Papà appena morto drizzando una curva vicino a Sasso Marconi sull’autostrada
del sole, quel giorno avrei dovuto esserci anch’io con lui.
In una mattina tranquilla entro nella stanza del Dottor G.,
all’Ufficio imposte dirette per discutere della pratica, mi siedo e rimango con
la testa girata all’indietro ad osservare un piccolo quadro sulla parete
bianca, deserta ed intrisa di fantasmi fiscali che improvvisamente abbandonano i
muri.
Quella mattina parlammo di tutto tranne che della pratica, non
riuscivo a staccare lo sguardo da quel quadro, iniziai la conversazione citando
Matisse ed infine il Dottor G. mi rivelò esserne l’autore, non solo ma anche
scrittore siciliano, correttore di bozze, vincitore di vari premi letterari,
Taormina incluso.
Un volto serio, sagace, colto, appesantito da corposi occhialoni
neri che circondavano palpebre severe sugli occhi scuri e la sua voce calda
leggermente roca come molti siciliani, un uomo di mezza età che aveva
intrapreso molteplici studi, due lauree e poi approdato alla pubblica
amministrazione; nacque un’amicizia, una frequentazione inusuale, mi regalò un
suo libro di poesie e venne a casa mia, conobbe mia madre e gli feci leggere un
mio scritto sul colore verde che lui apertamente definì ingenuo.
In famiglia la Sicilia entrava abitualmente ospite alla nostra
tavola, amici di mio padre, di mia madre, il chirurgo del Rizzoli che mise le
placche sulla tibia ed il perone mia sorella la quale trascorreva d’estate
lunghe vacanze nella villa dei Goddano ad Alcamo, la mia compagna di banco
oltre a molti avvocati, i migliori ma, non tutti famosi come il Carnelutti ed
ancora Licciardello, impiegato dell’Ufficio IVA musicista che suonava alla Buca
delle Campane dove trascorrevo molte allegre e goliardiche serate cantando al
karaoke, le mie fughe abituali serali da una casa svuotata dal grande amore per
mio padre.
Nei miei primi 24 anni feci molte sculture di creta, raffiguranti
cavalli, per questo mi colpì quel quadro con quei tre lunghi colli intrecciati
come una sequenza del DNA, avvinghiati fra loro e colorati di rosso, blu e bruno,
un vortice di passione di incontri proibiti che Freud avrebbe sicuramente
attribuito ad una matrice erotica, dopo 40 anni lo ricordo ancora così.
Ero solo all’inizio delle mie avventure professionali di
commercialista e la pratica dell’elegante e rubizzo biscazziere mi aveva
portato a conoscere il Dottor G., letterato siculo che poi scoprii citato anche
nella mia vecchia antologia delle superiori.
Nel 1983 dopo il mio primo viaggio in Sicilia rimasi colpita come
da un raggio potente e feci una scultura di creta una specie di cono con un
volto sovrastante molto scavato e spigoloso, ai lati panorami di colline e
templi interrotti da una scala trasversale, stretta, ripida e scoscesa di
origine inspiegabile, d’altronde nel mio recente passato la mia passione per
Luigi Pirandello mi coinvolse in una tesina per l’esame di maturità, nella fine
anni ’70 tormentati dagli eventi terroristici.
Tutto s’interruppe per il trasferimento del Dott. G. ad altra sede
così pensai di regalargli quella scultura, andai da lui il giorno prima della
sua partenza mi parlò della sua casa in Sicilia della sua posizione arroccata
che comunicava col mare sottostante tramite una scaletta dai gradini incisi
nella roccia.
…
Nella mia seconda vita altre avventure incredibili, dopo l’abbandono
della mia carriera di commercialista mi ritrovo a Roma come artista,
benevolmente accolta negli Effettisti da Francesca Romana Fragale che sempre
ringrazierò e la conoscenza di Andrea Giostra.
LE “NOVELLE BREVI DI SICILIA”
Vienna, Bergstrasse 19, la sala d’aspetto tinta di velluta rosso è
più affollata del solito, entro affannata con la borsa a penzoloni dalla quale
si affacciano, convulsi, un libro e gli oggetti più inutili che solo noi donne
sappiamo custodire gelosamente, trasportandoli ovunque.
Mi accomodo nell’unica poltrona libera e lancio un’occhiata
distratta al parterre di pazienti ancora in attesa, la faccenda si fa lunga.
Distrattamente risistemo la borsa ed estraggo il cellullare, come
tutti gli altri d’altronde, isolati nel web ma vicini fisicamente in attesa del
responso del Dott. Freud.
