CASALUCE, già noto per la sua collaborazione con Ennio Morricone e Nicola Piovani presenta l'album CRISALIDE. L'intervista.
Come definiresti, musicalmente e concettualmente il tuo disco?
Musicalmente l’idea è di cercare di esprimere al meglio cosa ha rappresentato per me la forma canzone. Riuscire ad “asciugare” il più possibile per arrivare a qualcosa di funzionale in termini comunicativi. I riff di chitarra che ho creato in alcuni brani come “Spese di Natale” o “Nulla è per sempre” sono stati un punto di partenza sul quale ho costruito il resto dei due brani. Questo sta a significare che parto quasi sempre da qualcosa che ho in testa sulla chitarra. Certo, non sempre è stato così…Ad esempio quando ho musicato il testo di Dario Tacconelli (La coda delle cose) o di Luca Picariello (La Sorpresa) oppure di Salvatore Lanza (Chiodi), mi è piaciuto partire dal suono della parola. I testi di questi autori sono per me speciali perché contengono già una musicalità di fondo nella parola, per cui è stato molto naturale costruirci la musica e subito dopo “vestirli” con gli arrangiamenti.
Concettualmente “Crisalide” rappresenta una metamorfosi dell’anima e della crescita personale, una evoluzione che cattura una maggiore consapevolezza delle difficoltà e delle avversità , per poi mutare in una farfalla (la copertina del disco) che però nel frattempo impara a volare con un’armatura addosso, corazzata contro le insidie degli amori tossici.
Cercando sul web mi è venuta fuori una cittadina che si chiama casaluce… ha a che fare con il tuo nome d’arte?
Casaluce è il mio cognome.
Quanto è importante il mare nel tuo mondo immaginario e musicale?
- Beh, sarei scontato nel dire che il mare è una grossa fonte di ispirazione per me. Ma lo dico lo stesso! :)
E’ sempre difficile spiegare a parole certi “contatti” che abbiamo con la natura, quelle incredibili magie che si vengono a creare quando ci fermiamo per un secondo a contemplare. Ho provato a farlo con la musica…
Due anime in Crisalide… Una pop, a tratti molto intimista e acustica e poi 4 brani rock. Mi spieghi questa doppia faccia di Casaluce?
- Non la considererei una doppia faccia. Sono un musicista prima di tutto, quindi sono attratto da tutto ciò che mi restituisce bellezza. Faccio così anche quando scrivo, a meno che non sia per commissione. Mi piace essere libero di esprimermi utilizzando tutto quello che mi viene in testa in quel particolare momento in cui sto componendo. E’ molto eccitante poterlo fare perché puoi arrivare anche a qualcosa di inaspettato. In ogni caso tutti e 12 brani del disco sento che comunque hanno dei denominatori comuni a livello musicale e si potrebbero ri-manipolare per farli diventare più intimisti. Immagino ad esempio se “La Sorpresa” invece di un arrangiamento rock avesse una chitarra acustica in strumming accompagnata da un leggero drumming con le spazzole. Diventerebbe un altro pezzo sicuramente più riconducibile al Side A più intimista del disco.
I brani della B rock side sono stati scritti in un periodo diverso dai primi 8 brani?
- Si, risalgono a 5/6 anni fa.
Sull’orlo dell’urlo è una sorta di resa alla disperazione? Al pessimismo? Se si da dove arriva questo umore diverso dal resto di crisalide?
- Non direi che è pessimismo ma più che altro realismo. D’altronde gli atroci fatti di questi giorni lo dimostrano purtroppo… L’urlo simboleggia un momento in cui il dolore ha bisogno di essere espresso, un momento in cui non ci nascondiamo dietro la falsa ipocrisia dell’ottimismo, ma accettiamo con consapevolezza che la sofferenza fa parte della vita e che è inutile scansarla con atteggiamenti impazienti e provocatori.
IL DISCO - Crisalide
Il disco è stato concepito durante la pandemia. E’ un lockdown emotivo quello vissuto dall’autore, rimanere intrappolati nella propria emotività, forse per necessità oppure per una riflessione, lasciare spazio per prendere spazio e consapevolezza. Nelle tracce il tema della “relazione” si sviluppa attraverso “Una giornata alquanto ventosa”, nelle immagini di un vento che scompiglia i capelli, facendo volteggiare i due amanti in cima all’occhio di un tornado che sconvolge tutto con l’esortazione a “non cadere giù”, a rimanere mano nella mano nonostante la tempesta. In “Chiodi” è il “supereroe” che cerca di trovare i superpoteri nella speranza di salvare un amore. “Nulla è sempre” sono i sogni e i desideri legati all’idealizzazione. “Spese di Natale” è l’investimento. “La coda delle cose” è il racconto di ciò che rimane. “Crisalide” è il cuore del racconto, che attraverso un atto di grande umiltà e nel contempo profonda maturazione, rivela e dischiude la sua richiesta d’Aiuto.
La prima fase creativa ed estremamente spontanea è avvenuta sotto forma di “provini” dei brani nella loro essenza chitarra e voce. L’idea musicale legata all’arrangiamento prende spunto da un “chitarrismo” più moderno fatto di riff molto ritmici che fanno da contrappunto alle melodie esposte attraverso i testi del cantato. Le armonie, a volte complesse e frutto della maturità artistica e dalle prestigiose collaborazioni dell’artista, fanno da background ad un orchestrazione e un arrangiamento che strizza l’occhio alle produzioni in voga nel contemporaneo con un attenta valutazione dei suoni che spesso richiamano agli anni ’70 e ’80, anni della musica che attualmente sono “rimodulati” nelle attuali produzioni internazionali. L’autore quindi ha composto, suonato e arrangiato l’intero disco avvalendosi di alcuni strumentisti d’enorme esperienza.
Il disco è realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE nell’ambito del progetto “Nuove Produzioni Discografiche 2022/2023”
BIOGRAFIA
Nel 2010 Casaluce, riceve dal Maestro Ennio Morricone una lettera di apprezzamento artistico e musicale descrivendo le sue composizioni come un “prodotto musicale che dimostra il talento del suo esecutore”.
Ha lavorato per Ennio Morricone, Nicola Piovani, Orchestra Roma Sinfonietta, Franco Piersanti, Stefano Benni, Officina Zoè, Arakne Mediterranee, e molti altri.
Tournèe in Italia e nel mondo in molti teatri e location. Tra le più importanti: Roma Auditorium Parco della Musica, Teatro Olimpico, Teatro Politeama Catanzaro, Teatro Paisiello Lecce, e altri. All’estero a Los Angeles per Italia Cinema, in Messico Città del Messico, Guadalajara e Monterrey, in Bahrain, a Constantine in Algeria al teatro Zenit, a Tel Aviv, Tirana, Londra alla Royal Albert Hall, Shanghai per Expo 2010, Vilnius, Atene, ecc. Per RAI incide il disco Grigio Verde. Vincitore della miglior Colonna Sonora in vari festival con il corto “L’Uomo che uccise James Bond” in onda su Prime Video. Ha una laurea in Estetica e Psicologia della Musica