Germano Rubbi, “Quel mattino d’aprile” chiude Calvi Teatro il 1° settembre

 


In chiusura di CALVI TEATRO, uno degli spettacoli più attesi di questa estate calvese: “Quel mattino d’aprile”, scritto, diretto e interpretato da Germano Rubbi (intervista di Fattitaliani), e con Amedeo Carlo Capitanelli, Fabrizio Bordignon, Gisella Celentano. Il 1° settembre alle ore 21.15, nella spettacolare cornice del Teatro dei Giardini del Monastero.

Un adattamento teatrale di un evento che riguarda direttamente la cittadina umbra. Tra il 12 e il 13 aprile del 1944 le truppe naziste fucilavano 16 innocenti sulla piazza del paese.

La storia. Nella primavera del 1944 dopo lo sbarco dell'esercito angloamericano ad Anzio la guerra viveva un momento di stallo. Nell’appennino centrale - tra le province di Perugia, Terni e Rieti - fu ordinata, dalle truppe tedesche, una grande operazione contro le bande partigiane per eliminare il pericolo di sabotaggio dei sistemi logistici della zona.  

I reparti del gruppo di combattimento tedesco “Schanze” sostenuti dalla Guardia Nazionale Repubblicana, eseguirono diversi rastrellamenti “operando” ingiustificate e sanguinose rappresaglie contro i civili. A Calvi dell'Umbria, fra il 12 e il 13 aprile 1944 vennero fucilati 16 civili sospettati di collaborare con i partigiani. L’esecuzione avvenne ad opera di un plotone del 20° reggimento SS Polizei ai comandi del maggiore Wilcke, senza alcun processo. Tra le vittime, oltre a due forestieri di cui non si conoscevano i nomi, ci furono due ragazzi di 16 e 17 anni; Guglielmi Genesio ed Emesto, i parenti Adolfo, Emilio e Gino di 48, 44 e 32 anni, tutti membri di una famiglia che gestiva un albergo-trattoria a Calvi, accusati di aver ospitato alcuni partigiani. Le altre vittime erano: Montegaggi Liberato di 57 anni, barbiere; Fabbri Fabrizio di 42 anni presunto rifornitore di partigiani; Pielicè Pacifico di 40 anni, Semicola Ernesto di 42 anni, Salvati Domenico di 39 anni, Carofei Lorenzo di 59 anni: tutti sospettati di aver collaborato con i partigiani.

Uno dei molti episodi di vera e propria guerra preventiva ai civili, organizzata e voluta con particolare ferocia dal feldmaresciallo Kesserling, comandante in capo delle forze armate tedesche dislocate in Italia.

Partendo dal quadro storico generale del dopo 8 settembre 1943, lo spettacolo “Quel mattino d’aprile”, presenta la narrazione dettagliata di una delle tante rappresaglie avvenute in Italia nel periodo dell’occupazione tedesca. Attraverso la presenza di un narratore coadiuvato sulla scena da tre attori che interpretano, di volta in volta, i protagonisti dell’evento chiamati in causa, prendono forma tutte le dinamiche, le cause ed i retroscena che hanno portato un plotone tedesco all’inspiegabile uccisione di sedici persone. Il testo è costruito in modo da seguire una struttura “a spirale” che parte dalla descrizione del contesto storico generale, per entrare, via via, nelle case dei protagonisti affrontandone le emozioni, terminando la sua corsa di fronte al muro dove è avvenuta la fucilazione davanti al quale i personaggi si trovano a parlare fra loro. La ricostruzione dettagliata degli eventi in questione, è frutto dell’integrazione fra i documenti reperiti negli archivi militari e le dichiarazioni dei testimoni, spesso oculari, molte volte contrastanti con i materiali ufficiali: grazie a questo è stato possibile dare vita ai protagonisti dell’evento, svelando tutti quei retroscena assolutamente invisibili nei documenti ufficiali. “Quel mattino d’aprile” è una rappresentazione teatrale che vuole riportare agli spettatori in forma artistica e documentaria, l'integrità dell'episodio accaduto durante la fase finale della II° Guerra Mondiale a Calvi dell'Umbria.

Ingresso gratuito

Fattitaliani

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