Intervista a Emily Pigozzi: “io e il mio racconto di una Principessa sporcata dalla vita”

Fattitaliani



di Laura Gorini

Il fascino di Sissi è quello di una principessa delle fiabe, ma che viene sporcata dalla realtà della vita

Si intitola Il segreto di Sissi il nuovo intenso e speciale romanzo della brava e dolcissima scrittrice mantovana Emily Pigozzi. Un testo che vi farò sognare ad occhi aperti e rivivere la favola di questa strordinaria Principessa che è stata in primis una grande donna, commuovendovi anche un po'...

Emily, tu sei un'autrice molto amata dal grande pubblico e di solito ci proponi storie ex nove con personaggi che nascono dalla tua fervida fantasia. Stavolta ci ha voluto stupire ripercorrendo a modo tuo la storia di Sissi. Sii sincera, non ha mai avuto un attimo di tentennamento mentre scrivevi la storia?

Molte, a dire il vero. Infatti la storia embrionale di Sissi, la prima versione di questo romanzo, diciamo, è rimasta nel cassetto molto a lungo. Avevo avuto anche delle proposte editoriali, ma non mi sembrava mai il momento giusto e avevo comunque timore della reazione dei lettori. Adoro il personaggio di Sissi da sempre e ho un grande rispetto della storia. Per questo mi sono mossa con molta cautela, evitando di romanzare troppo sui personaggi reali e inventando nuovi personaggi proprio per movimentare la storia e permetterci di osservare Sissi da vicino, nella versione che per me è sempre emersa dalle sue biografie e dagli scritti che ci ha lasciato.

Tu inizi il romanzo con un incontro molto particolare e commovente, quando lei è adulta. Possiamo dire che la bimba che incontra sia un segno del cielo e- per certi versi- una sorta di Sissi in miniatura?

Lo è, come spiego nella mia nota alla fine del romanzo, troviamo in Edith una Sissi speculare. Edith è per Sissi una creatura nuova e misteriosa, selvaggia e naturale come lei stessa era da bambina. Sissi è per Edith, a sua volta, una creatura magica. Si approccia a lei con diffidenza, quasi con timore reverenziale nonché con una specie di rivalità, ma questi sentimenti muteranno ben presto in ammirazione e in un amore assoluto. Le due rispecchiano sogni, paure e debolezza l'una dell'altra, in una danza che ci accompagna per tutto il romanzo.

E' un personaggi che ha fatto la Storia. A lei hanno dedicato film, libri e fiction, ma il ritratto che ne è scaturito è stato sovente anche molto diverso. Credi che- forse- il fatto di essere una vera ribelle abbia permesso tutto questo?

Sicuramente. Il fascino di Sissi è quello di una principessa delle fiabe, ma che viene sporcata dalla realtà della vita. Tutti noi abbiamo conosciuto e amato la Sissi dei film, per poi scoprirne la vera storia con tutte le sue differenze.

Questo non rende Sissi meno affascinante, anzi. Ci fa venire voglia di conoscerla meglio, di svelare i suoi difetti e i lati più umani. Più che una ribelle, era una persona che si è sfilata con noncuranza dal ruolo che le avevano imposto. Noncuranza, attenzione, ma non leggerezza. Assolutamente. Sissi era una donna molto sensibile e profonda.

Romy Schneider ha avuto il successo, ancora giovanissima, dopo averla impersonata, ma ha lottato tutta la vita per uscire dal suo personaggio, senza mai riuscici davvero.  Può essere anche una sorta di maledizione- per certi versi- essere una donna così forte?

La forza ha sempre come contraltare la fragilità. Parliamo di donne volitive, vero, ma anche di donne dalla grande sensibilità, con il cuore esposto, e che hanno affrontato grandi dolori.

Lei ha lottato per sé stessa e per il suo amore, possiamo dire che è stata anche un'eroina romantica?

Sicuramente, ma più nel nostro immaginario, velato dalla patina affascinante del tempo. Io credo sia stata semplicemente una donna molto umana, con i suoi pregi e difetti, le sue ferite e le sue paure.

Che cosa significa essere romantici oggi per te?

Forse stupirsi. Desiderare, lasciarsi lo spazio mentale per desiderare, per sognare. Coltivare in qualche modo il nostro io bambino.

Perché- a tuo avviso- molte persone si vergognano di mostrare al modo questo loro modo di essere?

Questa società ci impone un modello di forza, un modello vincente in cui non dobbiamo aver bisogno di nessuno, in cui dobbiamo trionfare e mostrare al mondo la nostra parte integra. Innamorarsi, essere romantici, significa mettersi a nudo, donare letteralmente il proprio cuore e quindi essere vulnerabili. Dovremmo tornare a non aver paura dei nostri difetti e della nostra vulnerabilità, in qualche modo.

 

 

 

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