ELLY SCHLEIN: 'UN POPOLO DEMOCRATICO C’È, È VIVO E HA VOGLIA DI RICOSTRUIRE UN’ALTERNATIVA A QUESTE DESTRE’

Fattitaliani



“Non ci hanno visto arrivare, perché abbiamo sentito sin da subito, sin da quando ho lanciato la candidatura, un fortissimo calore. Si è risvegliata una speranza, si è riunito un popolo e abbiamo dimostrato con quella straordinaria partecipazione di domenica scorsa, più di 1 milione di persone, che un Popolo Democratico c’è, è vivo e ha voglia di ricostruire un’alternativa a queste destre. Quindi sì, io devo dire che ci credevo tanto sin dall’inizio, perché questa onda si muove in forme nuove, non è un modo tradizionale di costruire il consenso, non è un consenso organizzato. Funziona tanto sul passaparola delle persone che si appassionano ai nostri temi, alle nostre battaglie e in qualche modo ne convincono tante altre”. Così la neoeletta Segretaria del PD Elly Schlein ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3.

Sulla riapertura del tesseramento al PD“Anzitutto lunedì scorso, appena dopo la vittoria, avevo già annunciato che avremmo riaperto il tesseramento al Partito il prima possibile. Ho il piacere di annunciare stasera che l’abbiamo già riaperto online sul sito del Partito Democratico e nei prossimi giorni stiamo già lavorando con i circoli, con i segretari su tutto il territorio del nostro Paese per poterlo andare a fare anche nei circoli. Sul sito si può già fare, quindi l’invito e l’appello a tutto quel popolo delle primarie è: ‘venite, aiutateci, abbiamo bisogno di voi. Entrate a far parte di questa comunità democratica perché ci servono le vostre competenze, le vostre idee e la vostra passione”.
 
Sulle aspettative e responsabilità dopo la vittoria alle elezioni del PD“Essere all’altezza di questa aspettativa di cambiamento che abbiamo detto dall’inizio. Dobbiamo cambiare i volti, dobbiamo cambiare il metodo, dobbiamo cambiare la visione di questo Partito Democratico. E se tante persone sono tornate a votare e hanno fatto questa scelta è perché l'aspettativa è finalmente di avere un Partito che sia umile nell’ascolto e utile alla comunità. Noi abbiamo chiarito in questo congresso chi vogliamo rappresentare: l’Italia che fa più fatica. Saremo al loro fianco in ogni battaglia. Certamente è un lavoro di ricostruzione di fiducia e di credibilità. Su questo ci vorrà un po’ di tempo, lo stiamo già facendo e sarà forse la responsabilità più grande che abbiamo: non tradire questa fiducia e questa speranza”
 
Su Bonaccini possibile Presidente del Partito: “Stiamo discutendo, in realtà le forme e i modi li discuteremo. Quello che per me era importante già dal primo incontro dopo le Primarie era testimoniare la nostra voglia di lavorare insieme. Cioè tenere insieme questa comunità, salvaguardarne anche il pluralismo, senza rinunciare a una direzione chiara, quella si cui si sono espressi gli elettori e le elettrici durante le Primarie di domenica scorsa. Lo dico da subito: sarà mio interesse, l’ho detto già la sera del voto, essere la Segretaria di tutte e di tutti, questa è la responsabilità di chi vince. Quindi riuscire a lavorare bene insieme anche agli altri candidati, a Stefano Bonaccini in primis - con cui abbiamo dimostrato al Governo della regione Emilia-Romagna di sapere lavorare bene insieme - e naturalmente di Gianni Cuperlo, Paola De Micheli. Noi dobbiamo riuscire finalmente a dare la dimostrazione che è finito il tempo dei personalismi e anche di una conflittualità interna che è tutta energia sprecata rispetto alla costruzione dell’alternativa alle destre”
 
