“Mastr’Antria” è uno sguardo che parte dalla Sicilia e racconta il mondo - di Franca Spagnolo
Oggi voglio far conoscere
attraverso la trascrizione delle mie suggestioni, un libro non ancora
pubblicato: “Mastr’Antria e altri racconti”, una raccolta di
piccole storie siciliane dello scrittore Andrea Giostra, autore delle
già note “Novelle brevi di Sicilia”.
A colpo d’occhio ciò che
per prima rapisce il lettore è la bellissima copertina che è un dipinto olio su
tela della pittrice Linda Randazzo, intitolato: “Trionfo della
Morte” datato 2018 (collezione privata). Sento di dedicare due righe a
questa opera che ritengo di un’originalità e raffinatezza stilistica
straordinaria. Il dipinto dai colori sgargianti è a mio avviso la rappresentazione
del mondo che nel libro Mastr’Antria lo scrittore Andrea
Giostra descrive: un mondo dove la vita, i colori, i sentimenti vividi,
intrecciano ogni giorno la morte dell’umanità il cui trionfo esiste nella
perdita di ogni valore.
In questo dipinto dove
sembra non esistere spazio né tempo, ogni personaggio vive una sua dimensione,
un momento di vita in cui l’universo circostante viene tagliato fuori pur
fondendosi nella rappresentazione della scena dipinta. Un cavallo scarno
cavalcato dallo spettro della morte domina il centro dell’opera: nell’incedere
in mezzo la folla la morte si prende gioco della vita che gli sta intorno, sorridendo
marcia trionfante e con la falce raccoglie ciò che resta dell’umanità.
Andrea Giostra possiede una
dote rara che è quella di scrivere dipingendo: ogni parola, ogni frase e scena
che l’autore rappresenta equivale a un bellissimo quadro a tema in cui lo
sguardo dello spettatore è il lettore che gode delle immagini dipinte
dall’artista e in una sorta di percorso catartico vive nel profondo ciò che
legge scorrendo le pagine del libro.
Questa raccolta di racconti
secondo me ha un solo e unico grande punto di forza: l’anima!
Esistono tanti modi di
scrivere, quello usato in questo affascinante volume è probabilmente l’elemento
che dona alle storie un significato al di là del racconto stesso e ciò
accade solo se la penna intinge dall’inchiostro luminoso dello spirito.
Andrea guida il lettore sulla strada dei suoi percorsi passati, mostrando al
pubblico le due facce di un uomo capace di vivere in superficie con la
corazza da guerriero ma anche la profondità con lo spirito di un
bambino timido e semplice vestito solo di umiltà e gratitudine nei
confronti della vita e le sue origini contadine.
Sono molti gli spunti di
riflessione e interrogativi che si aprono leggendo Mastr’Antria: nel racconto Louis
Vuitton l’autore descrive quel mondo asfittico in cui lui stesso si
trova a far parte e dove l’unica cosa che conta è apparire. Viene presentata
nella sua crudezza e superficialità quella parte della società in cui l’essere
umano diventa schiavo del denaro e del potere che esercita sugli individui la
cui unica forma di congiunzione con il prossimo è rappresentata dal desiderio
avido di ricevere consensi per nutrire il proprio ego in cambio di fumo
mascherato da sogni. Non a caso Andrea rivolge l’attenzione al mondo della politica
e dei politicanti che difendono i deboli ma aiutano i ricchi e loro stessi.
Altro tema cardine del
libro è l’amore. Devo dire la verità, rispetto ai racconti delle Novelle
brevi di Sicilia l’amore e l’idea che nelle Novelle l’autore restituiva
al lettore come credo personale e secondo me più da Don Giovanni che
uomo innamorato, in Mastr’Antria e nelle storie in cui descrive i
rapporti sentimentali, è completamente diverso: più maturo, più spirituale
che carnale. Nel racconto delle Novelle in cui Alessandro tracciava
un percorso ben definito dell’amore secondo cui questo sentimento avrebbe una
data di fabbricazione e una di scadenza dove la fine dell’eros e la passione
determinano inesorabilmente anche la fine di ogni storia, in questo libro, pur
ribadendo quel pensiero ne sublima la purezza del sentimento, che può nascere
sempre e ovunque - soprattutto nel modo in cui mai avremmo creduto potesse
succedere - e proprio attraverso l’accettazione di una condizione in cui si
è preda dell’oblio il protagonista si trova a riflettere sulla vita che non ha
senso d’essere vissuta se non per: “[...] lottare ogni singolo attimo per
sperimentare quella condizione esistenziale d’essere indifeso, inerme, fragile,
vulnerabile.”
Mastr’Antria è uno sguardo
che parte dalla Sicilia e racconta il mondo. Il
lettore viene rapito e condotto in luoghi meravigliosi della Sicilia che però
sono lo specchio della bellezza di un Paese come l’Italia e del Mondo, dove il
buio è luce e viceversa, e il più delle volte l’Ego sovrasta l’Io rendendo
l’uomo vittima e carnefice dei propri istinti. La narrazione pur essendo
semplice è potente da un punto di vista emozionale, le immagini e le scene che
ci si trova a “vivere” leggendo, sono vivide nei colori, nei profumi.
Mastr’Antria è anche uno sguardo rivolto a quel vivere l’esistenza dall’alba al
tramonto con la lentezza di chi sa che rincorrere il tempo accelera la velocità
del viaggio perdendo di vista i dettagli per cui vale la pena perdere qualche
treno.
Grazie Andrea!
Namasté
Franca Spagnolo
Chi è Franca Spagnolo?
Scrittrice, artista, grafico pubblicitario, lettrice:
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