Dopo quasi un’ora, nessuno era uscito dalla porta sacra, annoiata
ed alle soglie dell’irritazione, decido di risvegliare l’attenzione e stabilire
contatti umani con gli altri che a dire il vero sembravano signori rispettabili,
un po’ ammaccati ma niente affatto turbati né turbolenti che palesavano
sicuramente maggior pazienza di me.
In effetti cominciai ad osservarli ed a notare un aspetto stantio
che li accomunava per le desuete fogge del loro abbigliamento, giacche
decisamente demodé che odoravano di naftalina, scure e vissute in chissà quale
noiosa famiglia della Mitteleuropa decadente.
- “Buon giorno a tutti, mi presento, scrivo per diletto di arte
e cultura, sono una viaggiatrice molto curiosa e m’interessa la psicologia, voi
cosa ne pensate?” .- All’improvviso
come se fossero telecomandati i distinti signori alzano lo sguardo, depongono
il cellulare ed estraggono dalle loro palandrane un testo identico: le Novelle
Brevi di Sicilia di Andrea Giostra. Esordisco divertita e sorpresa: - “ma
non sarete mica venuti qui per il mio stesso motivo?”.
Solo in quel frangente trasalisco guardando i loro volti, Leonardo
Sciascia, Giovanni Verga e Luigi Pirandello, non era un caso, erano riuniti per
una delle mie solite interviste impossibili!
Ecco, ora ho capito tutto, come direbbe Jung, non esistono
coincidenze perché queste novelle scritte da uno psicologo siciliano ed
effettista avevano bisogno di una sede aulica ed indiscutibile per essere
sviscerate nel profondo e la sola presenza di Sigmund, che se n’è ben guardato
di inserirsi nella conversazione che ne è poi seguita, conferiva al contesto la
giusta, pertinente e ben meritata importanza.
La sorte mi aveva aiutato, pensavo: - “Giostra ancora non sa
niente, sarà una sorpresa”.- Per uniformarmi agli illustri comparenti estraggo
diligentemente il testo mi lancio subito sull’indice ed a bruciapelo, senza
convenevoli cerco di carpire le loro impressioni.
Sciascia, più affetto da loquacità, capisce subito che non avrebbe
avuto scampo, come dieci piccoli indiani eravamo prigionieri dell’attesa del
Professore, tanto valeva affrontare il tema che ci accomunava in virtù di
un’oscura funzione spazio temporale. Raschiandosi la voce apre il libro su ‘Agosto
a Palermo’ e con voce sommessa rompe il ghiaccio: - “agosto a Palermo me
la sono veramente goduta, non senza un infantile stupore, nel leggere questo
Giostra che scrive veramente in modo fluido con il suo stile privo di
punteggiatura, tutto sommato innovativo ed una lirica tutta personale con
questi finali strappati che non vogliono lasciar trasparire troppo ottimismo
che non avrei potuto condividere né approvare così, come credo, anche l’amico
Giovanni.” Volgendo uno sguardo di complicità verso il timido e baffuto Verga,
sempre più sprofondato nella sua palandrana grigio scura.
Sciascia prosegue:- “La sua sicilianitudine è consona al mio
pensiero a prescindere dal suo modo di esprimersi che ritengo impeccabile, poi
queste idee centrate su particolari e dettagli risibili dell’umana quotidianità
sono come gioielli della mente e poi i suoi sguardi anche sulle femmine…
Sguardi molto ravvicinati devo riconoscere, queste licenze non mi sarebbero
state consentite nei miei scritti ma a ben riflettere mi sarebbe piaciuto, l’uomo
è di carne e si sa, ad una certa età c’è bisogno di liberarsi di tutti questi
orpelli di chiesa, morale e conformismo anche se, non ho ben capito: ma chi
sono sti Dolce e Gabbana che fanno tutta a schiuma su ‘su coso’?.”
Rialzandosi ed appoggiando la schiena come se fosse maggiormente a suo agio,
assume un tono più serio dopo la digressione sull’altra novella, allarga un po’
le ginocchia e si volta verso Luigi chiedendogli con rispetto ma con tono
deciso: “Luiggi lo sapevi che agosto, a Palemmo è motto?”.
Qui irrompo con un sorriso misurato e guardando Pirandello con
fare cortese soggiungo:- “ma noi ci siamo già conosciuti, ricorda quando
venni a casa sua a parlare di quel pittore di Torino?”