Sulla manifestazione contro le violenze neofascite a Firenze, la Scuola e l’incontro con Giuseppe Conte alla manifestazione“Fatemi dire che ieri c’è stata una straordinaria partecipazione, una mobilitazione dei 40.000 persone che hanno dato la migliore risposta a quell’aggressione squadrista di stampo neofascita che abbiamo purtroppo visto davanti ad una scuola. La scuola è un luogo del sapere, un luogo della conoscenza e quindi le tante persone che si sono riunite ieri a difesa della Scuola pubblica e della Costituzione hanno voluto lasciare un messaggio chiaro: questi metodi squadristi non passeranno, che non saranno tollerati. Quindi io sono contenta che i sindacati abbiano deciso unitariamente di organizzare, di lanciare questa mobilitazione, delle tante persone che l’hanno raccolta e anche che ci fossero diverse altre forze politiche. Io credo che ieri abbiamo soprattutto trovato su alcuni temi concreti la necessità, la voglia di comunque fare opposizione in maniera più efficace e più coordinata. Questa è una necessità che voglio rilanciare naturalmente anche alle altre forze di opposizione. Sulla Scuola pubblica non si scherza. La piazza di ieri è anche una risposta alle prime dichiarazioni che ci sono state da parte di questo Governo molto preoccupanti. Noi dobbiamo concentrarci anzitutto sul fatto che bisogna assicurare il diritto allo studio. Ho incontrato davanti all’Università di Cosenza degli studenti e delle studentesse che mi hanno raccontato che non hanno accesso alla borsa di studio pur avendone diritto. Fare insieme una grande battaglia per dire che non dovrebbero più esistere gli idonei non beneficiari di una borsa di studio, che dovremmo pagare meglio gli insegnanti, ma tutte e tutti gli insegnanti perché siamo il Paese che li paga meno in Europa. E ridare dignità sociale. Io ho pensato in questi giorni, in cui si parla anche di lettere importanti di prèsidi ai propri studenti, che è sempre tempo di una lettera a una professoressa e che l’insegnamento di Don Lorenzo Milani era proprio volto a una Scuola come primo luogo di riscatto e di emancipazione sociale. Mentre questo Governo ha messo il Merito nel nome del Ministero prima di dire che a ogni bambino e bambina d’Italia va assicurato uguale diritto di accesso a un’istruzione di qualità”.
 
Sulla collaborazione con le altre forze di opposizione e il salario minimo: “I risultati dell’elezione di settembre sono anche il frutto delle mancate alleanze, della mancata capacità di costruire attorno a un progetto per il Paese un fronte, un campo che potesse essere competitivo rispetto a quello delle destre. Credo che dopo le sconfitte anche alle elezioni regionali sarebbe irresponsabile se noi non provassimo con le altre forze di opposizione a trovare, nelle nostre differenze, alcuni terreni di battaglia comune. Ne voglio citare uno innanzitutto: qui rinnovo il mio invito a tutte le altre forze di opposizione, al Terzo Polo, ai Cinque Stelle, anche alla Sinistra e ai Verdi, quello del salario minimo. Quella grande battaglia per dire che sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro, perché è sfruttamento. Tutte le opposizioni hanno presentato delle proposte in Parlamento. Facciamola insieme, dico io. In Parlamento e nel Paese, perché soltanto così saremo più efficaci e sapremo davvero rispondere all'aspettativa di tanti giovani che purtroppo stanno lasciando il Paese. Perché questo è un Governo ossessionato dal tema dell’immigrazione, che non ha visto l’emigrazione. Di tanti giovani che con i salari così bassi e con i contratti così precari fanno spesso la scelta di dover andare da un’altra parte, in un altro Paese per costruire un futuro dignitoso. Invece noi vorremmo che ci fosse qui la possibilità di avere un salario dignitoso, di costruirsi una prospettiva di futuro”
 
Sui rapporti con il Terzo Polo e il Movimento 5 Stelle: “Noi siamo vicini e vogliamo stare vicini, come dicevo prima, a quell’Italia che è fatta di persone che oggi fanno estremamente fatica ad andare avanti: sono lavoratori e lavoratrici precari, quelli dimenticati, quelli che hanno dei lavori intermittenti, che non sanno nemmeno oltre al salario minimo se avranno un orario minimo questo mese, perchè non sanno quanti giorni lavoreranno. Ma è anche quella delle piccole e medie imprese che stanno facendo fatica a stare in un mondo che cambia velocemente intorno a loro. Siamo in mezzo a una trasformazione digitale e anche una transizione ecologica. Io credo che più che i politicismi e le simpatie tra di noi, tra i gruppi dirigenti dei vari Partiti, conti quello che possiamo fare insieme: io sono convinta che alcuni di questi terreni li possiamo esplorare insieme. Ho sentito Carlo Calenda, come ho sentito Giuseppe Conte dopo la vittoria alle Primarie e credo che (possiamo trovare terreno comune) sul salario minimo, sulla difesa della sanità pubblica, perché un Governo che non mette un euro in manovra sulla sanità pubblica, a fronte di un’inflazione che è sopra l’11%, non sta facendo una scelta neutra, diciamolo alle italiane e agli italiani. Stanno tagliando i servizi ai cittadini e credo che con il Terzo Polo e il Movimento 5 Stelle e naturalmente la Sinistra e i Verdi questa battaglia a difesa della sanità pubblica, contro ogni prospettiva di taglio e privatizzazione, noi la dobbiamo fare insieme”.

