LOVERE (BG) - La mostra “Cesare Tallone. Ritratti di Società”, allestita nelle sale del Museo dell’Ottocento presso la Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere (Bg) da sabato 1 luglio a domenica 1 ottobre 2023, raduna un importante nucleo di opere del pittore Cesare Tallone (Savona, 1853-Milano, 1919), direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo dal 1885 al 1899 nonché importante figura di innovatore e ritrattista di fama internazionale.
Curata dal direttore della
Galleria dell’Accademia Tadini Marco Albertario e dalle storiche
dell’arte Silvia Capponi ed Elena Lissoni, la mostra, che gode del patrocinio del Comune di Lovere e della Comunità dei laghi bergamaschi,
è realizzata in collaborazione con Accademia Carrara, Fondazione
Brescia Musei, Università degli studi di Brescia e Rete dell’800 lombardo e con
il sostegno di aziende quali Montello S.p.a., Fondazione Credito Bergamasco,
Fondazione Polli Stoppani, Spazio Effe e Antica Fratta.
L’esposizione propone oltre
quaranta dipinti del pittore accostati a fotografie, sculture e progetti
architettonici per un totale di circa 80 opere, molte delle quali inedite,
provenienti da collezioni pubbliche (Accademia Carrara, Fondazione Brescia
Musei, Galleria Ricci Oddi di Piacenza) e da raccolte private, con l’obiettivo
di restituire il percorso di Tallone durante il suo periodo bergamasco, con un
focus sull’attività svolta a Lovere, finora mai indagata. I ritratti eseguiti
dall’artista sono messi in rapporto con altre forme di rappresentazione, in
particolare con la fotografia e il disegno architettonico, e in molti casi
assumono il valore di importanti testimonianze dei valori familiari e delle
relazioni sociali che animavano la società tra Bergamo e Lovere nell’ultimo
quarto dell’Ottocento. Afferma Marco Albertario, direttore della
Galleria dell’Accademia Tadini: «Al centro di questa mostra c’è una
società dinamica e attiva, che trova nell’architettura e nella pittura di
Cesare Tallone una risposta alle proprie esigenze celebrative. Il tema
centrale è quindi quello dell’essere e dell’apparire, ma la qualità della
pittura di Tallone, considerato uno dei più grandi ritrattisti dell’Ottocento,
proietta i visitatori in un racconto fatto di materia e di colore. Sullo sfondo
c’è Lovere che, in quegli anni, si apre alla modernità».
La mostra si apre rievocando l’arrivo nel 1885 a Bergamo di Cesare Tallone a seguito della sua nomina a professore della Scuola di Pittura presso l’Accademia Carrara. L’abilità artistica indiscussa e il prestigio del ruolo istituzionale ricoperto permettono a Tallone di inserirsi con naturalezza nel panorama artistico bergamasco, come documentano le opere concesse in prestito dalla Fondazione Accademia Carrara e dalla Fondazione Brescia Musei. Sottolinea la storica dell’arte Elena Lissoni: «Tallone è stata una delle figure più innovative nel panorama artistico bergamasco non solo per la modernità del suo linguaggio, ma anche per il ruolo di professore di Pittura all’Accademia Carrara, testimoniato dal suo allievo più celebre, Pellizza da Volpedo, e dall’episodio straordinario della fondazione di una scuola di pittura femminile».
Con il suo nuovo modo di intendere
il genere del ritratto, Tallone presenta alla borghesia e all’aristocrazia
bergamasca un’alternativa moderna al ritratto tradizionale, caratterizzata da
una particolare attenzione alla resa psicologica del soggetto. L’artista
traspone sulla tela anche il potente linguaggio di autorappresentazione
veicolato dalla moda, restituendo un’immagine fedele e preziosa dello stile e
del gusto maggiormente in voga nell’alta società alla fine dell’Ottocento.
Questi aspetti coinvolgono
direttamente la società loverese che si stringe intorno alla figura di Giovanni
Battista Zitti, ricco industriale ed ex garibaldino. Al centro dell’esposizione
una serie di ritratti di antica provenienza loverese, resi disponibili dai
privati proprietari, in gran parte inediti. «Dotato di una sorprendente
capacità di indagine psicologica e di una vigorosa pennellata - evidenzia
la storica dell’arte Silvia Capponi - Cesare Tallone ci
consegna attraverso i ritratti esposti in mostra un avvincente caleidoscopio
sociale, fatto di racconti personali che si rispecchiano nella storia politica
e culturale che ha animato Bergamo e Lovere nell’ultimo quarto dell’Ottocento.
Una dimensione variegata che, nel percorso espositivo, verrà indagata anche
attraverso gli effetti del magistero talloniano sui due allievi Giacomo Bosis e
Giovanni Trussardi Volpi, artisti entrambi ben rappresentati nelle collezioni
dell’Accademia Tadini».
La mostra sarà accompagnata una serie di iniziative divulgative dedicate al pubblico più ampio (visite guidate speciali, incontri di approfondimento, ma non solo), con una particolare attenzione ai giovani e alle scuole, cui saranno destinate specifiche attività.
La Galleria dell’Accademia Tadini: un patrimonio unico
La visita alla Galleria
dell’Accademia Tadini consente di scoprire una interessantissima collezione
ottocentesca. Si deve al conte Luigi Tadini (1745-1829) la decisione di
costruire un palazzo in riva al lago d’Iseo per esporre al pubblico le proprie
raccolte d’arte. L’edificio nasce lungo la nuova strada che collegava Bergamo e
Lovere, accanto all’antica residenza di famiglia, affacciata sull’attuale
piazza Garibaldi. Al centro del giardino si innalza la Cappella, costruita per
ospitare la Stele Tadini, scolpita tra il 1819 e il 1821 da Antonio Canova, in
ricordo dell’amico Faustino, figlio del conte, conosciuto a Roma nel 1795 e
prematuramente scomparso nel 1799. Le sale al piano nobile dell’edificio, che
hanno mantenuto i soffitti dipinti e gli antichi arredi, conservano la raccolta
archeologica acquistata a Napoli durante il Grand Tour. Si tratta di preziose
porcellane occidentali e orientali e di un’importante collezione di dipinti
antichi, formatasi negli anni delle soppressioni napoleoniche attraverso
acquisti all’asta e scambi con altri collezionisti. Concludono il percorso la
Biblioteca, che restituisce la varietà degli interessi di un nobile del
Settecento, e uno scenografico balcone che consente di ammirare il paesaggio.
Al centro del museo, la grande Sala, destinata ai concerti e alle
rappresentazioni teatrali, ospita dal 1927 una prestigiosa stagione musicale
con interpreti provenienti da tutta Europa.
La collezione di dipinti spazia dal Trecento fino al Settecento, con opere di Jacopo Bellini, Paris Bordon, Palma il Giovane, Pitocchetto e fra’ Galgario.
Galleria dell’Accademia Tadini,
via Tadini 40, Lovere (Bg).
“Cesare
Tallone. Ritratti di società”, 1 luglio-1 ottobre 2023.
Orari: dalle 15 alle 19 da martedì
a sabato.
Domenica e festivi: dalle 10 alle
12 e dalle 15 alle 19.
Info: tel. 349 4118779.
Ingresso: 10 euro (intero), 7 euro
(ridotto).
On line: www.mostratallone.it