Pirandello non si scompone, non si muove nemmeno di un millimetro,
prosegue nello sguardo sul libro e mi risponde così: - “M’interessa la
morte, signorina, questo agosto a Palermo risulta interessante per questa
visione metafisica della Sicilia che si interrompe, cade e poi risorge con il
mito dell’Eolie, quasi fossero i suoi molteplici volti, Palermo ad agosto è
come un’iguana secolare distesa al sole, ruvida sonnolenta e pigra con un
occhio semiaperto, immobile ma viva. Mi ha colpito anche quell’altra del
signore in vacanza e tutta la visualizzazione della scena del delitto, un
assassinio poco d’onore, riconosco, mi dispiace non ci sia Camilleri che come
al solito si fa desiderare perché il finale l’avrei visto ben recitato da
Zingaretti, quando manda tutto e tutti all’aria e si spoglia anche dei problemi
tuffandosi in mare. Mi perdoni Signorina ma io di lei proprio non mi
ricordo.”
Non mi rassegno e penso che in età avanzata la memoria fa brutti
scherzi quindi per non far innervosire Luigi mi rivolgo a Verga che invece
sembrava desideroso di intervenire nella conversazione e di non fare parte
dell’ultimo, del solito “vinto”.
Girandosi i baffi all’insù Verga si solleva lentamente uscendo da
quella palandrana nella quale si era imbozzolato e finalmente svelando i suoi
grandi occhi prende la parola: - “Andrea Giostra è un solitario, un pensatore
che analizza il nostro misero vissuto quotidiano, ah ah come si danna di
lunedì, la vena di tristezza non è proprio straziante ma efficace e sincera,
rivelatrice di un turbamento di matrice più umana che letteraria che trascende
nel sociale, quasi quasi gli avrei affidato la regia di un mio racconto.”-
Poi si ringalluzzisce, sorride alzando la testa verso Pirandello, sempre
statico, e prosegue: - “pur di non darti una soddisfazione Luiggi, cosa non
farei.” Improvvisamente emette una specie di verso gutturale che si allarga
nella bocca che si spalanca in una risata inconsueta e stonata subito interrotta
da un mezzo colpo di tosse e prosegue con voce quasi soffocata: - “questi operai ad agosto sotto il sole
cocente paiono carcerati, condannati in un girone infernale, non dantesco ma
tutto palermitano e per quale ragione? I fittoni de lu sindaco? Tutte cose
moderne che non mi avrebbero mai ispirato, bravo questo Giostra, perché oggi
non c’è? Tutto sommato ci siamo ricongiunti qui per lui e nostro malgrado ci
siamo ritrovati qui a Vienna che, meno male è più fresca della Sicilia”.
Dopo un cenno inaspettato di ottimismo del Verga improvvisamente
si rianima Pirandello che riesaminando l’indice del libro, inforca gli occhiali
e con il suo tono professorale esordisce con decisione, quasi sentenziando: - “Andrea,
Andrea Giostra cari colleghi è geniale e con quella novella ‘Conferenza’,
confesso di essermi stupito, quasi un disagio perché avrei voluto scriverla io,
infatti sono qui in questo studio, a Vienna e voi sapete quanto mi costa, per
avere una spiegazione, una soluzione a questo tormento. Quando sono giunto alla
conclusione della lettura avevo solo un’immagine che mi pervadeva: sti occhi
neri, come giganti che avevano invaso tutta la mia mente e che hanno segnato
nel profondo”. Poi scuotendo la testa sia alzò nervosamente per dirigersi
verso la finestra girando le spalle all’improvviso ci guardò stizzito con
quegli domandandoci: “Perché a voi
non hanno fatto effetto questi occhi? Anche voi siete qui per aver letto le
novelle del Giostra, così mi è parso vero?” Cercando conferma si gira verso
di me con gli occhi ancora più bui, poi socchiude le palpebre fissandomi, si
ricompone il gilet, riabbottona la giacca, la smorfia si trasforma in un mezzo
sorriso e mi dice: - “signorina mi scuso, ora rammento la nostra conoscenza,
eravamo nel mio studio ma era buio, solo ora riconosco la sua fisionomia”. -
Prendo la palla la balzo e senza mezzi termini approfittando del momento di
distensione, senza voler provocare altri commenti aggiunsi anche la mia
perplessità e la mia difficoltà di scrivere su queste novelle, come mi aveva
chiesto il Giostra. Dopo decine di meravigliose recensioni lo trovavo veramente
complesso e insomma, mi aveva spiazzato la richiesta di Andrea, in fondo era
lui che doveva scrivere su di me, a questo punto ero fortunata a trovarmi con
questi illustri letterati anche se a loro volta turbati dal libro.
Sciascia è più rilassato degli altri e cerca di interrompermi per
spiegarci anche sue ulteriori osservazioni: - “Giostra non è solo uno
psicologo, in fondo leggo una sua tacita polemica sul “tutto”, non solo ma i
comportamenti umani nella loro apparente banalità transitano abilmente in una
critica sociale che sfiora quella politica senza addentrarvisi. Le sue
molteplici attitudini sono le ragioni per cui Pirandello si agita così tanto:
Luiggi stai tranquillo, il Nobel l’hai preso tu per primo.”
