Da mercoledì 25 a domenica 29 gennaio 2023 Milena Vukotic torna in scena all'OFF/OFF Theatre con "Milena ovvero Emilie du Châtelet", una donna la cui importanza nella storia della scienza non è minore di quella che Voltaire ha avuto nella storia della letteratura. Lo spettacolo, diretto da Maurizio Nichetti, porta la storia di una grande scienziata che, con le sue scoperte sulla natura della luce, ha addirittura anticipato per certi versi, la Teoria della Relatività. Fattitaliani ne ha intervistato l'autore Francesco Casaretti per la rubrica Proscenio.
In che cosa "Milena ovvero Emilie du Châtelet" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?
E’ un testo che nasce da un capitolo dell’ultimo saggio che ho pubblicato, “Taoisti d’Occidente” (Oscar Mondadori 2011). Il capitolo era dedicato appunto a Emilie du Chatelet. Leggendo il libro, Milena si è innamorata di questa meravigliosa donna e mi ha chiesto di trasformare il capitolo in un monologo. Cosa che ho fatto con grande piacere. Ho sempre stimato moltissimo Milena come attrice e come persona. E’ veramente straordinaria. Ho avuto la fortuna di essere suo amico da tempo immemorabile.
E’ un testo che nasce da un capitolo dell’ultimo saggio che ho pubblicato, “Taoisti d’Occidente” (Oscar Mondadori 2011). Il capitolo era dedicato appunto a Emilie du Chatelet. Leggendo il libro, Milena si è innamorata di questa meravigliosa donna e mi ha chiesto di trasformare il capitolo in un monologo. Cosa che ho fatto con grande piacere. Ho sempre stimato moltissimo Milena come attrice e come persona. E’ veramente straordinaria. Ho avuto la fortuna di essere suo amico da tempo immemorabile.
Quale linea di continuità, invece, porta avanti?
Dopo aver pubblicato nove libri sulla filosofia taoista e aver deciso di smettere di scrivere (nove è il numero più alto che si possa raggiungere con un’unica cifra), sono contento di chiudere la mia attività di scrittore proprio come l’ho cominciata, con un testo teatrale.
Dopo aver pubblicato nove libri sulla filosofia taoista e aver deciso di smettere di scrivere (nove è il numero più alto che si possa raggiungere con un’unica cifra), sono contento di chiudere la mia attività di scrittore proprio come l’ho cominciata, con un testo teatrale.
Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...
A meno di 17 anni sono stato ammesso all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica. Ero affascinato dal teatro che considero il gioco per eccellenza. Non è certo un caso che in molte lingue, come l’inglese, il francese, il tedesco e altre, si usi lo stesso verbo per dire giocare e recitare. E anche suonare.
Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
Se la regia è di un genio come Maurizio Nichetti nessun timore. Anzi! Solo un’enorme emozione! Non avrei mai potuto nemmeno lontanamente immaginare di poter lavorare un giorno con un artista che considero a livello di Chaplin, di Tati. E non sto esagerando, ne sono sempre stato convinto.
Se la regia è di un genio come Maurizio Nichetti nessun timore. Anzi! Solo un’enorme emozione! Non avrei mai potuto nemmeno lontanamente immaginare di poter lavorare un giorno con un artista che considero a livello di Chaplin, di Tati. E non sto esagerando, ne sono sempre stato convinto.
D'accordo con la seguente affermazione di Gianni Biondillo “La scrittura in fondo è questo: un atto di conoscenza che si maschera di finzione”?
Mi piace questa affermazione di Gianni Biondillo. Credo che nel teatro, come nella narrativa, sia proprio così.
Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...
Che la vita sia un teatro è un luogo comune. Peccato che, pur essendo un luogo comune, sia assai poco frequentato.
L'ultimo spettacolo visto a teatro?
Lo spettacolo di Iaia Forte, fatto proprio all’Off/Off. Un’attrice e una cantante straordinaria.
Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?
Gian Maria Volonté. L’ho sempre amato molto come attore e come persona. Quando frequentavo il primo anno d’Accademia lui era al terzo. Eravamo diventati molto amici.
Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
La Tempesta di Shakespeare. Alcuni storici sostengono addirittura che sia nata dall’incontro che Shakespeare ebbe con Giordano Bruno.
La migliore critica che vorrebbe ricevere?
Un testo intelligente.
La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
Un testo stupido.
Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
Anche una sola emozione mi basterebbe.
C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé l'essenza e il significato di "Milena ovvero Emilie du Châtelet"?
L’incontro tra Emilie e Voltaire. Non è semplicemente l’incontro tra un uomo e una donna, ma soprattutto l’incontro tra il femminile e il maschile in entrambi i personaggi. Giovanni Zambito.
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