Angie: nelle mie canzoni parlo sempre di situazioni da me vissute in prima persona. L’intervista



Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista alla cantante Angie (clicca qui per accedere al suo profilo IG) 

Buongiorno! Ti domando subito qual è stata la cosiddetta molla interiore che ti ha portata a intraprendere il tuo viaggio musicale e qual è oggi il motore che ti fa proseguire con impegno, dedizione ed entusiasmo tale tuo percorso. “Ciao Giulia, tutto è cominciato da bambina... Ho sempre amato la musica, mi è sempre piaciuto cantare e scrivere canzoni. Oggi non potrei vivere senza fare ciò, è quello che sono e fa parte di me. Mi piace sfogarmi e raccontare cosa mi succede attraverso i testi, non saprei esprimermi meglio in altro modo”. 

Da piccola a cosa, forse, immaginavi di dedicarti una volta divenuta adulta e che bambina sei stata? Attualmente, invece, come descriveresti la tua personalità? “Da bambina ero molto tranquilla e silenziosa, non ero la prima della classe ma non ero nemmeno quella che in aula faceva casino – ero abbastanza anonima per le maestre. Poi, una volta che rientravo a casa, accendevo Disney Channel e cantavo e cantavo e cantavo… sognando di poterlo fare da grande, come i personaggi che vi erano sullo schermo del televisore. Oggi sono più estroversa, mi piace conoscere nuove persone e mi piace cantare davanti a loro (e non solo di fronte a una tv)”. 

L’ambiente geografico e sociale (compreso quello familiare) e l’epoca in cui vivi, ma altresì i primi input ricevuti durante l’infanzia, quanto e in che modo sono stati e sono fonte d’ispirazione e determinanti per la tua creatività? “Nelle mie canzoni parlo sempre di situazioni da me vissute in prima persona quindi, anche involontariamente, in esse di certo racchiudo ciò che è il mio passato e il mio presente pure a livello geografico e sociale”.  

Che cosa rappresenta per te la musica e quale ritieni che sia il suo principale pregio e potere? “La musica, per me, è una valvola di sfogo e l’unica cosa in cui mi sento davvero a mio agio e nella quale sono me stessa al 100%. Il suo, della musica appunto, grande pregio e potere è che è universale e può arrivare a chiunque (può ossia toccare le emozioni di chiunque)”. 

Quali sensazioni ed emozioni provi quando scrivi e quando canti e vi è un modus operandi che solitamente adotti, ovverosia in base a cosa e come procedi nella genesi delle tue tracce ed EP? “Io personalmente non uso un modus operandi, ogni canzone è a sé stante e ognuna mi emoziona in modo diverso. Ci sono alcuni brani che finisco in un’ora e altri che hanno bisogno di molto più tempo. Alcuni testi li scrivo da sola, altri non sarei riuscita a finirli se non avessi avuto qualcuno con me proprio nel processo di scrittura. Taluni pezzi nascono da una frase, altri da una melodia”.  

I ricordi e la costanza, la pianificazione e la progettualità, la sperimentazione e l’osare, la razionalità e l’istinto quanto e in quale maniera sono rilevanti nel tuo percorso musicale? “Penso che i suddetti, da te citati, siano tutti elementi fondamentali in un progetto artistico e infatti io sono la persona che sono grazie a un mix di tutte queste componenti. Nelle mie canzoni racconto i miei ricordi, con costanza pubblico contenuti sui social in maniera tale da restare connessa con chi mi segue, pianifico le uscite dei miei singoli e dietro a ognuno di loro c’è una progettualità. In ogni brano cerco di sperimentare qualcosa di nuovo, seguendo il mio istinto”.

In che cosa identifichi la bellezza e quanto ti sembra che sia importante – nella carriera di una cantante – l’immagine? Pensi che essa possa e debba veicolare efficacemente significati emozionali e intellettivi, d’impegno verso un qual certo “quid”, psicologici a riguardo di sé e di coloro con i quali ci si interfaccia e che ne sia un indicatore di verità? “Io sono del parere che la musica la si dovrebbe ascoltare e non guardare, ma più passa il tempo e più avviene il contrario… la bellezza di un artista sta diventando un fattore sempre più rilevante nella musica e personalmente ritengo che ciò sia sbagliatissimo, in quanto essere di piacevole aspetto non ti rende più bravo – e poi soprattutto, secondo me, la bellezza appunto è soggettiva”.  

