Segnalibro, Lorena Spampinato e "Piccole cose connesse al peccato", un romanzo fatto di voci e rumori. L'intervista di Fattitaliani

 

In libreria da qualche giorno il nuovo romanzo di Lorena Spampinato "Piccole cose connesse al peccato" (Feltrinelli, 160 pagine, 15€). L'autrice è ospite della rubrica Segnalibro: l'intervista di Fattitaliani.
Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?

La bella confusione di Francesco Piccolo (Einaudi), La via delle sorelle di Gaia Manzini (Bompiani)

L'ultimo "grande" libro che ha letto?

Mi limitavo ad amare te, Rosella Postorino (Feltrinelli)

Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro?

L’incipit e i consigli delle persone fidate.

Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?

Orlando di Virginia Woolf

Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? 

Per gusto personale prediligo la narrativa, e in generale le scritture che accendono una luce diversa sulle cose e che sono capaci di veicolare visioni profonde e critiche della realtà.

Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente? 

I romanzi che esigono un’immersione e che usano la lingua come scandaglio e strumento di conoscenza.

L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere?

Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri, un libro colto e intelligente, con una scrittura affilata e un’ironia brillante. 

L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere? 

Tuamore di Crocifisso Dentello, un libro struggente che tocca corde delicate e profondissime.

L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare? 

“Perché tornavi ogni estate” di Belén López Peiró, un libro molto duro che racconta l’esperienza di un processo per stupro incastrando le riflessioni intime della vittima al racconto corale che avvolge la vicenda: dalle dichiarazioni dei familiari e delle persone vicine, agli atti del processo, fino alle domande che le vittime si sentono rivolgere.


Quale versione cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?

Mi ha molto appassionato la trasposizione televisiva de L’amica geniale, mentre non mi ha convinta Blonde, il film su Marilyn Monroe tratto dal libro di Joyce Carol Oates.


Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?

Nessuno. Nella mia libreria si trova di tutto.

Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?

Protagonista: Modesta, L’arte della gioia di Goliarda Sapienza

Antagonista: la signora Danvers di Rebecca di Daphne du Maurier

Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe?

Goliarda Sapienza, Alba de Céspedes, Daphne Du Maurier: ammiro il loro sguardo sul femminile.

Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire?

Non posso giudicare un libro che non sono riuscita a finire: a volte accade perché non è il momento giusto o perché le letture si accavallano, quindi preferisco non fare nomi.

Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 

Annie Ernaux, per la sua capacità di scavare nelle vite, nella vergogna, nel dolore.

Che cosa c'è di Lorena Spampinato in "Piccole cose connesse al peccato"?

Il mio sguardo sulle vite delle ragazze: dentro ci sono le adolescenze che ho visto e conosciuto, che mi hanno raccontato. Non ci sono tratti autobiografici, ma molte delle visioni contenute nel libro mi appartengono o appartengono agli anni della mia adolescenza.

In "Piccole cose connesse al peccato" c'è un passaggio, una parte che lo potrebbe riassumere nella sua essenza?

C’è una scena in cui la protagonista rovista tra i vestiti della cugina, ne prende uno e lo prova. Quando si guarda allo specchio si trova diversa, più bella, piena di fascino. A quel punto fa l’unica cosa possibile: bacia lo specchio. In quel bacio c’è tutto: il desiderio per la cugina, la vergogna, l’invidia, l’amore.

Punti d'incontro fra "Piccole cose connesse al peccato" e "Il silenzio dell'acciuga" in termini di storie, ispirazione e gestazione?

Due cose soprattutto: l’ambientazione siciliana e l’attenzione per i corpi e per il desiderio femminile. Il silenzio dell'acciuga però era un romanzo fatto di silenzio, questo invece è un romanzo fatto di voci, rumori.

Che cosa si augura che i lettori possano provare dopo aver letto "Piccole cose connesse al peccato"?

Nostalgia, sollievo.

Le propongo tre frasi sul peccato: quale preferisce?

a. “Il piacere è un peccato, ma qualche volta il peccato è un piacere.” 

b. “Ho commesso il peggior peccato che uno possa commettere: non sono stato felice.” 

c. “Si deve arrossire per il peccato commesso e non per la sua riparazione.”

La seconda.


IL LIBRO

Annina ed Enza dividono una stanza nella vecchia casa della nonna, in una località non lontana da Taormina, ma dove non c’è nulla, se non pochi bar-gelateria e lidi balneari. Più grande di Annina e ormai una bellezza sbocciata, Enza si aspetta un’estate di litigi con la madre e una noia infinita. Ma la vacanza delle cugine prende tutt’altra direzione quando incontrano Bruna: la ragazza più irregolare del paese si porta dentro un lutto e una sete di rivalsa. E conosce benissimo un giro di ragazzi che si arrabattano con espedienti non proprio legali, cresciuti, come sono, in famiglie disagiate e violente. Eppure persino il capo del gruppo, Mirco, si rivela più sensibile e corretto di quanto suggerirebbero i pregiudizi. Il pericolo non viene dai maschi, ma da tutto ciò che sobbolle tra le protagoniste: rivalità, smania di diventare donne, confusione del desiderio. È Annina, la più piccola, la meno appariscente, a raccontarci la storia di quella vacanza che segna un tragico spartiacque: come osservatrice e testimone, e come chi viene di colpo precipitata nell’età adulta. La scoperta di una realtà più arcaica di quella borghese delle loro famiglie, l’affacciarsi incerto e prepotente della sessualità, l’idea di un potere femminile senza colpe e senza restrizioni, tanto generativo quanto distruttivo, sembrano aprire per le due adolescenti le possibilità della via di fuga di un diverso destino. Lorena Spampinato ha scritto un romanzo di formazione insolito sia per la costellazione delle figure femminili, sia per uno stile particolarissimo, denso ed evocativo. L’estate siciliana diventa così un teatro dove sotto lo scorrere delle esperienze adolescenziali – le feste, le sfide, il conflitto con le madri – emerge una dimensione archetipica: e si finisce ammaliati da quella forza oscura senza tempo.

L'AUTRICE

Lorena Spampinato è nata a Catania nel 1990. Ha vissuto a Londra e a Roma e si è laureata in Scienze politiche. Il suo romanzo più recente, Il silenzio dell’acciuga (Nutrimenti, 2020), è stato proposto per il premio Strega 2020 da Lidia Ravera.

Fattitaliani

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