Sul tetto al contante, la redistribuzione delle ricchezze, innovazione ed efficientamento energetico: “Sicuramente è bene chi fa i profitti, a noi interessa che quei profitti siano adeguatamente redistruibuiti. Due cose: la prima, questo è un Governo che nella prima manovra ha deciso di premiare gli evasori alzando a esempio il tetto del contante, è un governo che sta andando nella direzione più sbagliata, mettendo anche in contrapposizione lavoratrici e lavoratori dipendenti e autonomi che saranno tassati diversamente a parità di salario. Invece vorremmo poter fornire un certo sistema di tutele che riunisca, non metta in contrapposizione delle fragilità diverse. Però a partire da un principio che è quello costituzionale, non lo stiamo inventando noi. La Costituzione, quando parla di progressività, dice che è giusto che chi ha di più contribuisca in proporzione maggiore al benessere collettivo, altrimenti qualcosa si rompe nel contratto sociale. Prima ha citato una misura, quella dell’industria 4.0, che è una misura giusta, perché noi riusciamo a fare riprendere il Paese se puntiamo sull’innovazione, sulla ricerca, se - come sta facendo l’Unione Europea - accompagniamo le imprese, specialmente quelle piccole-medie, alla trasformazione digitale, a ridistribuirne i benefici,ma anche alla conversione ecologica che può essere conveniente per le imprese. L’economia circolare permette alle imprese di risparmiare: ciò che oggi è un costo, il rifiuto è un costo per l’impresa ed un costo per la collettività. Se io accompagno le imprese a rinnovare i propri processi per ridurre rifiuti e per ridurre le emissioni è anche un risparmio. Potrei fare un altro esempio importante: quello dell'efficientamento energetico, di cui tanto si parla, molto spesso a sproposito soprattutto da parte di Salvini e dalla destra di questo Paese. L'efficientamento energetico permetterebbe a una famiglia di dimezzare per sempre i costi delle proprie bollette e anche per le imprese diventa conveniente. A me interessa come accompagniamo, come il pubblico orienta gli investimenti in questa direzione e fa un grande investimento anche nelle competenze per i riprofessionalizzare lavoratrici e lavoratori. Perché queste trasformazioni non si faranno da sole, ma se non le guidiamo noi, purtroppo le pagheranno sempre i soliti che sono i più poveri e i più deboli”.
 
 
Sul naufragio di Cutro e le dimissioni del Ministro Piantedosi – “Siamo il primo gruppo che ha avanzato una richiesta di informativa per cui il Ministro Piantedosi dovrà venire, settimana prossima, in aula a riferire sui gravissimi fatti della strage di Crotone. Bisogna che si chiariscano le responsabilità e la catena di comando perché la domanda che ho fatto direttamente al Ministro in Commissione in Parlamento è questa: ‘chi ha deciso che intervenisse la Guardia di Finanza con mezzi evidentemente non adeguati rispetto invece alla Guardia Costiera, che per stessa dichiarazione del Comandante della Guardia Costiera di Crotone avrebbe avuto mezzi per intervenire. Per 7 ore, dalla segnalazione di Frontex che già aveva inviato anche delle foto termiche per cui c’era scritto che poteva prevedersi una presenza umana significativa su quella barca, sono usciti 2 volte i mezzi della Guardia di Finanza ma sono rientrati senza trovare la barca. Se c’era preoccupazione, perché non è scattato il meccanismo di ricerca e soccorso? Perché non è stata mandata la Guardia Costiera? Questo lo dovranno chiarire le indagini in corso, abbiamo già avanzato tutti i nostri atti ispettivi nella sede opportuna che è quella parlamentare, per chiedere di fare chiarezza. Credo che quello che è successo sia gravissimo e sia una ferita profonda, il Ministro nelle sue dichiarazioni si è messo a colpevolizzare chi parte anziché porsi la domanda sul ‘cosa devono fare le Istituzioni europee ed italiane’ per evitare che accadano ancora stragi come questa. Qual è l’alternativa che hanno le persone che cercano protezione internazionale? Ho incontrato personalmente una madre che ha perso 2 figlie in quel naufragio ed è una persona che scappava dall’Afghanistan e mi ha detto di aver visto i talebani uccidere suo marito. Il Ministro, prima di dire cose inumane, dovrebbe porsi il tema del fatto che non abbiamo vie legali e sicure per l’ingresso in Europa -in tutti i Paesi europei- per chi fugge da guerre, discriminazioni e torture e ha il diritto di chiedere protezione internazionale nei nostri Paesi.”
 