All’improvviso un colpo di genio, una delle mie pensate per
esorcizzare l’attesa che ormai ci aveva esasperato, mi alzo in piedi li guardo
e propongo: - “scusate l’irruenza, anch’io sono turbata da questa lettura,
da come ha descritto la bigliettaia che sembrava uscita da un film di Tinto
Brass, dai consigli della nonna un po' furbetta direi, per non parlare poi del
club per sole donne, dei fittoni del sindaco e di questo bagno schiuma di Dolce
Gabbana che si vede, lo vendono solo i Sicilia. Andrea Giostra ci ha messi
tutti in scacco è molto intelligente ed astuto, i suoi scritti sono così
incredibili e poi, figuriamoci se erano lunghe le novelle ci avrebbero già
ricoverato, lui ci ha intrappolato qui da Freud che non ci degna nemmeno di uno
sguardo, accettiamo il fatto che ha doti eccelse prima come psicologo poi come
scrittore oppure ci vuole come suoi clienti, alla faccia del transfert fra
paziente e terapista. In conclusione la seduta è riuscita in modo anomalo ed ha
già sortito i suoi effetti liberatori e liberiamoci anche dei libri, lasciamoli
tutti qui sulle poltrone del salotto rosso così faranno pensare anche gli altri
pazienti di Freud che se ne impossesseranno nelle lunghe attese.”
All’improvviso le poltrone rosse riprendono fiato tutti i
comparenti in piedi vi ripongono il testo all’unisono come automi. Sorridendo
vado verso l’uscita mi giro verso di loro e con tono ilare e divertito propongo: - “Perché non scendiamo qui
sotto a pochi metri dove prima ho visto una meravigliosa pasticceria, non ci
saranno le granite ed i dolci siciliani ma la sacher e le palle di Mozart che
dicono, siano terapeutiche…”.
Letizia Cucciarelli
Chi è Letizia Cucciarelli?
Viaggiatrice, sperimentatrice, artista, scultore e pittrice,
appassionata di letteratura e arte:
https://www.facebook.com/letizia.cucciarelli
Scrivono di Letizia Cucciarelli:
https://mobmagazine.it/blog/2022/03/letizia-cucciarelli-il-poeta-alato-opera-effettista/
ALCUNE OPERE DI LETIZIA CUCCIARELLI:
Andrea Giostra
(info e contatti):
https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/
https://andreagiostrafilm.blogspot.it
https://www.youtube.com/channel/UCJvCBdZmn_o9bWQA1IuD0Pg
DOVE LEGGERE O SCARICARE GRATUITAMENTE LA
III EDIZIONE DELLE “NOVELLE BREVI DI SICILIA”:
https://andreagiostrafilm.blogspot.com/2017/09/novelle-brevi-di-sicilia-mia-nonna-vita.html
https://drive.google.com/drive/folders/1BpV-EIe2QXBnS8Z274Mf3t8IAzCj2LgW?usp=share_link
https://mobmagazine.it/blog/2020/01/3-libri-in-regalo-di-andrea-giostra/
Senza Barcode editore, Roma “Curtigghia
di Sicilia e siciliani” (“Novelle brevi di Sicilia”), IV edizione, aprile
2023.
Di Carlo edizioni, Reggio Emilia, “Novelle
brevi di Sicilia”, IV edizione, dicembre 2022:
https://dicarloedizioni.it/novelle-brevi-di-sicilia/
https://www.amazon.it/dp/B0BQ53X1KF
“CTL editore”, Livorno, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, aprile 2022:
https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Ediz-integrale/dp/8833874680/ref=sr_1_1
https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/novelle-brevi-di-sicilia
“Casa Cărții de çtiință” ed., Cluj-Napoca, Transilvania, Romania, “Povestiri scurte din Sicilia”, IV edizione,
settembre 2021:
https://www.casacartii.ro/editura/carte/povestiri-din-sicilia/
“Biblios ed.”, Milano, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, dicembre 2020:
https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894565521/
“Rupe Mutevole ed.”, Bedonia
(Parma), “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, novembre 2020:
https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8865916443/ref=sr_1_1
https://www.rupemutevole.com/shop-online?ecmAdv=true&page=5
“La Macina onlus ed.”, Roma, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, ottobre 2020.
https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894261425/
https://www.lamacinamagazine.it/pubblicato-il-libro-novelle-brevi-di-sicilia/
“StreetLib”, Milano, “Novelle brevi di Sicilia”, III edizione, agosto
2017:
https://totembooks.io/products/9788826051369-novelle-brevi-di-sicilia
https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8826051364/ref=sr_1_2