di Andrea Giostra;
Ciao
Gianfranco, benvenuto e grazie per aver accettato il nostro invito. La sinossi del tuo ultimo romanzo “Abbracciami”
recita così: «Quella che state per leggere è la mia storia, quella di Andrea
Stefani, un ragazzo di diciassette anni, studente, che vive sull’isola di
Procida. Ho due amiche del cuore con le quali condivido il mio tempo libero
perché siamo così diversi da completarci alla perfezione, riuscendo ad
alleggerirci a vicenda i pesi della nostra età, che porta con sé tante
frustrazioni e disagi esistenziali. Poi c’è lui, Antonio, il mio faro
illuminante, sempre disposto ad ascoltarmi, incoraggiarmi e, se mi vede troppo
triste e deluso, difendermi attraverso quello che resta il gesto più avvolgente
e protettivo che conosca: l’abbraccio! Non posso però, lasciarvi alla lettura
senza prima prepararvi al Mocio, un mio coetaneo perfido e spregevole, che mi
sta rendendo la vita un vero inferno dal quale non riesco a scappare e rischio
di bruciarmi per sempre. La mia storia è quella di tanti, troppi altri ragazzi
come me, che vivono la propria esistenza a stretto contatto con il bullismo,
che lascia segni dolorosi sul cuore e nell’anima… incancellabili a vita!». Ci
parli i quest’ultima tua opera? Come nasce, qual è l’ispirazione che l’ha
generato, quale la storia che ci racconti senza ovviamente fare spoiler?
L’ispirazione di ABBRACCIAMI
è frutto di un progetto letterario che alberga in me da molti anni e che,
finalmente, dopo una serie di ricerche, approfondimenti e raccolta di
testimonianza ha trovato la sua via di fuga, grazie a 260 pagine nelle quali sviluppare
un argomento di assoluta rilevanza, in quanto parliamo di un fenomeno ampiamente
diffuso nella fascia d’età più delicata dell’adolescenza, dove per un “like
social” in più si farebbe ogni cosa, incluso offendere, deridere, bullizzare e
rendere la vita altrui un vero inferno.
Il protagonista di ABBRACCIAMI è un ragazzo quasi diciassettenne, nel pieno del suo processo di crescita, bullizzato da un suo collega studente, di qualche anno più grande, che si accanisce a rendergli insopportabile la vita tra i corridoi della scuola perché non è stato rispettato un accordo stabilito tra i due. È una storia inventata, ma con tante similitudini al mondo reale, perché nei gesti e i pensieri di Andrea, come quelli delle sue due amiche coetanee, c’è tanta verità quotidiana, dove è facile imbattersi in ragazzi e ragazze ridicolizzati ed offesi per il loro aspetto fisico o i loro modi di essere, e che pur di sottrarsi a quelle reiterate umiliazioni morali preferiscono restare al sicuro, segregati nel chiuso di una stanza ad ascoltare musica, annullandosi sempre più dal mondo e da se stessi.
Chi
sono i destinatari che hai immaginato mentre lo scrivevi e quale il messaggio
che vuoi che arrivi al lettore?
Il libro è per ogni fascia di età, essendo di formazione e narrato
in prima persona, anche se mi piacerebbe potesse arrivare soprattutto nelle
scuole, quelle maggiormente esposte ai fenomeni del bullismo e il cyberbullismo
di gruppo, perché parlarne può aiutare a reagire e infondere coraggio in chi
subisce in silenzio, ma anche smuovere le coscienze di quanti assistono, senza
partecipare, ma non per questo sono meno colpevoli, per non essere in grado di opporsi,
criticare e denunciare le violenze di branco.
La storia di Andrea Stefani è semplice, lineare, ma per niente scontata, perché nella narrazione si riesce a mantenere unite sottobraccio due epoche completamente diverse, quelle di Andrea e il suo miglior amico, “nonno abbraccio” tra i quali si intervallano due generazioni, ma che si amalgamano perfettamente nei loro rispettivi ruoli di consigliatore e consigliato, e portano al centro della riflessione l’importanza di impegnarsi di più nel dedicare maggiore tempo agli anziani e le loro troppe ore spese nel silenzio solitario, sentinelle del nulla dietro a una finestra.
Una domanda difficile, Gianfranco: perché i nostri lettori
dovrebbero comprare “Abbracciami”? Prova a
incuriosirli perché vadano in libreria o nei portali online per acquistarlo.