Sulla necessità di sostenere il popolo ucraino – “Abbiamo già votato su questo in Parlamento e credo sia necessario sostenere il popolo ucraino rispetto ad una invasione criminale, che più di un anno fa è stata avanzata dalla Russia di Putin e non è mai stata messa in discussione. Quello che ho sempre aggiunto è che non ci può essere sinistra senza l’ambizione di costruire un futuro di pace. Su quel conflitto, e chiaramente sugli altri oltre 170 conflitti aperti, non possiamo perdere quest’idea e nemmeno rinunciare a quella per cui alla fine i conflitti non si risolvono solo con le armi. Quello che dico da federalista europea convinta è che vorrei un protagonismo forte dell’Unione Europea dal punto di vista politico e diplomatico. Non sono la sola a dirlo, siamo in tanti, abbiamo sentito parole importanti, dal Papa, nei giorni scorsi anche da Prodi, [serve] un ruolo diplomatico e politico forte, perché Putin non è isolato, ci sono ancora molti Paesi nella comunità internazionale che lo stanno supportando, e quindi riuscire a fare ancora maggiore pressione, come fatta sulle sanzioni, per riuscire a costruire un terreno che possa portare quanto prima alla fine di questo conflitto e possa portare a una conferenza multilaterale di pace. E non può che essere una pace giusta perché l’integrità territoriale dell’Ucraina è stata violata e chiaramente va ristabilita.”
 
Sul titolo di “donna italiana che scuote la politica” datole dal NY Times – “Non sta a me dirlo, penso che sia stato importante lanciare un messaggio, un appello. Le analisi arriveranno, non le ho ancora potute fare, ma quello che mi è arrivato dai seggi e dalle tante persone che si sono messe in fila è che c’è stato un contributo molto importante delle donne e dei giovani in questa vittoria e in questa elezione. È una cosa che mi commuove molto perché dal lancio della candidatura ho fatto appello anzitutto a loro, a coloro che sono stati più schiacciati dalla crisi economica e finanziaria e dalla crisi pandemica in termini occupazionali, ma sono stati anche più schiacciati in politica. Questa vittoria ha senso se apre un varco, e se costruiamo insieme – a partire dal tesseramento che abbiamo riaperto- un nuovo PD che finalmente veda prendere spazio a donne e giovani troppo spesso schiacciati da logiche di cooptazione che non voglio più vedere. La dico così, mi è capitato di incontrare una ragazza che ha detto che alla prima riunione di partito a cui ha partecipato si è avvicinato un dirigente e le ha chiesto ‘e tu, di chi sei?’. Mi ha ricordato che era successo anche a me 9 anni fa, l’avevo rimosso: si è avvicinato uno e mi ha chiesto ‘e tu, di chi sei figlia?’ e io ho pensato ai miei genitori, non avevo capito la domanda. Io vorrei costruire un PD in cui nessuna donna, tantopiù se giovane, si senta mai più chiedere ‘di chi è’ perché è soltanto di se stessa, e avremo bisogno anche di lei. E anche nessun uomo, ovviamente.”
 
Sulla possibilità di ricompattare il PD – “Non è facile, ma quell’onda di partecipazione è il presupposto migliore per superare quelle dinamiche di cooptazione e riuscire a rimescolare le culture. A questo tengo tantissimo, i temi su cui abbiamo vinto il Congresso sono il contrasto alle disuguaglianze, il contrasto alla precarietà e come fare una vera conversione ecologica che sia anche occasione di lavoro di qualità e buona impresa. Su questo terreno il mondo intorno a noi si sta già interrogando e le culture che hanno fondato il PD sono molto attive e vivaci. L’ecologia integrale dell’enciclica Laudato sii dice esattamente questo: giustizia sociale e climatica stanno insieme, e trovo tra le culture della sinistra, e anche in quella cattolico-democratica, un nuovo fertile terreno di incontro per fare queste battaglie insieme, contro la povertà, le disuguaglianze e per i diritti delle persone più fragili.”
 
