di Francesca Ghezzani
Cappello nero e scarpe rosse. Occhi grandi e tondi, azzurri di un
azzurro che è il mare, nella linea netta in cui si incontra con il cielo. Scrivo.
E trasformo in parole ogni istante che vivo. Sono Francesca. Comunicatrice per
mestiere. Scrittrice per passione. Moglie e mamma per sempre.
Sono queste le parole con cui
Francesca Crippa, nel suo blog Io ti
scrivo alle 18, descrive sé stessa. E chi la conosce sa che è davvero così,
senza sconti né elogi.
Da oltre quindici anni opera nel mondo della Comunicazione, in qualità di Communication Manager per aziende nazionali e internazionali e come Copywriter per agenzie pubblicitarie, di pubbliche relazioni e comunicazione digitale. Tiene corsi di scrittura professionale e creativa in collaborazione con associazioni culturali e amministrazioni comunali. È Docente di Comunicazione e Marketing presso enti, fondazioni e istituti di formazione professionale. Non certo da ultimo, è l’autrice del libro La vita resta negli occhi pubblicato con Chance Edizioni per la collana ScritturaSpontanea.
Francesca, per prima cosa, da donna a donna, mi verrebbe da chiederti
dove trovi il tempo per tutto… E non abbiamo citato l’amore e l’impegno che
metti nel praticare Yoga.
Più che il tempo per tutto, trovo il tempo per ciò che amo: sempre di più
sto organizzando la mia giornata in base all’equilibrio tra impegni di lavoro,
progetti personali e momenti dedicati a me stessa, fossero anche pochi minuti
di lettura, scrittura, meditazione, cammino, pratica Yoga. Questo mi
restituisce grande energia, mi ricarica al massimo! Ho la fortuna di essere
supportata dalla mia famiglia in ogni mia “impresa” e di trovare motivazione
continua in tutto quello che faccio. Allo stesso tempo, ho imparato ad
ascoltarmi: mi sto allontanando dallo stereotipo del “fare tutto al massimo e
fare sempre di più”. Se mi sento stanca, a livello fisico e mentale, mi prendo
il mio tempo di cura. E non ho più paura ad ammettere una fase di fragilità.
La vita resta negli occhi è
una raccolta di 82 racconti brevi, accompagnata da una dedica che toccherebbe le
corde anche dei lettori meno empatici. Quanta consapevolezza c’è in queste
pagine?
Tanta. Ogni pagina è un racconto
che rappresenta una piccola presa di coscienza. Nei personaggi e in me stessa.
Il mare torna e ritorna nel blog e anche nel libro, come la sua stessa
risacca. Cosa rappresenta per te?
La mia grande passione. Il
contesto in cui mi sento viva, mi abbandono al momento perfetto, al presente
senza limiti e forzature. Stare nel mare per me è ricongiungermi alla parte più
profonda e autentica della mia anima, ritrovare le mie origini, lasciarmi
andare. Il mare è serenità primordiale.
Il libro si inserisce nella collana ScritturaSpontanea. Cosa rimane
della spontaneità al giorno d’oggi?
Merce rara che mi piace scoprire
e coltivare, in me e negli altri. Oggi non è facile preservare la spontaneità:
siamo circondati da costrutti e sovrastrutture. Per questo adoro staccare da
tutto, in particolare dal cellulare. Lo faccio come una terapia, per ricordarmi
di ciò che sono, dei miei bisogni essenziali.
Racconti storie e porti le parole al cuore, ma ti occupi anche di
Comunicazione come Docente. Qual è il primo insegnamento che dai ai tuoi
allievi?
Insegno a comunicare prima di tutto con noi stessi: se sappiamo
conoscerci e accettarci nel profondo, potremo riconoscere nell’altro non un
“nemico”, altro da noi, ma uno specchio che rappresenta un’opportunità di
crescita interiore.
In chiusura, Francesca, Marketing ed Etica possono davvero coesistere?
È un argomento sempre più scivoloso in una società che spesso viene additata
come “materialista e consumistica”?
Marketing ed Etica dovrebbero coesistere: triste usare il condizionale,
ma purtroppo nella prassi quotidiana è sempre più difficile riscontrare buoni
esempi. Marketing fa più spesso rima con Business e Profitto. Ma non possiamo
smettere di crederci, la responsabilità è di tutti.