Francesca Romana De Martini arriva al cinema dal 5 ottobre co-protagonista nel thriller dal titolo Phobia di Antonio Abbate. Ma anche tanta fiction per l'attrice: a novembre, infatti, sarà nella serie in prima serata su RaiUno Lea 2 - I nostri Figli in cui interpreta Francesca Verna e interpreterà Vittoria nella serie televisiva italo britannica La Signora Volpe 2. Fattitaliani l'ha intervistata.
Partiamo dal personaggio di Maria che interpreta in "Phobia": come lo definirebbe?
Maria è una donna indurita dalla vita, una donna con una sensibilità, che ha dovuto mettere da parte per continuare a tirare avanti, che si ritrova a dipendere dal figlio Antonio e in buona parlar ad essere vittima delle scelte del figlio. La relazione di Maria con la figlia Chiara invece è complessa, sicuramente ci si chiederà se ama la figlia oppure no, e se le problematiche mentali di Chiara sono reali, e quindi la madre vuole proteggerla dalla sua incapacità di distinguere la realtà dall’immaginazione oppure no…. questa scelta sarà lo spettatore a farla. Maria comunque non può essere messa in una casella, è molto umana, non è né buona né cattiva, ha in sé sia la luce che l’ombra, ed è forse la caratteristica che più mi ha attirato di questo personaggio.
Nella personalità di Maria s'intravedono caratteristiche universali, rintracciabili in tante persone?
E’ esattamente così. Tutti noi abbiamo la luce e l’ombra, oscurità che non mostriamo, ma che abbiamo dentro di noi e poi abbiamo la solarità e anche quella dipende da cosa ci è capitato in passato e se siamo stati in grado di trasformare le nostre difficoltà o meno. Abbiamo periodi più ‘oscuri’, più difficili e periodi più semplici. Ma tutti noi esseri umani siamo complessi e pieni di sfaccettature, alcune sono presenti ed evidenti altre emergono in momenti topici. Così è Maria. Il film abbraccia un tempo limitato, sono 24 ore della vita di Chiara, che per Maria, Chiara e Antonio sono particolari, perché accade una cosa che cambierà il corso delle loro vite. Di più non posso dire.
Che cosa ha dato a Maria di se stessa e che cosa Maria ha dato a lei?
Io ho dato a Maria alcune cose sepolte nella mia oscurità e anche però il mio essere madre, certo sono una madre molto diversa, ma ci sono alcune dinamiche che da madre di due figli ormai grandi capisco benissimo. Maria cosa mi ha dato? La consapevolezza delle azioni e del tempo in cui si compiono. Ci sono azioni che una volta compiute non si possono più cancellare…
Se mettessimo insieme per una cena Maria, Francesca Verna di "Lea 2" e Vittoria de "La signora Volpe 2" che ne verrebbe fuori?
Sarebbe una cena molto molto particolare… Maria e Vittoria però hanno qualcosa in comune, le difficoltà della vita le hanno plasmate, ma Vittoria è più positiva, o meglio ha un sogno che vuole realizzare e questo la mette in una posizione più dinamica. Francesca Verna invece sarebbe un pesce fuor d’acqua, lei con i suoi completi impeccabili e la sua casa piena d’arte e antiquariato …non so proprio cosa potrebbe condividere con Vittoria e Maria … sicuramente sarebbe imbarazzata e cercherebbe una via di comunicazione, ma chissà Maria cosa le risponderebbe.
Questi molteplici impegni che cosa rappresentano nella sua carriera?
Sono vecchie e nuove sfide, ora sono completamente presa da Vittoria della Signora Volpe 2, sto scavando nel suo inconscio e cercando di entrare nelle sue scarpe e nel suo cuore ….la prossima settimana saremo in Umbria a Panicale, non vedo l’ora di immergermi nel suo mondo per scoprire qualcosa di nuovo anche di me
Ci sono fobie che nel tempo ha superato sia come persona che come attrice?
Vere e proprie fobie non ne ho mai avute. Da ragazza ero molto più paurosa di adesso, credo che avesse a che fare con delle mie profonde insicurezze, ho lavorato nel tempo molto su me stessa proprio per superarle, altrimenti questo lavoro non avrei mai potuto portarlo avanti. Gli attori sono continuamente soggetti a prove ed esami. Quasi nessun lavoro ci arriva senza un provino, che sia in presenza o in forma digitale a distanza, a volte non è facile, bisogna avere una grande forza d’animo e una grande resilienza per andare avanti, soprattutto quando non si è più giovani. E io ho costruito dentro di me questa forza che mi aiuta a rilanciare ogni volta il mio cuore oltre gli ostacoli. Giovanni Zambito.