Disponibile il videoclip di MONTGOMERY, il nuovo singolo di SVD fuori da venerdì 17 novembre per Capitol Records Italy/Universal Music Italia.
MONTGOMERY rappresenta un capitolo della crescita personale e artistica della giovanissima artista romana, che con la sua scrittura diretta e senza filtri analizza prospettive diverse all’interno di una relazione.SVD descrive la tipica confusione che caratterizza un amore appena nato: una sensazione ambivalente che spinge verso l’altra persona e che, contemporaneamente, fa emergere un istinto di difesa per evitare di rimanere feriti, schiacciati da "un mattone sul petto". L’artista, nonostante dubbi e timori, promette di sostenere e proteggere chi le sta accanto dal gelo e dalle avversità del mondo esterno, proprio come la sensazione di calore rassicurante che deriva dall'abbraccio di un caldo cappotto, il Montgomery.
MONTGOMERY, attraverso una scrittura diretta e l’uso di analogie evocative e immagini vivide, sintetizza la complessità delle relazioni e le emozioni che le contraddistinguono.
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CREDITI VIDEO
Diretto da: Giuseppe Antonelli & Angelo Bitetti
Foto: Giuseppe Antonelli
Cover: Giuseppe Antonelli
Artwork: Mattia Caputo
Type Design: Lorenzo Visciglio
Prodotto da: LaProdigy Dischi
Direzione creativa: Leonardo Santovito & Gianluca Bruni
CREDITI
Scritto da: Francesca Fagioli, Vincenzo Colella
Composto da: Francesca Fagioli, Vincenzo Colella, Michele Iorfida
Prodotto da: Michele Canova Iorfida
Label: Capitol Records Italy/Universal Music Italia
Edizioni: Tuttomoltobenegrazie srl, laProdigy Dischi s.r.l.s
SVD
Sono un libro aperto, quasi una storia splatter. Se c’è da dire una parolaccia la dico.
Mi annoia parlare di me, non ci so stare al centro dell’attenzione, perché anche se credo poco allo zodiaco sono un leone, e giuro che mi ci mettono gli altri, al centro. Stare al centro quando si è diversi non è bello.
Scegliere il neutro. Nessun riconoscimento è meglio. Non verificarsi.
Ora sono felice, perché nella tristezza ci si tuffa, e poi se ne esce.
E li capisci cosa ti fa star bene. Ne esci per scelta, mica a caso.
Quando ho capito che ero triste fino al collo ho deciso di scrivere poesie. Ho scritto un testo argomentativo sui sogni, uno scarabocchio narrativo che ha fatto piangere mia madre. Era malessere, volevo capire cosa mi faceva stare bene e male. Stare male non poteva essere vergogna. Forse poteva diventare altro, tipo musica. Per capirsi bisogna affrontarsi anche nel male. Ci sono sempre il bene e il male. Vanno e vengono.
Il mio nome è una fase, è un nascere e morire e rinascere e morire senza punti fissi.
Io inizio a Roma Svd con la musica. Sono a volte molto svd, se vuoi leggerla come sad.