di Laura Gorini
Daniela Carelli è tornata a farci sognare con una sua nuova opera. Parliamo di “E Leda inventò il mondo” che è disponibile sia in formato cartaceo che digitale su Amazon. Un romanzo dolce e, nel contempo, amaro, che ci regalerà moltissime emozioni ma anche qualche delicato sorriso. Di questo e molto altro ancora ci ha parlato la scrittrice napoletana.
Daniela, bentornata con un
nuovo romanzo. Hai scelto per questa tua opera il self publishing dopo aver
assaggiato l'editoria tradizionale. Ti ha forse fin troppo delusa quest'ultima?
Sì, negli ultimi anni il mondo editoriale è molto peggiorato e nel 2020, anno funesto e problematico, ho deciso di diventare editrice di me stessa pubblicando “Lo chiamarono Gigi Potter”. Ti confesso che quest’anno ho ritentato con le case editrici; il mio “E Leda inventò il mondo” è stato molto apprezzato da un editore prestigioso, di cui non farò il nome, ma l’entusiasmo iniziale è crollato nel momento in cui mi sono sentita chiedere una cifra considerevole per aiutare nella pubblicazione. Proprio non me lo aspettavo e quindi ho deciso che no, non regalerò più il mio lavoro.
“E Leda inventò il mondo”, questo è il titolo della tua nuova opera, è strutturata come una sorta di grande diario di bordo con tanto di date. Come è nata l' idea di strutturarlo in questa maniera?
Volevo dare un taglio moderno alla scrittura e quindi il romanzo si dipana in un’alternanza tra capitoli che narrano i suoi viaggi a capitoli in cui ricorda la sua infanzia, l’adolescenza, la storia della sua compagna di vita e di viaggi, Milly, una cagnetta che ha salvato dall’angoscia dell’abbandono, fino a spiegare le motivazioni che l'hanno spinta a partire.
Leda è una ragazza molto
coraggiosa e libera. Eppure sembra che ha paura dell'amore e soprattutto di
innamorarsi. Ha forse il timore di perdere la sua libertà legandosi a una
persona in particolare?
Fondamentale è stato nel suo percorso la scoperta di se stessa attraverso il viaggio. Ma secondo molti si può viaggiare semplicemente anche solo con la fantasia? È davvero questo il sale della vita?
La fantasia è indispensabile per evadere, migliorare e reinventare il nostro quotidiano, anche se in realtà io sono un’assidua viaggiatrice. Credo che viaggiare, conoscere e confrontarsi con culture diverse sia il modo migliore per crescere e per comprendere il mondo. Un altro è leggere.
Tanti sono gli incontri
che ha fatto e le grandi amicizie che ha stretto, così come le delusioni. Fa
più male una delusione da parte di un amico o del proprio partner?
Sono entrambe dolorosissime.
Se tu avessi Leda qui
davanti a te che cosa le diresti e perché?