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(trailer) Forte del coraggio che ne ha contraddistinto l'intera stagione, l'Opera La Monnaie di Bruxelles si affida a "Le Nez" per chiudere in bellezza e coerenza. La messa in scena sorprendente di Àlex Ollé (recensione di Frankenstein) e La Fura dels Baus prosegue parallelamente al percorso narrativo e, laddove possibile, ne rimarca e valorizza ancora di più aspetti e comprensione. E pure l'impeccabile direzione musicale del Maestro Gergely Madaras accompagna le azioni dei cantanti sul palco, che prendono linfa e nutrimento dall'orchestra.
Il Naso è la prima opera di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, una composizione satirica basata sull'omonima storia di Nikolaj Vasil'evič Gogol'.
Una storia che in maniera naturale fornisce ampio spazio d'azione e sfogo d'immaginazione al regista le cui produzioni si distinguono per una visione complessiva stravagante ed energica, che sondano la società odierna senza compromessi.
Il baritono texano Scott Hendricks (intervista di Fattitaliani) è superlativo come cantante e come attore: una perfetta padronanza della scena gli permette di gestire con naturalezza i passaggi musicali e narrativi prendendo su di sé emozionalmente e fisicamente l'assurdità della vicenda di Platon Kuz’mich Kovalyov che una mattina si risveglia senza naso.
La scenografia, le luci, i costumi: ogni elemento concorre alla riuscita collettiva dell'opera, un puzzle assurdo e affascinante insieme, i cui vari pezzi s'incastrano in maniera bizzarra ma efficace.
Infatti, in un'intervista Gergely Madaras ha dichiarato: "Parto dall'idea importante che l'opera è una forma d'arte collaborativa. Tutti formano un piccolo pezzo all'interno di un mosaico più grande e devono costantemente percepire le cose con le loro antenne figurative."
Una bella produzione.
Giovanni Zambito.
Foto scena di Bernd Uhilg
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