In una piccola città che sembra un’isola tra i campi, crescono Kate, Sam e Pete con i loro sogni di cui forse non importa a nessuno.
In quel posto non c’è molto da fare se non andarsene. Ma c’è effettivamente qualcosa oltre la circonvallazione stradale che soffoca la città? Island Town è una storia di amicizia che fiorisce dove nulla fiorisce e che concede la speranza di superare l’orizzonte oltre la periferia.NOTE DI REGIA
Island Town è la storia
di Kate, Sam e Pete, tre ragazzi di provincia che non hanno molto da fare se
non ubriacarsi in un parco giochi con il sidro scadente che sono riusciti a
rubare a qualcuno.
Il testo, seguendo i
tre personaggi dall’adolescenza all’età adulta, racconta le problematiche di
crescere in un contesto senza sbocchi.
Come dice la stessa Kate:
“A nessuno importa di una cittadina in mezzo ai campi, no? O delle persone che
ci vivono. Come noi. A nessuno interessano le città che se ne stanno come isole
in mezzo ai campi. Non gli è mai importato. Mai gli importerà.” Ma Kate, Sam e
Pete hanno le loro storie da raccontare. “Roba da bestseller” come dice Pete.
Kate vive da sola con il padre malato a cui hanno tolto l’infermiere per tagli
al sistema sanitario. Sam e Pete vivono entrambi in contesti familiari violenti.
La mamma di Sam è andata via, il padre è alcolizzato e non è raro che la picchi.
Il fratello di Pete è un soggetto aggressivo che minaccia costantemente di
cacciarlo di casa.
La rabbia sembra
un’epidemia che infetta l’intera città, corrodendone l’asfalto delle strade e i
mattoni dei palazzi. Il completo abbandono da parte di qualsiasi tipo di
assistenzialismo sociale non fa altro che contribuire alle condizioni perfette
per la pullulazione del virus. L’unica speranza sembra quella di scappare
altrove. Ma come si può sognare di scappare quando non ti hanno mai insegnato a
sognare? Sam e Pete sono bloccati. Hanno qualcuno di cui prendersi cura. Sam è
una lottatrice, farebbe di tutto perché sua sorella minore non viva quello che
ha vissuto lei. Pete è un romantico e allo stesso modo di Sam, vuole troppo
bene a suo nipote per lasciarlo esposto all’ira del fratello. Proteggere i
piccoli diventa una priorità. Kate è la ribelle del gruppo, sogna solo di
scappare e scoprire tutto ciò che c’è aldilà della circonvallazione stradale. Ma
anche Kate è bloccata. È vinta dall’amore per i suoi amici, non andrebbe mai
via senza di loro. La missione è convincerli. Convincere Sam che merita di più
di un lavoro all’alimentari e uno squallido appartamento in paese. Convincere
Pete che fuori da quel posto può davvero costruire la famiglia che tanto desidera.
Island Town si apre
come una pièce di memorie. Kate dice di aver fatto qualcosa di orribile. Quale
sarà la sua colpa? Forse solo essersi concessa di sognare in un posto che non
lascia molto spazio ai desideri?
Martina Glenda
Simon Longman
Drammaturgo delle West Midlands. Le sue opere teatrali includono Patient
Light (Eastern Angles); Città dell'isola (Paines Plow); Gundog (Corte reale);
Rotaie (TBTL); Cielo Bianco (RWCMD/Corte Reale); Scintille (Vecchio Leone Rosso);
Milked (Compagnia Teatrale Pentabus). Ha ricevuto il 49° George Devine Award
come drammaturgo più promettente e ha già vinto il Channel 4 Playwrights'
Scheme. Il suo lavoro è stato tradotto e prodotto a livello internazionale. È
rappresentato da Judy Daish Associates.
nuove frontiere della scena britannica – XXII edizione
festival a cura di Rodolfo di Giammarco
1 novembre – 17 dicembre 2022
Teatro Belli – piazza Sant'Apollonia 11/a- 06 5894875
spettacoli ore 21,00 - ingresso posto unico € 18
dal 4 al 6 dicembre ore 21
ISLAND TOWN
di Simon Longman
regia e traduzione Martina Glenda
con Giulia Chiaramonte Chiarastella Sorrentino Giuseppe Brunetti
scene Sara Palmieri
produzione Compagnia Mauri Sturno