Vede rischi di scissioni? – “Assolutamente no. Lavoreremo per tenere davvero unito questo partito senza rinunciare a una direzione chiara e al coraggio che serve.”
 
Sul termovalorizzatore di Roma – “Ci confronteremo con tutti i nostri amministratori locali sulla base del lavoro che stanno facendo dappertutto. Sicuramente su alcuni temi chiederemo maggiore impegno. Quando ho iniziato a fare politica, 9 anni fa, mi imbarazza dire che stavamo già facendo una battaglia che ancora non è andata in porto nonostante il PD sia stato al governo in questi anni, ed è la battaglia per fare finalmente una legge che contrasti il consumo di suolo a livello nazionale. Abbiamo cementificato troppo in Italia, il nostro suolo è più fragile, più esposto agli eventi climatici estremi. Senza quella legge noi lasciamo amministratrici ed amministratori esposti, senza una programmazione territoriale, alla prima offerta di una grande azienda che viene a proporre di fare un polo logistico senza alcuna programmazione di dove abbia senso farlo. Credo che una legge sul consumo di suolo serva, e accanto a questo serva investire più risorse nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Non possiamo più essere un Paese che spende 4 volte dopo le emergenze quello che invece investe nella prevenzione del dissesto.”
 
Sull’opposizione al Governo Meloni e l’autonomia differenziata– “Purtroppo i fronti aperti sono tanti, questo Governo sta forzando la mano anche su un tema per noi fondamentale come quello delle disuguaglianze territoriali. L’altro giorno il Ministro Calderoli ha detto di aver avuto il via libera da parte della Conferenza Unificata su un progetto che noi riteniamo di rigettare con forza, quello dell’autonomia differenziata. Fatta scavalcando il Parlamento nel dire che i livelli essenziali di prestazione, che trattano i diritti fondamentali delle persone – il diritto alla salute, alla scuola, al trasporto-, possano essere fissati da una cabina di regia senza mettere un euro in più sul Sud, che ha già pagato abbastanza. Crediamo che non ci possa essere riscatto dell’Italia senza il riscatto del Sud, per questo ci opporremo con forza a questo disegno. Anche perché in quella Conferenza Unificata in realtà sono stati sollevati dei pareri contrari da parte di diverse regioni e anche molte criticità da parte di province e comuni: quella che ha detto il Ministro Calderoli è una bugia. Noi contrasteremo questo disegno perché non crediamo che questa sia la strada: il Paese va ricucito, non va diviso ulteriormente.”
 
Sul melograno donatole da Enrico Letta al passaggio di consegnesimbolo di serenità o di prosperità? “Entrambe le cose credo, non c’è più nessun problema con l’aggettivo sereno.”
 
Sugli studi in Svizzera – “in Svizzera ho fatto le elementari e anche le medie e il liceo in scuole pubbliche, visto che tra le fake news che mette in giro l’estrema destra c’è anche questa per cui chiunque sia nato in Svizzera debba essere per forza milionario. Voglio sfatare questo mito, non lo sono, vengo da una normalissima famiglia borghese e li ringrazio per i sacrifici che hanno fatto per far studiare me e i miei fratelli. La scuola pubblica è un investimento fondamentale e anche su questo terreno saremo lì per dire al Governo che non vogliamo più sentire dire che le scuole pubbliche dovrebbero cercarsi finanziamenti privati prima che il Governo stesso dica che soldi ha intenzione di investire sulla scuola e sul diritto allo studio.”
 
Sulla sorella Susanna Schlein in Grecia – “[dopo l’attentato] si è rimessa subito al lavoro. Colgo l’occasione per dire e rimarcare anche la totale non accettazione e condanna di questi fenomeni di violenza che stiamo continuando a vedere, ne abbiamo visti purtroppo anche ieri a Torino nel costo di una manifestazione: non ci può essere nessuna accettazione e tolleranza di questi fenomeni di violenza, su questo voglio essere netta e ri-esprimere tutta la mia solidarietà a tutte le sedi, consolari e diplomatiche, che hanno subito attacchi in questi mesi. Dobbiamo tenere cara la difesa dei principi di democrazia e pluralismo e non possiamo arretrare di un centimetro, vorrei che tutte le forze politiche fossero sempre nette.”
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