Proscenio, Annalisa Aglioti e i personaggi di "Paura". L'intervista di Fattitaliani


Stasera ai Giardini della Filarmonica, nell’ambito della XXIX edizione del Festival romano “I Solisti del Teatro”, andrà in scena “Paura”, lo spettacolo di e con Annalisa Aglioti, la regia di Michela Andreozzi e le musiche di Alessandro Greggia.

La protagonista veste i panni dei suoi tanti personaggi femminili, fragili e vulnerabili, dalla “Zia Pinella” alla “Moglie Modello”, dalla “Gattara Chicca” all’eterna indecisa “Mina”, per raccontare, anche con monologhi da stand-up comedian, le tante paure delle donne contemporanee: del giudizio, degli stereotipi, della solitudine, delle relazioni, della morte, della maternità e della non maternità. L'autrice e attrice è ospite della nostra rubrica Proscenio: l'intervista di Fattitaliani.

In che cosa "Paura" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?

Per la prima volta sul palco porto anche dei monologhi da stand-up comedian, fin ad ora, nella comicità, ho scritto e interpretato sempre personaggi. In più a detta della nostra regista sono testi molto taglienti. Spero di esserne all’altezza!

Quale linea di continuità, invece, porta avanti?

Forse l’unica linea di continuità è quella di non accontentarmi mai e provare a sperimentare e a mischiare sempre diversi linguaggi, stili e colori. 

Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti....

Facevo la danzatrice, ho studiato e lavorato con Pina Bausch ma tutti mi ripetevano sempre che avrei dovuto fare l’attrice e allora….mi hanno convinto!

È successo anche che un incontro casuale abbia messo in moto l'ispirazione e la scrittura?

L’incontro con la mia insegnante di recitazione Beatrice Bracco che citava sempre la frase di John Lennon che dice che nell’uomo ci sono soltanto due forze motivanti la paura e l’amore. 

Come avete lavorato con M. Andreozzi?

Lei è un genio in tutto, nella scrittura, nella regia, nel saper dirigere noi attori con fermezza ma anche con grandissima umanità….  Mi ha guidato passo passo e sin dall’inizio ha creduto più lei che io in quello che avevo scritto. Sono stata davvero molto fortunata ad averla incontrata.

Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo? 

Monica Vitti. Immensa in tutto!

Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?

Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare! 

La migliore critica che vorrebbe ricevere?

Di scrivere soltanto testi comici e di provare a scrivere invece testi anche drammatici e perché no anche un film!

La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?

Di essere la replica di me stessa.

Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?

La possibilità di accettarsi e perdonarsi tutte le volte che si ha paura perché è un’emozione che va accolta e non rimossa perché ha tantissimo da insegnarci.

C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé l'essenza e il significato di "Paura"? 

“Senza la paura noi moriremmo! Ci avete mai pensato che la paura il nostro sistema Verisure di allarme e di salvataggio che ci protegge? Se non avessimo paura del fuoco, ci bruceremmo, se non avessimo paura del vuoto cadremmo di sotto, se gli uomini non avessero paura di morire, non esisterebbe il Viagra”.



LO SPETTACOLO

Come ci comportiamo quando sentiamo l’inciampo della paura? Che macchinazioni di autodifesa mettiamo in moto? Come si forma e come cambia il nostro carattere attraversando le paure tipiche di alcune fasi della nostra vita?

In maniera ironica e iperbolica si indaga la genesi della paura, forza fondamentale che motiva e dirige le nostre azioni e le nostre relazioni. Uno spettacolo comico o più che altro una mappa senza satellite della nostra città mentale dove spesso a guidarci non c’è alcuna voce elettronica esperta di ogni strada, ma soltanto il brusio interiore delle nostre paure che più che darci delle indicazioni, ci suggerisce, invece, controindicazioni, blocchi, limiti di velocità e sensi unici.

Diceva John Lennon che esistono due forze motivanti fondamentali nell’uomo: la paura e l’amore. Figuriamoci per la donna in un pianeta a misura di maschi. Ma è poi necessario superare proprio tutte le nostre paure? Da dove viene questo mito dell’invincibilità e l’imperativo di dover abbattere a tutti i costi i propri limiti?” (Annalisa Aglioti)

L’intensa sinergia con la regista Michela Andreozzi dà forza a questa rappresentazione, che pone al centro la figura femminile in lotta con antichi e nuovi pregiudizi, in un mondo sempre più giudicante e performativo.

 

 

Note di Michela Andreozzi

La paura è un'amica che non ci abbandona mai, per tutta la vita. Nasce con noi, anzi, nasce con l'educazione che ci impartiscono i genitori, come una protezione dai pericoli, ma piano piano sviluppiamo le nostre paure: del buio, dei dinosauri, dei brutti voti, di essere esclusi, che poi diventa paura degli altri, per gli altri. Crescendo, sviluppiamo la paura di non riuscire, di ammalarci, di non essere amati, di soffrire, di volare, di perdere qualcuno, di morire. Dimmi che paura hai e ti dirò chi sei. Ciascuno ha la sua, che gli somiglia come una goccia d'acqua.

Annalisa, autrice e attrice comica acuta, tagliente ma sempre gentile, desiderava raccontare la paura attraverso gli occhi dei suoi personaggi, che poi siamo tutti noi: la moglie modello, la gattara, la neo-mamma, la zia crudele, l'eterna indecisa. Il mio compito, stringerle tutte insieme in una commedia dai mille volti per parlare delle paure di oggi, soprattutto quella che ci unisce tutti: quella di essere ciò che siamo.

 

Annalisa Aglioti: consegue la laurea in Lettere (storia dell'arte, cattedra di Iconografia e Iconologia, titolo della tesi: Le ombre nella pittura tra storia e teoria). È attrice e comica, con il suo personaggio della “moglie modello” ha vinto diversi premi fra cui il premio della critica al Festival Nazionale del Cabaret in Rosa (Torino). Più volte ospite della trasmissione Ottovolante (Rai, Radio 2), dell’edizione 2010 e 2011 di Zelig Off e della trasmissione Bambine cattive di Comedy Central (Sky). È nel cast fisso dell’edizione 2012 e 2013 di Colorado Cafè. Autrice del libro Enciclopedia della moglie modello, edizioni Lindau 2014, anno in cui ritorna a Colorado per vincere il Cactus d’oro per il miglior bacio comico. A teatro è diretta, tra gli altri, da Cesare Ronconi (Teatro della Valdoca), Pina Bausch, Antonello Aglioti, Marco Simeoli, Marco Falaguasta e Pascal La Delfa.  Al cinema lavora con Massimiliano Bruno (Confusi e feliciNon ci resta che il crimine, la serie), Andrea Muzzi e Riccardo Paoletti (Basta pocoAll’alba perderò) e Michela Andreozzi (Nove lune e mezza). È nel cast principale di Immaturi la serie per la regia di Rolando Ravello. È attrice e coreografa del Sogno di una notte di mezza estate per la regia di Massimiliano Bruno. È stata ospite comico ricorrente della trasmissione La vita in diretta.

 

Soggetto: Annalisa Aglioti

Testo: Annalisa Aglioti

Regia: Michela Andreozzi.

Cast: Annalisa Aglioti

Musica dal vivo: Alessandro Greggia.

Scenografie: Cristiano Cascelli.

Costumi: Rosella Baciucco

Aiuto regia: Claudia Cavallaro.


Alcune clip dello spettacolo:

Ø  Le mamme impegnate equo e solidali

Ø  La gattara "Chicca"

Ø  Che fai nella vita? (la paura di sbagliare)

Ø  La moglie modello

Fattitaliani

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