamo appena firmato un contratto per una distribuzione in tutto il mondo con una compagnia americana e il mio film precedente Magic Dreams è già su Amazon Prime UK, dunque siamo davvero felici del risultato.

2)    Com’è nata l’idea per questo film?

Ho passato un’infanzia abbastanza isolata, spesso all’estero da sola, e ho sentito molto la mancanza di una famiglia, dunque empatizzo moltissimo con chi ha avuto esperienze simili e questa storia racconta di due orfani che devono ritrovare la gioia di vivere, e lo faranno grazie all’amicizia, all’amore e ad un pizzico di magia...

3)   A cosa serve, in modo più profondo, il fiabesco? Pensi che dovremmo ogni tanto abbandonare un’ossessiva narrazione della realtà?

Credo che le fiabe siano meravigliose metafore di vita e che a volte vedere la realtà come una fiaba può addirittura fare bene, perché individuando gli archetipi di qualità e degli errori umani, riusciamo a vedere le cose da fuori, in modo più chiaro, inoltre le fiabe sono molto più che metafore,...molte di esse infatti, hanno origini storiche e questa ricerca è una delle mie più grandi passioni, ho scritto una serie di libri sull’origine storica delle fiabe, dunque la risposta alla tua domanda è assolutamente si. Ogni tanto fa bene abbandonare l’ossessiva narrazione della realtà, per vedere le cose in modo un po’ più fiabesco, e perché no, magari facendolo, troveremo un pizzico di magia in più nelle nostre vite.

4)    Dentro le fiabe, infine, c’è spesso spazio non per il lieto fine ma per la speranza: cosa ne pensi?

Il Mito narra che quando il Vaso di Pandora fu aperto, uscirono tutti i mali del mondo e l’unica cosa che restò in fondo al vaso, fu la speranza e meno male perché’ senza la speranza non faremmo più nulla ! Immagina un mondo senza speranza, cioè pensare che se una cosa è accaduta, nulla potrà mai cambiarla in meglio, eh no! Sarebbe alla stregua di svegliarsi una mattina e non avere più memoria di nulla di ciò che si fa, la vita sarebbe allora inutile perché non potremmo costruire nulla, dovendo ogni giorno riformulare un’idea che poi dimenticheremmo costantemente, senza speranza non saremmo mossi dal desiderio e dalla convinzione di poter migliorare le cose.

5)    Un anno fa hai fondato la Isabelle Adriani Academy presso le sedi di Palazzo Palazzi Trivelli, a Reggio Emilia e tutti i suoi allievi sono poi diventati protagonisti del film. Com’è andata la formazione questo anno?

I miei allievi sono molto bravi e seguono il nostro metodo per l’immedesimazione nei personaggi che si basa proprio sullo studio e la ricerca di archetipi mitologici e/o fiabeschi e sulle similarità fra realtà e leggenda per poter utilizzare la ‘sense-memory’ personale adattata ad un archetipo fiabesco e facilitare cosi l’immedesimazione. Inoltre durante il biennio le classi si sono divise in gruppi ed hanno imparato a costruire da zero uno short-movie su due temi che avevo proposto e hanno fatto tutto praticamente da soli dalla sceneggiatura al montaggio, e questo perché’ desidero che comprendano appieno che ogni mestiere del cinema è importante e fondamentale e che per capire ed amare veramente il cinema, bisogna conoscere tutto ed apprezzare il lavoro di tutti, dall’attrezzista al direttore della fotografia, trucco, parrucco, costumi, runner e anche chi fa il caffe, perché’ se non si vive appieno tutto ciò che accade prima durante e dopo il set, non si capirà mai a fondo cosa significa fare cinema!

6)    Tra i personaggi delle fiabe, in quale ti rispecchi di più?

