E’ indubitabile che il ponte sarebbe una sciagura che va evitata in ogni modo. Il progetto del ponte sullo Stretto è la risposta sbagliata, inutile e dannosa ai problemi del Meridione del Paese. Il Governo non perde occasione per enfatizzare l’utilità del ponte sullo Stretto di Messina, presentandolo come un’opere green, sicura, moderna, un acceleratore di sviluppo per l’intero Meridione, fondamentale per migliorarne la rete dei trasporti. Il ponte sullo Stretto in realtà è tutt’altro che un’opera green visto che causerebbe un disastro ambientale devastando un patrimonio paesaggistico e naturalistico di enorme valore e attrattività turistica come lo Stretto. Il ponte sullo Stretto è tecnicamente un azzardo considerato il fatto che al mondo il ponte più lungo a campata unica, per il passaggio di treni, tir e auto,è di 1400 metri, mentre quello sullo Stretto di Messina dovrebbe raggiungere i 3300 metri. Il ponte sullo Stretto non risolve il problema della mancanza di una efficiente rete dei trasporti interna alle regioni meridionali e della Sicilia e Calabria, dove vi sono autostrade e strade in pessimo stato: quasi l’80% della rete ferroviaria è a binario unico e oltre il 40% non è elettrificata, per non parlare dell’inadeguatezza di porti e aeroporti. Il ponte sullo Stretto non serve alle aziende del Paese perché non interviene sui problemi strutturali che impediscono agli imprenditori di avere i servizi territoriali adeguati per radicarsi ed espandersi e non assorbe l’enorme disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile presente nel Meridione.
Per questi motivi noi di Italia Nostra riteniamo che il ponte sullo Stretto non solo non sia una priorità ma rappresenta più una minaccia che un’opportunità per lo sviluppo sostenibile della Sicilia, della Calabria e del Meridione.
Prof. Leandro Janni, presidente del Consiglio Regionale Italia Nostra Sicilia