Silvano Zanghi presenta l'album “Notes from my garden”: 8 canzoni in stile jazz con influenze funky, soul, blues. L'intervista

Fattitaliani



Silvano Zanghi bassista e contrabbassista, con studi classici e jazz, si propone come compositore ed autore di testi in italiano. “Notes from my garden” è una raccolta di otto canzoni in stile jazz con influenze funky, soul, blues che danno una propria identità ad ogni singolo brano, dove la delicatezza delle melodie si fonde con la potenza ritmica. Fondamentale la presenza di professionisti con curriculum chilometrici, che danno al disco una musicalità travolgente, impeccabile. Tiziana Andreoli, chanteuse d’altri tempi,  Marco Vinicio Ferrazzi (voce con stile crooner emozionale, soprattutto in brani come Libera il cuore), Claudio Castellari che ha curato gli arrangiamenti (arrangiamenti, tastiere e sax, collaboratore con gente del calibro di Donovan B. Mixon, Tony Scott, Tammy Mc Cann, Bill Smith, Tom Sheret, Tullio de Piscopo, Ares Tavolazzi e molti altri), e, ultimo ma non ultimo, alla batteria, Luca Martelli, batterista di Liftiba e Piero Pelù, oltre che di Giorgio Canali & Rosso Fuoco e ideatore del suo progetto solista Ride Gorilla.

L’INTERVISTA

Come nasce il titolo del disco?

Il titolo del disco è una metafora che sottolinea la provenienza delle canzoni: cioè dalla mia fantasia e/o creatività.

Hai scritto prima i testi o hai cercato poi delle linee melodiche che si adattassero alla musica?

No, quasi sempre realizzo i brani partendo dall’armonia, uso spesso accordi aperti, da dove ricavo poi la melodia sulla quale vengono costruiti i testi.

Mi piace molto la scelta dei due cantanti. La voce femminile molto chanteuse d’altri tempi. Quella maschile vicina allo stile crooner.

Inizialmente volevo fare interpretare i brani solo ad una voce maschile, poi l’amico Claudio Castellari mi ha presentato Tiziana alla quale ho affidato due canzoni.

Strana città è un brano dedicato alla tua città o in generale a città che, dal testo, potrebbero essere di provincia… ?

Strana città l’ho scritta quando sono stato trasferito per lavoro in una cittadina romagnola. Non conoscevo nessuno, sono arrivato in pieno inverno con una nebbia che si tagliava col coltello, avevo dei dirigenti insopportabili, insomma: totale depressione a cui dovevo reagire in qualche

modo. Poi l’estate ha cambiato le carte in tavola…

Libera il cuore è sicuramente la canzone più emozionante del disco.. 

Libera il cuore è dedicata a tre miei cari amici scomparsi prematuramente, tutti legati dalla passione per la musica coi quali ho collaborato fin da adolescente: una vera promessa della chitarra che a 23 anni ci ha lasciato per malattia; un cantante con cui facevo prettamente cover dei “Police” dove un incidente stradale l’ha strappato alla vita a 34 anni; ed un bravo batterista anch’egli morto per malattia a 47 anni.

Hai nel cassetto altri brani per un nuovo disco?

Sì, ho altro materiale al quale potrei attingere per un nuovo disco, ma sostenendo da solo i costi di produzione non so quantificare quando potrò realizzarlo.

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