“Parole e categorie care a Giacomo Leopardi, come infinito e bello, trovano nelle opere di Michelangelo Pistoletto una reinvenzione originale e feconda.
Il premio “La Ginestra”, assegnato a Michelangelo Pistoletto, intende riconoscere il significato di una straordinaria avventura estetica, che prova a rifondare vita e comunità in mezzo alle lacerazioni della nostra storia”: il Premio LA GINESTRA 2023, prestigioso riconoscimento nazionale letterario leopardiano, sarà assegnato al MaestroMICHELANGELO PISTOLETTO.Al novantenne artista biellese –tra i più amati e applauditi protagonisti della Cultura italiana e dell’Arte contemporanea internazionale – sarà consegnato il premio MERCOLEDÌ 13 SETTEMBRE 2023 (ORE 18.30) negli spazi della Villa delle Ginestre di Torre del Greco (NA), residenza campana dell’ultima stagione della vita di Giacomo Leopardi.
Organizzato dal Rotary Club Torre del Greco Comuni Vesuviani in collaborazione con la Fondazione Ville Vesuviane, l’Università Federico II di Napoli e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, È uno dei premi letterari leopardiani più stimati e attesi in Italia e in Europa: giunto alla sua sedicesima edizione, il Premio La Ginestra celebra la figura di Giacomo Leopardi e i luoghi che in Campania sono stati profondamente amati dal grande poeta recanatese.
Il riconoscimento viene assegnato ogni anno – a giudizio del Comitato Scientifico – a personalità del mondo culturale che si sono distinte nell’analisi e nell’approfondimento del pensiero e dell’opera di Leopardi.
Premio La Ginestra 2023 a Michelangelo Pistoletto –
la Motivazione
“Michelangelo
Pistoletto, in un lungo percorso che va dal Dopoguerra ad oggi, ha trasformato
in arte i mutamenti accaduti nella psicologia individuale e nell’immaginario
collettivo. La percezione del mondo fuori di noi, il sentimento fugace
dell’istante, l’idea variabile del bello, l’incessante mutamento dei fenomeni e
dei punti di vista che li osservano sono diventati il cuore del suo lavoro.
Nutritosi
della pop-art, Pistoletto si è confrontato con i miti d’oggi e ne ha fatto
rappresentazione. I frammenti fotografici, travasati su lastre
di metallo riflettente, diventano il luogo di un’esperienza mentale, in cui
tutti gli osservatori sono implicati. Chi guarda altera continuamente la forma
della rappresentazione, al punto che «l’immagine che vediamo riflessa nello
specchio non esisteva un momento prima di quel momento e non esiste più un
istante dopo».
L’idea
stessa di bello subisce nei suoi lavori una trasformazione profonda, che la
collega all’immaginario di tempi altri. Proprio la Venere degli Stracci, l’opera ripresa nel corso degli anni fino
alla recente disavventura di Piazza Municipio, costituisce, nella sua ideazione,
la testimonianza esemplare della perdita di un’antica sacralità. Stracci
variopinti si contrappongono e coesistono con un busto antico. La prosa della
vita si intreccia con l’idea classica del bello e la contamina per sempre.
Pistoletto
cerca una sintesi, estetica e sociale, che crei un equilibrio rinnovato tra
artificio e natura: come la Mela rigenerata, disegnata da lui nel 2007, in cui
la mela morsicata, emblema della Apple e simbolo massimo della tecnica, ritrova
la forma di una nuova sintesi tra bisogni e esperienze separate.
Alla
maniera di Leopardi, Pistoletto potrebbe ripetere che, “come la massima parte
delle cose e verità che crediamo assolute, il bello è relativo” e “non ne
abbiamo (come del buono) un’idea assoluta, ma ce la formiamo con
l’assuefazione, il confronto, l’esperienza, con lo sviluppo dei nostri organi
sensoriali più o meno delicati”.
Parole
e categorie care a Leopardi, come infinito e bello, trovano nelle opere di
Pistoletto una reinvenzione originale e feconda. Il premio “La Ginestra”,
assegnato a Michelangelo Pistoletto, intende riconoscere il significato di una
straordinaria avventura estetica, che prova a rifondare vita e comunità in
mezzo alle lacerazioni della nostra storia”.