Sono Stefania Visconti, attrice, modella, performer e artista trasformista queer. Ho trascorso la mia infanzia e adolescenza in provincia di Rieti dove ho alimentato i miei sogni con la speranza di vederli realizzati.
Mi sono trasferita a Roma dove ho conseguito la laurea in Lettere Arti e Discipline dello Spettacolo, un Master in Risorse Umane e varie scuole e corsi in ambito artistico come Cinecittà Campus per la direzione di Maurizio Costanzo in cui mi sono diplomata.COME NASCE LA TUA PROFESSIONE ARTISTICA?
Una nuova vita a Roma ha coinciso con l'inizio del mio percorso artistico con il teatro che ha rappresentato un punto di svolta fondamentale sia professionale che personale. In questo ambito ho avuto molte esperienze che mi hanno formata e soprattutto sono riuscita grazie al teatro ad emozionarmi sul palco e ad amare una professione così catartica ed empatica.
CHI È STEFANIA VISCONTI?
Stefania Visconti è il risultato di un lungo percorso interiore che si è sviluppato in anni di ricerca personale. Oggi posso dire di essere felice, sicura ed entusiasta della donna che sono, orgogliosa di tutto quello che ho faticosamente ottenuto. La sofferenza di alcuni periodi mi ha fortificata e mi ha dato un equilibrio fondamentale per vivere e procedere a testa alta.
COME NASCE LA TUA TRASFORMAZIONE?
Più che trasformazione parlerei di consapevolezza. Ho sempre saputo quella che ero ma l'unico ostacolo, se così vogliamo chiamarlo, era l'aspetto esteriore che non coincideva con la mia anima e con la percezione che avevo di me stessa. Non ho mai rinnegato però la mia parte maschile, anzi ogni tanto mi rivolgo proprio a il lui che c'è in me per avere conforto, sostegno, complicità e forza. Proprio quella parte di me permette oggi a Stefania di specchiarsi senza timori o repulsioni.
RACCONTACI LA TUA ESPERIENZA SUL SET FOTOGRAFICO LA LEGGENDA DI KAIRA DI EMANUELA DEL ZOMPO
Emanuela Del Zompo è una cara amica e ogni volta che mi invita in un suo progetto artistico accetto immediatamente perché sono sicura che uscirà un bellissimo lavoro. Amo la fotografia per la possibilità che ho di trasformare costantemente la mia immagine, con La Leggenda di Kaira ho avuto modo di interpretare fotograficamente un personaggio carismatico e misterioso. Non voglio svelare molto perché il pubblico dovrà scoprire tutto all'uscita del calendario.
COSA SIGNIFICA PER TE ESSERE TRANSGENDER?
Vivo il mio modo di essere transgender come un'opportunità, per me è una caratteristica da utilizzare come punto di forza e non come una vergogna o un impedimento. Posso dire di essere felice per come sono. Oggi si usa spesso il termine inclusione, a volte permettetemi di dire anche a sproposito, la vera inclusione ci sarà solo quando non avremo più addosso etichette e categorie.
COME VIVI L'AMORE?
L'amore lo vivo appieno ogni giorno della mia vita, con le sue declinazioni ovvero per la famiglia, per il mio uomo e per gli amici. Per quanto riguarda la vita sentimentale col mio compagno credo sia assolutamente necessario uno scambio costante da una e dall'altra parte. Io tendo a dedicarmi molto al partner in un rapporto di coppia basato sulla fiducia, rispetto e complicità, anche se devo svelare che sono troppo gelosa e questo è un aspetto che mi pesa e devo tenere sotto controllo.
TI FAI CONDIZIONARE DAI GIUDIZI DELLA GENTE?
Un tempo ero molto infastidita quando venivo giudicata perché ero e sono un pochino permalosa, poi col tempo ho capito che non serviva a nulla arrabbiarsi o convincersi di quei commenti. Bisogna farsi scivolare tutto perché gli unici che possono dare un giudizio sul nostro modo di essere o delle nostre scelte siamo noi stessi. Nessuno potrà mai conoscere e capire l'interiorità degli altri, io la penso così.
IL TUO RAPPORTO CON LA FEDE
Questo è un argomento molto delicato, in un tempo passato ero credente ma in questo esatto momento della vita seguo una mia spiritualità che mi regala serenità e mi porta ad evadere quando ho necessità di staccare la spina.
COSA SIGNIFICA ACCETTARSI PER TE?
Non credo che bisogna accettarsi perché questo verbo mi da l'idea di una rassegnazione, come dicevo prima è fondamentale essere consapevoli di se stessi e migliorare le proprie caratteristiche e qualità. Quindi il termine sul quale basare il proprio percorso è consapevolezza.
HAI SUBITO MAI BULLISMO O TI SEI SENTITA DISCRIMINATA?
Ho memoria solo di un atto che non chiamerei di bullismo ma di omofobia durante il mio esame di maturità, è stato un evento che inconsciamente ho sempre rimosso. Il presidente di commissione mi prese di mira solo per il mio modo di essere e per l'abbigliamento, non considerò minimamente la mia media dell'8 e fece di tutto per mettermi in difficoltà durante la prova orale dando anche dei giudizi personali non richiesti e fuori contesto e consigliando la bocciatura. Fortunatamente alcuni dei miei professori, non tutti, si ribellarono a tale comportamento e venni promossa. Non ho mai raccontato tutto questo ma ripensandoci oggi fu un gesto gravissimo che sarebbe stato giusto denunciare. Purtroppo mi è capitato a volte di essere discriminata in ambito artistico e proprio da persone che invece dovrebbero conoscere bene la situazione visto la loro appartenenza alla comunità.