Libri, Luigi Puccio presenta "INDUSTRY 4.0 Innovazione, Creazione e Cambiamento nel Mondo del Lavoro". L'intervista

Fattitaliani



Sono dodici gli scrittori che l’agenzia SBS Comunicazione rappresenta durante una delle vetrine più ambite d’Italia: Casa Sanremo Writers. Oggi Fattitaliani vi aiuta a conoscere meglio Luigi Puccio.  L'intervista.

Ciao LUIGI PUCCIO benvenuto a Casa Sanremo Writers, oggi vogliamo conoscere meglio te e INDUSTRY 4.0 Innovazione, Creazione e Cambiamento nel Mondo del Lavoro.

Chi sei oltre ad un autore?

Giurista, formatore, ricercatore, imprenditore, autore, mi occupo di consulenza legale e digitale. 

Alunno dell’Istituto di Formazione “Portale” di Torino, del Sole 24 Ore Business School e partner e membro di Quantum Academy di Verona. 

Ho lavorato per la Procura della Repubblica di Lamezia Terme, come responsabile della digitalizzazione. 

Fondatore della LP CON TE ODV-ETS, organizzazione di volontariato, finalizzata alla realizzazione e al sostegno di progetti sociali, culturali e formativi prevalentemente in Calabria. 

Ho corso e concluso 5 Maratone internazionali, vivo tra Catanzaro e Roma. 

Da cosa nasce INDUSTRY 4.0 Innovazione, Creazione e Cambiamento nel Mondo del Lavoro?

Siccome le macchine si evolvono per soddisfare i nostri bisogni a un livello sempre più intimo – producendo così nuovi bisogni – noi ci muoviamo nella stessa direzione, adattandoci progressivamente alle esigenze delle macchine.  

Il nostro cervello fa parte di un sempre più vasto ecosistema digitale. La tecnologia quindi non è di per sé né il problema né la soluzione. 

La questione cruciale è il suo rapporto con l’uomo, la nostra capacità di comprenderne i limiti e utilizzare al meglio le potenzialità dell’innovazione e delle tecnologie emergenti.

Nasce per dare delle risposte al cambiamento che stiamo vivendo.   

I personaggi del tuo libro sono ispirati alla tua quotidianità?

È un tema abbastanza tecnico, i pochissimi personaggi citati, hanno dato un contributo all’evoluzione dell’Umanità.

Credi che per essere dei buoni scrittori si debba seguire solo l’istinto o studiare e fare corsi è una palestra necessaria?

L’istinto, le sensazioni servono, ma il vero lavoro è la costanza, la tenacia, senza di “loro” ci fermeremmo al primo ostacolo. 

Lo studio è fondamentale, l’aggiornamento ancora di più, visto i tempi in cui viviamo siamo bombardati da milioni di informazioni, tante, a volte, inutili, bisogna discernere il tutto.    


Quanto tempo hai impiegato a scrivere il tuo libro e come ti sei preparato alla stesura?

Sono appassionato di comunicazione, formazione, del palcoscenico e durante il lockdown non potendo comunicare di persona, mi sono messo a scrivere, ci sono voluti 3 mesi (facevo solo quello), venivo da 5 anni di studi, corsi, aggiornamenti, esami e ricerche.   

Avevi uno scopo particolare per scriverlo?

Era un sogno, si. Volevo comunicare al mondo un messaggio, che se c’è un sogno, una voglia di cambiamento e il desiderio è così bruciante, prima o poi accadrà. 

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