“Mi piacerebbe poter dire che il Covid non c’è più, sarebbe una bella notizia perché è qualcosa che ci ha rovinato. Questo virus c’è ancora ma in una forma molto diversa da quella che abbiamo visto all’inizio: è diventato contagiosissimo, paradossalmente per il fatto di essere meno cattivo si diffonde più facilmente e chi sta bene lo trasmette meglio. Fortunatamente è poco pericoloso per le persone che stanno bene ma continua ad essere molto pericoloso per le persone fragili. Usando l’esempio della frattura semplice: se si rompe una gamba a un giovane di 20 anni non è un problema, se succede a uno di 40 anni non è un problema. Se me la rompo io che ne ho 61 già non è un problema, ma è meglio non rompersela. Ma se se la rompe uno di 90 anni è una catastrofe, può avere conseguenze molto gravi. Ecco, allo stesso modo dobbiamo difendere le persone più fragili, più anziane, attraverso 3 elementi: primo, tentare di diffondere il meno possibile il virus. C’è una regola che purtroppo è stata minimizzata, una regola di buon senso che non vale solo per il Covid, vale per tutte le malattie respiratorie: quando si sta male si deve stare a casa. Secondo punto: quando una persona fragile, o una persona a contatto con persone fragili, va in posti molto affollati è meglio che metta la mascherina perché così si protegge e indirettamente protegge anche gli altri. Poi c’è il vaccino, che ha in parte perso da quando è arrivata Omicron la capacità di interrompere la trasmissione ma fortunatamente ha mantenuto intatta, anche contro le nuove varianti, la capacità di impedire la progressione verso la forma grave. Però le persone fragili dobbiamo vaccinarle, qui non si sta vaccinando nessuno. Che si parli il 10 dicembre di un virus che avrà il suo picco -come tutti i virus respiratori- nei mesi invernali, è tardi.” Così Roberto Burioni ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, canale NOVE.
Sull’importanza del vaccino: “Ritengo che sopra i 60 anni sia assolutamente necessario vaccinarsi, [non farlo] è una gravissima imprudenza. È anche vero che sono anni che si dice che il vaccino fa male, e non è vero, che il vaccino non funziona, e non è vero, che gli studi clinici sono stati una truffa, e non è vero: è chiaro che qualcuno può essere indotto a non vaccinarsi, ed è esattamente quello che è successo e quello che noi dobbiamo -dal punto di vista medico e scientifico- impedire. Chi ha più di 60 anni deve vaccinarsi, fare il richiamo subito a meno che non ci siano ovviamente controindicazioni.”
Sulla prescrizione del Paxlovid: “È un farmaco antivirale, che colpisce il virus, e si è visto che riesce a ridurre del 90% l’ospedalizzazione e le conseguenze gravi, tra cui la morte. Un farmaco estremamente efficace che deve essere somministrato nei primi 5 giorni di malattia. È stato una benedizione perché noi sappiamo chi sono le persone che vanno incontro alle conseguenze peggiori: gli anziani, giovani con fattori di rischio come disturbi cardiocircolatori o obesità. A queste persone possiamo diminuire le possibilità che la malattia vada a far male. Questo farmaco viene prescritto pochissimo, gli unici dati che ho trovato dicono che alla fine dell’estate erano state somministrate meno di 200mila dosi di Paxlovid, ne abbiamo comprate 600 mila, una parte le avranno buttate via forse. Noto una timidezza inspiegabile nel prescriverlo. Negli Stati Uniti viene addirittura somministrato dai farmacisti, dagli infermieri professionali, qui da noi sono state prescritte tonnellate di antibiotici dannosi come l’azitromicina. Gli antibiotici vanno a sviluppare la resistenza ai batteri.”
Sul vaccino antinfluenzale: “Anche l’influenza è una malattia che per una persona debilitata può essere molto pericolosa, il mio consiglio è quello di fare anche il vaccino antinfluenzale, non è troppo tardi.”
Sulla possibile evoluzione del Covid: “Non si possono fare previsioni certe con un virus nuovo. Per fortuna questo vaccino fornisce, anche adesso, una protezione considerevole contro la progressione della malattia, bisogna stare attenti, se si sta male non andare al cenone di Natale dove ci sono i nonni, le persone anziane, e soprattutto negli ambienti come ospedali e rsa bisogna stare attenti perché se arriva lì è un guaio.”
Sulla polmonite infantile: “Sembra che sia una polmonite da micoplasma, ogni anno ne contiamo alcune decine di migliaia di casi. Dalla Cina non sono arrivate novità, in Italia in questo momento penso ci sia il modo di passare delle vacanze serene con le persone care.”