A tuo dire in che rapporto stanno libertà, resilienza e audacia? E in tutto ciò, benché io non voglia indurti ad alcuna preconfezionata categorizzazione riduttiva e ingabbiante, dal tuo punto di vista, cos’è e come riconosci l’Amore (sia esso amor proprio, per altre persone e animali, per idee e ideali, per situazioni, luoghi, attività e molto altro ancora)? “Io trovo che libertà, resilienza e audacia siano tre caratteristiche che coesistono in una persona che abbia un obiettivo e un’ambizione che vuole concretizzare… Esse – libertà, resilienza e audacia – sono difatti fondamentali per poter realizzare i propri sogni. L’amore penso che sia soggettivo, ognuno lo vede e lo percepisce in modo diverso e inoltre lo si può trovare in tutte le cose”.   

Quale ipotizzi che sia la tua peculiarità artistica e quale supponi che sia la caratteristica più apprezzata da coloro con i quali collabori, nonché dai tuoi ascoltatori? “Le persone con le quali lavoro apprezzano la mia determinazione e la mia costanza. Mi piace arrivare preparata alle sessioni di scrittura e avere sempre del materiale da far ascoltare. Coloro che ascoltano la mia musica invece credo che apprezzino il fatto che nelle mie canzoni – nonostante queste siano in italiano – si possa, in un certo senso, sentire il mondo del pop americano”.    

C’è qualche tuo/a collega che stimi particolarmente e con il/la quale saresti propensa a lavorare assieme stabilmente e/o a fare un feat? E, qualora tu lo abbia seguito, c’è stato qualcuno e – in caso affermativo – come mai che ti ha favorevolmente colpita al Festival di Sanremo 2023 e ad “Amici” di Maria De Filippi? “Mi piacerebbe molto collaborare con Mahmood, lui è il motivo per cui scrivo canzoni in italiano – prima lo facevo in inglese, ma ascoltandolo ho pensato che avrei potuto riuscire anch’io a scrivere similmente a come fa quest’artista (apprezzo moltissimo la sua musica)… e poi ha origini sarde come me! Quest’anno non ho seguito particolarmente “Amici” di Maria De Filippi mentre, tra i cantanti in gara al Festival di Sanremo, tifavo per Olly”.   

Qual è il tuo parere inerentemente le potenzialità o meno dei social network e il loro utilizzo e inoltre, ad oggi, parteciperesti volentieri a qualche talent show e/o reality? “Penso che i social siano, ad oggi, i migliori mezzi a disposizione degli artisti emergenti per farsi conoscere; essi sono immediati e ti fanno vedere al pubblico per quello che sei. Non so se parteciperei a qualche talent show, ma chi può sapere cosa mi riserverà il futuro?!”.  

Pensi che esista il destino e, se sì, secondo quali termini? Ti sei mai interrogata a proposito della sussistenza del male nel mondo in rapporto alla presunta bontà, onnipresenza, onniscienza e onnipotenza della divinità e del suo operato (cioè sulla questione della Teodicea)? “Penso che il destino sia un mix di opportunità che ognuno di noi va a crearsi, nonché di talento e di duro lavoro. Ogni situazione che viviamo può essere sia negativa che positiva e ciò dipende da come si decide di vedere e di affrontare quello che accade… dal mio punto di vista, cioè, siamo noi a dare vita alle situazioni che ci si presentano nel corso dell’esistenza”.

Infine, prima di salutarci, vuoi condividere con noi se hai delle novità in cantiere a stretto giro e taluni eventuali progetti a più lungo termine? “Sicuramente molto presto uscirà un po’ di mia nuova musica, sto lavorando da mesi a nuove canzoni e tra pochissimo tempo sarà possibile ascoltarle… insomma, senza dubbio, sarà una bella estate”.  


Fattitaliani

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