Alle ore 19 al Teatro Nazionale appuntamento con le due co-realizzazioni di Short Theatre con il Teatro dell’Opera: Echolalias, On The Amnesia of Forgotten Sounds di Sofia Jernberg e Il Terzo Reich di Romeo Castellucci in dialogo con la composizione sonora di Scott Gibbons. Un programma combinato di due momenti adiacenti ma separati, non inteso come un corpo unico ma come una diade sul linguaggio e il suo potere. La co-realizzazione segna inoltre l’inaugurazione di una nuova preziosa venue per il festival, il Teatro Nazionale, gioiello nel cuore di Roma che riapre al pubblico grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, primo gesto di una più ampia sinergia che vede due istituzioni culturali eterogenee convergere, mirando a creare un nuovo spazio di dialogo tra la tradizione operistica e le arti performative contemporanee.
“La collaborazione con Short Theatre è un’occasione importante per consolidare nuovi rapporti con realtà culturali di spessore e va ad arricchire quelli già in essere con altre importanti istituzioni presenti nel territorio cittadino” afferma Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro dell’Opera che aggiunge “Lo spettacolo previsto al Teatro Nazionale sotto il segno artistico di una grande firma come quella di Romeo Castellucci, con un allestimento dello spazio pensato specificatamente per questa installazione-concerto, è la cifra artistica con cui intendiamo sperimentare una programmazione ibrida e multiforme pensata e costruita all’interno del Teatro Nazionale che diventa così lo spazio del Teatro dell’Opera aperto alle arti performative contemporanee e alla contaminazione dei linguaggi. E questa versione speciale de Il Terzo Reich di Romeo Castellucci con la partecipazione di Sofia Jernberg è sicuramente un’occasione imperdibile, sia per chi già conosce lo spazio, sia per chi ancora non ci fosse entrato.”
Echolalias, On The Amnesia of Forgotten Sounds è una performance vocale della cantante sperimentale e compositrice svedese di origini etiopi Sofia Jernberg che plasma una vasta gamma di atmosfere vocaliche attraverso modulazioni in cui il corpo si scopre strumento musicale fino alla soglia del più-che-umano, in un inedito repertorio capace di forare il linguaggio. Tecniche ancestrali come le ritmiche del lamento etiope si mescolano al canto diplofonico, le tradizioni del canto rinascimentale e barocco si scoprono tatuate da distorsioni e tremolii vocali che contraddicono e inquietano lo stile convenzionale del canto. Il Terzo Reich di Romeo Castellucci è un’ipnotica installazione audiovisiva sulla rappresentazione spettrale di tutti i sostantivi presenti nel vocabolario italiano, una sequenza di nomi proiettati uno a uno che appaiono uguali nella loro serialità meccanica, come fossero i blocchi edilizi di una conoscenza che non lascia scampo. Ogni pausa diventa il campo di battaglia per l’aggressione militare delle parole e i nomi proiettati sono le bandiere piantate in una terra di conquista. La velocità di sequenza è commisurata alla capacità retinica e mnestica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo. Il frenetico e liminale susseguirsi delle parole fa sì che alcune di esse rimangano impresse nella corteccia visiva; altre – la maggioranza – andranno perse. Il pubblico, esposto a questo trattamento, subisce la parola umana sotto l’aspetto della quantità, senza alcuno spazio per la scelta o il discernimento. L’opera si configura quindi come immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza.
Il programma verrà replicato alle ore 21 e poi il giorno seguente, sempre alle 19 e alle 21.
Al Mattatoio alle ore 20.15 in programma invece The Present is not Enough di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, in replica il giorno successivo alle 22.30. Partendo dal lavoro di David Wojnarowicz e dalle riflessioni di José Esteban Muñoz, la performance porta in scena la memoria del mondo gay e queer degli anni ‘70 e ‘80, ispirandosi all’esperienza storica dei piers di New York in un momento in cui la zona Chelsea era lo spazio dove incontrarsi. Capannoni in cui si mescolavano comunità, sessuali e artistiche, prima dell’arrivo dell’AIDS e delle sue conseguenze, prima della gentrificazione. Situazioni, gesti, feticci sono riassemblati dalle due autrici e dai performer in scena (oltre alle stesse Calderoni e Caleo, Ondina Quadri, Tony Allotta, Giacomo AG, Gabor e Fede Morini), manipolando i concetti di temporalità, desiderabilità e collettività, tra grottesco, sghembo ed emotivo. The Present is not Enough sperimenta possibilità di relazione tra i corpi, a partire dal modello politico del sesso in pubblico. Un prendersi cura tra molti e tra sconosciuti. Un desiderio struggente di comunità.
Nel pomeriggio, sempre al Mattatoio, alle 17.30 la presentazione del libro della ricercatrice e attivista Maddalena Fragnito dal titolo La scuola ha riaperto come dopo una nevicata, uscito nel 2023 per NERO edition e nato dall’omonimo progetto artistico di Sara Leghissa condotto durante la riapertura delle scuole immediatamente dopo la pandemia. Il libro restituisce la coralità delle riflessioni emerse negli incontri con gli studenti, incorporando le voci e indagando il rapporto tra tecnologie e corpo, la salute psicofisica, il sistema di valutazione scolastica, le occupazioni e il ritorno a scuola dopo l’emergenza, la repressione subìta una volta usciti di casa. Ne discuteranno le stesse Sara Leghissa e Maddalena Fragnito con Valerio Mannucci, editor di NERO.
Gli spazi del Mattatoio dalle 19 fino all’1.30 di notte accolgono poi Fanfulla 5/a: GTAIE + Côte D’Opale con un programma dal titolo Sympathy for GTAIE. The East Rome Branch: un flusso lungo tutta la serata per entrare nell’universo sonoro ed estetico de La Grande Triple Alliance Internationale de l’Est, collettivo artistico francese e internazionale di cui il Fanfulla 5/a è la sezione romana. Il programma prevede la proiezione del film che ricostruisce la storia del collettivo nato agli inizi degli anni duemila; il live di Julie Normal, Hugo Sanchez e Gabor che presentano il loro progetto Côte D’Opale che utilizza le Onde Martenot, uno dei primi sintetizzatori elettronici; e, a seguire, il djset a cura di Bob Jr e Thurston Mourad.
A completare il quadro della programmazione dell’8 settembre al Mattatoio per Short Theatre, il palinsesto della stanza acustica Radio That Matters, le opere video e foto del progetto espositivo Alla voce del verbo abitare e le repliche di Bolero de Bienvenida, performance dell’artista svizzero-guatemalteca Lorena Stadelmann, e Mining Stories del duo belga Silke Huysmans & Hannes Dereere, andate in scena entrambe in prima nazionale il giorno precedente.
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Short Theatre 2023 è ideato e organizzato da AREA06
con la direzione artistica di Piersandra Di Matteo
con il contributo di MiC – Fondo Unico per lo Spettacolo, Roma Capitale, Azienda Speciale Palaexpo, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
realizzato con il sostegno di Fondazione Alta Mane Italia
e con il supporto di Città Metropolitana di Roma Capitale e ATCL circuito multidisciplinare del Lazio, Radio That Matters, Fabulamundi New Voices, Nationales Performance Netz International Guest Performance Fund for Dance, Istituto Svizzero, Institut Français Italia, Fondazione Nuovi Mecenati, Villa Medici, Le CENTQUATRE-PARIS e Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Flanders State of Art – Vlaanderen/Verbeelding werkt
Main Sponsor GUCCI
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Foto di Lorenza Daverio
INFO
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