Vincenzo Marco Mogavero, finalista del concorso CampusBand Musica & Matematica, si esibirà assieme agli altri dodici giovani colleghi al Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano davanti alla commissione di esperti composta dal direttore artistico Mario Lavezzi e da esperti del settore. Fattitaliani lo ha intervistato.
Che cosa rappresenta essere tra i finalisti di Campusband?
Essere tra i finalisti di Campus Band per me rappresenta un upgrade: vuol dire raggiungere un'altra fase del mio equilibrio, sia come cantautore che come persona.
Spero di godermi ogni passo lungo questa nuova esperienza a Milano, città che comincia a volermi bene da qualche tempo per le bellissime esperienze musicali che mi regala.
Hai un carattere battagliero? Quando affronti una gara o una selezione ti dici «ce la devo fare» oppure «l'importante è partecipare»?
Non ho un carattere battagliero perché mi definisco molto equilibrato appunto, un romantico coi piedi e il cuore per terra. La mia idea di fare musica è legata al potere catartico che essa possiede, sia su chi l'ascolta che su chi la crea. Già concentrarmi su questo, mi fa sentire in armonia con il mondo, a prescindere dai risultati delle competizioni. È da qui che scaturisce la mia continua ricerca di un equilibrio che mi porti a tenere un piede nella leggerezza e uno nella profondità.
Quanto dice di te il brano che presenti? ce ne racconti ispirazione e realizzazione?
Passeró Solitario rispecchia in pieno me e la mia idea di fare musica. Mi piace adagiarmi nel disagio della nostra contemporaneità insieme ad all'ascoltatore, e cerco di ironizzare su ogni aspetto di questa vita in maniera autentica, immediata e orecchiabile, senza mai voltare le spalle a un sentimento di speranza atta al progresso e al miglioramento. Credo che da questo brano si possa evincere ogni aspetto di tutto ciò.
Quali sono i riferimenti artistici cui guardi spesso?
Mi limiterò a citare, molto faticosamente, soltanto artisti del panorama musicale attuale, viste le innumerevoli influenze che ho subito fin da piccolo e la svariata quantità di idoli immortali che continuo ad ascoltare per motivarmi e stare bene. Il maestro Dario Brunori, colui che in tempi abbastanza recenti mi ha ridato speranza nel cantautorato italiano puro (o forse non me l’ha mai fatta spegnere completamente).
Il grande Fabri Fibra, colui il quale mi ha fatto innamorare del mondo hip-hop nostrano, contribuendo a trasmettermi in maniera definitiva l’amore per le assonanze e i giochi di parole (e di parolacce). Lo reputo una geniale fonte d’ispirazione per come riesce a non prendersi mai troppo sul serio, collegando argomenti anche seri ma diversissimi tra loro. E infine, last but not least… MIKA, il mio primo vero amore artistico, sia per la positività dei suoi giri armonici che per le ballad estremamente orecchiabili, commoventi e mai statiche. Nel suo sound riconosco tutto il meglio delle influenze internazionali che amo di più (pianistiche e non), dai Beatles ad Elton John, passando per i Queen, Bowie, Lou Reed, Robbie Williams e Dan Black. Inutile dire che è uno dei performer migliori in circolazione (Eurovision 2022 docet).
Ti piacerebbe prendere parte a un talent show? che ne pensi?
Assolutamente sì. Pur non avendo un carattere competitivo, mi definisco una persona molto aperta a nuove sfide. Il talent show potrebbe sicuramente essere una tra queste. Se dovesse capitare non mi tirerei indietro poiché mi reputo abbastanza pronto sotto tutti i punti di vista e la affronterei in maniera equilibrata, come negli ultimi anni sono abituato a fare con qualsiasi cosa che possa comunque farmi crescere, slegato dall'ansia di un risultato che debba essere positivo a tutti i costi. Per cui sì, per fare riferimento anche alla precedente domanda: l'importante sarebbe partecipare, anche ad un talent, soprattutto per la risonanza mediatica che potrebbero avere le mie canzoni.
Che cosa ti auguri che la giuria al di là della vittoria possa capire di te e del tuo modo di fare musica?
Spero possano innanzitutto apprezzare il mio modo di esprimermi e raccontare le cose, pieno di parallelismi, metafore e citazioni alla nostra cultura pop. Spero che capiscano che fondamentalmente scrivo canzoni per guarire, aggiustarmi e raggiungere l'omeostasi io in primis, condizione necessaria affinché quanta più gente possibile possa riconoscersi nella mia continua ricerca di equilibrio in questo "mondo precario".
BIOGRAFIA:
Studia pianoforte al Conservatorio e apre diversi concerti di artisti noti, da Francesco Gabbani nel 2016 a Torino, fino a Paola & Chiara di recente a Genova. Finalista a concorsi come Genova x Voi 2021 e Sannolo 2023, lo scorso anno vince il Meeting Music Contest di Rimini, il Vibra Song Contest e la Targa Michele Merlo per il miglior testo al Premio Pierangelo Bertoli. Sempre di recente si aggiudica la Miglior Cover al Premio Bruno Lauzi, suona al MEI 25 di Faenza ed è uno dei vincitori del contest Power2Music di Pulsee Energy e Mokamusic, grazie al quale uno dei suoi brani è stato prodotto da Andro dei Negramaro e mixato in Dolby Atmos. Attualmente è tra i semifinalisti del Premio Fabrizio De Andrè.
È diplomato in teoria e solfeggio, beni culturali, cineanimazione e laureato in psicologia.