L’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura si impone nel panorama artistico e culturale italiano

 


di Alberto Valerio Lori

Nella prestigiosa cornice della sede della Gangemi Editore di Roma, in Via Giulia 142 a Roma, si è tenuta il 12 maggio 2023 la cerimonia per il conferimento dei riconoscimenti di Alto Merito dell’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura. Tra i premiati e le illustri personalità intervenute, il Prof. Vittorio Sgarbi, il Presidente del Tribunale di Napoli Nord la Dott.ssa Elisabetta Garzo, il Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo, Ing. Luigi Abate, Arch. Angelo Centini, Arch. Leonida Valeri, il Dott. Andrea Giostra, la scrittrice Angiolina Barone, tutti accolti dal Dott. Pres. Mario Bresciano, il Maestro Mattia Fiore, il Dott. Gianni Lattanzio e dai Maestri Morleni, Bolognesi, Echeoni, Baldieri, dal sottoscritto Segretario Generale e tanti altri.

L’evento ha rappresentato la consacrazione di un  gruppo di artisti e pensatori ormai protagonista della vita culturale. L’Accademia era stata tenuta a battesimo il 4 ottobre 2022 nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. Il Presidente e animatore dell’A.I.D.A.L è Francesca Romana Francesca, avvocato, pittrice e anima storica di molte realtà associative impegnate sul fronte della difesa dell’ambiente e del patrimonio artistico italiano. L’Accademia riconosce, inoltre, l’Effettismo come corrente pittorica di pittura contemporanea e che ha esposto la nota “Scuola dell’Effettismo” assieme ai primi Membri dell’Accademia. Presenti, inoltre, i primi Membri scrittori dell’AIDAL.

Lei e gli altri promotori hanno deciso di avviare un percorso che ha l’ambizione di rianimare le sorti della cultura italiana, dando voce a soggetti che, dotati di un imprescindibile bagaglio tecnico, siano capaci di mescolare nelle loro opere l’estro creativo con  conoscenza della nostra grandiosa tradizione culturale.

In un panorama tanto povero di autentica offerta culturale, desertificato dallo sviluppo tecnologico e dal messaggio pubblicitario che invade ogni metro della nostra vita, l’Accademia Italiana di Arte e Letteratura vuole scovare e valorizzare artisti di reale talento nel campo della pittura, della letteratura, della poesia e della fotografia.

In questa epoca così incerta e precaria, dove ogni aspetto della nostra esistenza si dissolve in una fluidità spasmodica e di difficile interpretazione, l’arte ci offre, infatti la prospettiva di una visione armoniosa della vita: l’arte  “apollinea” è ordine , misura, disegno sereno dei nostri sogni.

L’arte, secondo Platone, è riproduzione e imitazione della vita, che ha infinite sfumature e non sempre, però, si apre ai raggi della  luce; non sempre è cura e protezione;  non sempre è il luogo in cui celarsi al mondo per sfuggire all’inquietudine e alle paure che ci assalgono. L’arte è anche la rappresentazione del suo “doppio”, ovvero del “dionisiaco”, della sua pars destruens, dell’attrazione dell’uomo per il rischio, dell’ ebbra esaltazione dei sensi, per infrangere i divieti imposti dal potere, la seduzione  per il buio e per tutto quello che vi si nasconde.

L’arte è verità o conduce l’uomo lontano dalla verità? Forse lo rende persino incapace di essere razionale. La ragione, d’altronde, è il mezzo più importante? E la ragione, in questo mondo e in tutti i mondi che l’hanno preceduto, è uno strumento sufficiente per comprendere e governare la realtà?

C’è bisogno di un ragionamento per capire cosa è bello? Si sa e basta, non ci sono percorsi razionali dietro. Lo sentiamo nel profondo. Non serve la ragione. E quel senso di  leggerezza e di libertà rende il nostro viaggio più lungo e più ampio. L’arte è ovunque noi riusciamo a coglierla. Rifletteva Schopenhauer: “l’individuo conoscente si eleva a puro soggetto del conoscere libero dalla volontà” e l’arte diventa così “oblio di ogni individualità, abolizione della conoscenza legata al principio di ragione”.

L’istinto, l’intuito, l’emozione, quella forza misteriosa ed inspiegabile che ci fa cogliere l’essenza della vita stessa, precede e supera la ragione umana. Perché il segreto dell’esistenza è la sua natura paradossale e beffarda, quel caos potente che ci coinvolge e ci travolge, che annulla pensieri e sentimenti e li  porge  al verdetto del caso.

L’arte è vita, perché ne riscatta la mediocrità e ne colma i vuoti, aiuta a costruire una morale, pur sottraendosi alle sue leggi. L’arte eleva l’uomo dalle sue miserie, ritraendole e mostrandocele in tutta la sua crudezza. L’arte inganna, illude, attraversa universi ed ere, e ci riporta al nostro punto di partenza trasformandoci in donne e uomini pronti a rincominciare la sfida o a ricostruire la quiete. L’arte ci aiuta a conoscerci perché ci mette a nudo, ci ipnotizza e ci fa afferrare il bello per offrici uno scampo alla tempesta che ci circonda.

La musica, la letteratura, la poesia, la pittura parlano di noi e parlano a noi, sono le uniche cose che davvero ci accomunano agli altri, al contempo facendoci sentire veramente liberi.

Perché nulla come godere delle bellezze artistiche plasma meglio la scintilla divina che è in noi. L’esperienza culturale è sempre stata centrale nella fondazione di valori estetici, etici, e religiosi. È provato, anzi, che pensare l’ arte è stato il motore stesso dell’evoluzione umana.

Alcuni archeologi nel 1995 scoprirono un sito nella Turchia sudorientale chiamato Gobekli Tepe. Qui almeno dieci strutture monumentali erano composte da pilastri e decorate con incisioni spettacolari, la più ampia delle quali era larga quasi 30 metri: ogni pilastro di pietra pesava fino a sette tonnellate e raggiungeva l’altezza di cinque metri. Questo strano tempio non era circondato né da case ed edifici di uso quotidiano. Fu innalzato in un’epoca vicina al 9.500 a.C. da uomini che normalmente non avevano altra preoccupazione che raccogliere i frutti dagli alberi o cacciare animali, senza alcun apparente scopo utilitaristico. Solo un’oscura ragione li aveva mossi, indotti a cooperare per erigere qualcosa che trascendeva le loro vite, ma che alle stesse dava un profondo significato. Homo sapiens era pervaso dal misticismo e attratto dalla bellezza esattamente come noi.

Questa creatura meravigliosa e terribile si è camminato sulla strada dell’evoluzione iniziando a immaginare ciò che non era visibile, commestibile, utilizzabile, ma che diventava fondamentale per la sua sopravvivenza. Si trattava di un’altra realtà fatta di dei, di legami sociali, di entità fantasiose su cui meditare per allargare gli orizzonti suoi e dei suoi figli, idee che, formandosi nella sua testa primordiale, né allargarono i confini, diventando indispensabili al proseguimento della sua specie.

W l’Accademia!

 

Fattitaliani

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