Il gigante “Manneddu” sbarca al Metropolitan di New York



CAGLIARI - La Fondazione Mont’e Prama ha dato ufficialmente il via all’esposizione dei “Giganti” al Metropolitan museum of art di New York. Punto focale dell’esposizione sarà il Gigante di pietra “Manneddu”, un pugilatore in pietra calcarea alto quasi due metri. Manneddu sarà l’ospite d’eccezione per far conoscere oltreoceano il sito archeologico della necropoli sulle colline sarde del Sinis, a Cabras, epicentro e motore del lavoro della Fondazione.

Presenti all’inaugurazione il segretario generale del ministero degli Esteri, Riccardo Guariglia, il console d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, la direttrice della Fondazione Nadia Canu, direttrice esecutiva dell’Italian Academy presso la Columbia University. Daranno inoltre il benvenuto agli ospiti Max Hollein, direttore del Metropolitan museum of art di New York, e i curatori del Dipartimento di Arte greca e romana al Met, Sean Hemingway, John A. Moran e Carole O. Moran.

Ieri, nel giorno di chiusura al pubblico del Metropolitan Museum, si sono svolte le operazioni di disimballaggio e allestimento della scultura arrivata a New York nei giorni scorsi -“con un meticoloso piano di viaggio”, precisa la Fondazione- concordato nei dettagli con la ditta specializzata Montenovi, in collaborazione con Masterpiece International.

Lo staff del Met, con la supervisione del curatore della sezione greca e romana Sean Hemingway e della direttrice della Fondazione, in presenza dei tecnici incaricati dalla Fondazione Mont’e Prama, ha aperto la cassa nel deposito e provveduto a portare la scultura con la sua speciale base antivibrante e l’armatura di protezione al piano superiore.


Manneddu ha quindi attraversato i saloni del museo, passando accanto al Cupido di Michelangelo e nelle sale dedicate alla mostra sui cipressi di Van Gogh, inaugurata solo pochi giorni fa e che comprende anche l’iconica “Notte Stellata”, eccezionalmente in prestito dal Moma.
Infine è giunto all’ingresso della galleria di arte greca e romana, uno dei gangli nevralgici del museo, individuato per la sua sistemazione. Qui il direttore del Met, Max Hollein, ha dato il benvenuto alla scultura e al gruppo di lavoro.
Fonte Agenzia DIRE : www.dire.it

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