Perché credo che sia una di quelle storie da “ogni
giorno” che incuriosiscono, e che conosci per sentito dire o che hai già visto
in qualche film o letto in un romanzo. ABBRACCIAMI è un libro che,
sostanzialmente, parla d’amore e si concentra sul delicato equilibrio che vive
un adolescente quando si rapporta con sé stesso e il mondo che lo circonda,
ritenendosi spesso fuori luogo solo perché non sa come ribellarsi e difendersi,
preferendo subire mestamente o scappare dall’assedio.
ABBRACCIAMI è un viaggio narrativo nella mente di un ragazzo che ha un unico desiderio: essere lasciato in pace a viversi la sua diversità, fatta di gioia, spensieratezza, amore e rispetto da parte di tutti nell’accettarlo per ciò che è dentro e fuori di se stesso.
Se per un momento
dovessi pensare alle persone che ti hanno dato una mano a realizzare questa tua
ultima opera, chi penseresti di ringraziare pubblicamente in questa intervista?
Sono
da ringraziare tutti coloro che mi hanno permesso di assorbire le loro pene, e
sto parlando di quelle voci anonime, quegli scritti solo siglati e le
testimonianze raccolte nel tempo da parte di tanti ragazzi e ragazze che, a
modo loro, mi hanno trasmesso tutto il disagio esistenziale a sentirsi e
sapersi sempre e solo un bersaglio su cui accentrare le rabbie e gli sfoghi di
chi si stente il più forte e in diritto di esercitare brutalità e violenza
gestuale, psicologica e fisica.
E nell’elenco dei ringraziamenti non posso non includerci la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, l’editore Capponi che ha creduto fin da subito nel mio scritto, anticipando tutti gli altri nel farmi sottoscrivere il contatto di edizione e, alla fine, ma non in ultimo, quanti leggeranno e consiglieranno ABBRACCIAMI.
Ci parli dei tuoi
prossimi impegni di presentazione del tuo ultimo romanzo e delle cose che pensi
di fare nei prossimi mesi per promuoverlo? In cosa sei impegnato che puoi
raccontarci?
Ci sono già tanti incontri programmati e tanti altri sono in via di definizione. Spero di poter essere invitato nelle scuole per dialogare con gli studenti e cercare di far sentire un po’ tutti Andrea Stefani, per far capire meglio quanto sia opprimente e frustrante sentirsi sempre “l’ultimo della lista”, da ridicolizzare e prendersi gioco di lui, tanto non reagirà mai e mai nessuno sarà pronto a difenderlo e proteggerlo perché è solo “uno sfigato” di cui non se ne importa nessuno.
Ti andrebbe di
consigliare ai nostri lettori tre libri da leggere questa estate, oltre ad “Abbracciami”?
… e perché proprio questi?
Egoisticamente mi viene da citare: “Io sono Paola”, “Dietro di me” e “Tramedamore”, ma sarei poco credibile visto che l’autore è sempre lo stesso, vale a dire Gianfranco Iovino, per cui mi limito a consigliare, più che testi, i temi da prediligere, che vorrei fossero un po’ meno giallisti e satirici e molto più a sfondo narrativo contemporaneo e storico, perché solo leggendo quali sono stati gli errori del passato, forse, riusciremo a non commetterne altri di simili, se non addirittura peggiori; vedi guerra in Ucraina.
Come vuoi
concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa intervista?
Che
li ringrazio del tempo che mi dedicheranno in lettura, concentrandosi sulle mie
parole che, come dico sempre, bisogna stare attenti a come usarle, sapendo
sempre pe(n)sarle prima di scriverle, perché ce ne sono alcune che messe
insieme ad altre fanno male più delle bombe e determinano clamorose discriminazione,
violenze e forme di bullismo esasperato.
Inoltre mi è doveroso ringraziare di vero cuore la redazione, sempre pronta a dare spazio e visibilità alla cultura, e permettetemi di congedarmi da tutti i lettori con un forte abbraccio: il più avvolgente ed emozionante dei gesti silenziosi da regalare a chi vuoi bene, con il quale potersi dire tutto senza parole.
Il libro
Gianfranco Iovino, “Abbracciami”, Capponi Editore, 2023
https://www.gianfrancoiovino.it/i-miei-romanzi.html
www.facebook.com/gianfranco.iovino
Andrea Giostra
https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/