Biancaneve! Ebbe un incredibile impatto nel 1946 quando il film Disney su Biancaneve uscì nelle sale, in Italia si era appena aperto il voto alle donne e in America Disney raccontava la storia di un’orfana perseguitata che deve cavarsela da sola e che interagisce con i nanetti, all’epoca reietti della società, e che si da fare nella casetta nel bosco, conquistando uomini e animali con amore e gentilezza, molto bello! Per questo non capisco le polemiche sul film Disney e sul fatto che alcuni sostengono che sia stato giusto e necessario censuare Biancaneve perché’ il principe la bacia senza il suo consenso, questa fiaba meravigliosa, raccolta nel sud della Germania, dal terzo fratello Grimm, Ferdinand, è splendida e tra l’altro deriva da una storia vera, io credo che dovremmo lasciare alle fiabe la libertà di essere ciò che sono state nel momento nel quale sono state scritte, amate e tramandate cosi come sono. D’altra parte non amo neppure le rivisitazioni moderne di grandi capolavori classici, ma è giusto che ognuno esprima la sua opinione, resta il fatto che considero Biancaneve una fiaba intelligente dedicata alle donne, profonda, piena di simboli di inclusione, amore e libertà e che ritrovo in essa numerose assonanze con la mia vita.

7)    “Se puoi sognarlo puoi farlo”. È una frase di Walt Disney. Ancora attuale. Che messaggio possiamo trarne per le nuove generazioni?

Splendida affermazione: io credo di poter dire che i pensieri diventano parole e le parole fatti. ‘Le parole sono pietre’ diceva sempre mio padre e io credo che pensieri e parole possano davvero modificare la realtà. Se possiamo immaginare una cosa ed anzi se la immaginiamo con ogni dettaglio come se fosse già avvenuta, possiamo manifestarla! Per alcuni è un pensiero assurdo? Provare per credere! Ma per far funzionare questa piccola grande magia, all’immaginazione vanno aggiunte un’ assoluta convinzione e l’emozione del risultato già raggiunto.

8)    Hai lavorato con tantissimi attori internazionali: da Leonardo Di Caprio e Jim Caviezel. Qual è l’incontro che più ti ha colpito?

Ho conosciuto Leonardo nel 2011 in occasione della premiere di Shutter Island all’Hotel Hussler a Roma, sono molto orgogliosa di lui, del suo impegno sociale per l’ambiente e per il grande successo di Killers of the Flower Moon, il suo ultimo film, nel quale come, sempre, rivela il suo grande talento. Con Jim ho girato INFIDEL un thriller politico adrenalinico in Giordania, nel quale ho il doppio ruolo di spia e giornalista, ho dovuto persino guidare un elicottero e sul set ebbi un incidente durante le riprese perché non volli una controfigura ma questa è un’ altra storia, Jim conosce lingue antiche e mi ha fatto fischiare per Mel Gibson insegnandomi un trucco per fischiare ancora meglio, ma la cosa più bella è che io adoravo il film il Conte di Montecristo interpretato da lui e lui mi fece il regalo di invitarmi con pochissimi altri nella sua suite a rivedere il film, unico problema è stato che avendolo visto 100 volte, continuavo a ripetere le battute a voce alta, credo che non abbia mai riso cosi tanto.

9)    Prossimi obiettivi?

Sto per andare a Sanremo a presentare il Vertical Music Festival a Casa Sanremo e non vedo l’ora di vivere questa nuova avventura, nella quale la tecnologia si sposa con la musica e con artisti da tutto il mondo, la Musica è un linguaggio Universale e come tale ci unisce tutti, dunque sono veramente felice di presentare i gruppi selezionati a Casa Sanremo e di vivere i colori e la musica nella citta dei fiori. In più ho scritto un altro film che si intitola Il senso della vita, del quale saranno protagonisti i miei allievi della Isabelle Adriani Academy insieme ad attori professionisti, dedicato ad un tema sociale molto importante e spesso dimenticato. Vi aspetto a Sanremo e poi al Cinema.

Fattitaliani

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