Il
rapporto fra una madre e una figlia e il loro quotidiano, fatto di piccole
ripicche e di ricordi del passato. Questo lo spunto di partenza di uno
spettacolo che ha per protagonista un legame intimo e indissolubile, una
giostra divertente e drammatica costruita sul conflitto e la riappacificazione,
nel tentativo di elaborare un lungo addio che si svela con l’inserto di
telefonate esterne, tra realismo e immaginazione, lungo il solco tracciato
dall’inscindibile dilemma fra la spietatezza della verità e l’opportunità della
menzogna.
Pierpaolo
Palladino mette a nudo l’esigenza irrinunciabile degli individui di comunicare
anche oltre il limite della vita stessa, proprio in un tempo come quello
attuale segnato da una pandemia che ci ha isolati e segregati in casa, rifugio
e prigione delle nostre coscienze.
Angela
non è mai riuscita a superare la figura materna e si identifica nel vittimismo
della figlia negletta, ribaltando il suo senso di colpa in critica alla madre,
suo perenne oggetto d’amore. La Madre, che in maniera speculare ha
interiorizzato tale dinamica, istiga e al contempo schiva le reazioni di
Angela, punzecchiandola proprio nei punti in cui è più suscettibile: il
rapporto coniugale, la vita sociale, ma anche l’assennatezza del fratello Paolo
e la stessa figura paterna, a cui la figlia si aggrappa nel ricordo. Un
conflitto profondo e insuperabile che si manifesta nelle ripicche quotidiane e
finanche divertenti, basate sul culto delle carte da gioco, l’urgenza delle
bollette da pagare, l’olio con cui friggere le melanzane.
Su
questo teatro delle recriminazioni che si dipana, seguiamo le due attrici con
azioni che spesso contraddicono ciò che i personaggi stanno dicendo. Tale
dinamica testimonia il contrasto tra lo sforzo del dire e quello del fare,
laddove le parole, spesso aggressive, dissimulano ciò a cui fisicamente e
ritualmente i due personaggi si stanno preparando, tra uno scontro e una
riappacificazione, in un flusso di coscienza comune a entrambe, alla ricerca di
un ultimo disperato chiarimento che prende sempre più i connotati di un addio
definitivo.
“La vicenda si ambienta in un appartamento di due donne, madre e figlia. Il mobilio dignitoso seppur datato suggerisce un’atmosfera tipica degli interni italiani senza tempo. La scena è circolare: come in quelle palle di vetro che se le giri scende la neve insieme a quei piccoli lustrini che galleggiano nell’acqua. È la “casa di mamma” con il pavimento alla veneziana”. (dalle note di scena di Alessia Sambrini).
I personaggi
agiscono dunque in un ambiente ovattato dalla patina del loro vissuto. I dialoghi,
semplici e diretti, rimandano a sguardi incrociati tramite giochi di specchi
della credenza o della trousse dei trucchi, vestizioni e repentini cambi
d’abito, come di scarti emotivi, con cui i due personaggi svelano al pubblico
intenzioni altrimenti taciute tra loro. Il tutto armonizzato dagli appunti
musicali del compositore Pino Cangialosi, che accompagnano l’impasto
dialogico dei protagonisti.
Per interpretare al meglio ognuno di questi aspetti l’autore e regista ha scommesso su due attrici di esperienza e di spessore come Beatrice Fazi e Marina Zanchi, nei ruoli della figlia appassionata e disperata e della madre vitale e dinamica.
IL
PIÙ BELL'ADDIO ha vinto il premio nazionale di drammaturgia CALCANTE-SIAD
per il 2020. Nella motivazione della giuria si parla di "Un testo delicato
e poetico ‘Il più bell’addio’ che affronta, tra realtà e immaginazione, il
rapporto fra una madre e una figlia (…) I dialoghi sono serrati e taglienti,
con una scrittura che fa immergere pienamente nel mondo creato da Palladino fin
dalle prime battute".
PIERPAOLO
PALLADINO
È
drammaturgo, regista e attore. Laureato in storia del teatro, i suoi testi
hanno ricevuto numerosi premi e segnalazioni (Premio IDI autori nuovi,
Tondelli, IDI, Dante Cappelletti, Enrico Maria Salerno). Nel 2020 Il più
bell’addio vince il premio Siad Calcante come migliore novità italiana. Promo,
video e info dei suoi cortometraggi, testi, spettacoli e attività didattica
suwww.raccontiteatrali.com
7 | 12 febbraio 2023
Ass. cult. Racconti teatrali presenta
IL PIÙ BELL’ADDIO
testo e regia di Pierpaolo Palladino
con Beatrice Fazi e Marina Zanchi
Scena e costumi Alessia Sambrini
Musiche originali Pino Cangialosi
la voce della signora Sorrentino è di Giulia Ricciardi
aiuto regia Emanuele Di Luca
organizzazione Antonella Lepore
assistente alla regia Silvia Attimonelli, assistente di compagnia Silvia Magri.
foto di scena Emanuele Di Luca
grafica: Alessia Sambrini
Premio Calcante siad 2020
Teatro COMETA OFF
Via Luca della Robbia, 47, 00153 Roma RM
06 5728
4637https://www.cometaoff.it/contatti/
da martedì 7 ore 21 a domenica 12 ore 17,30 - sabato ore
17,30 e 21,00
Intero € 17,50 + € 2,50 tessera associativa Cometa Off = € 20,00
Ridotto (over 65, under 26, CRAL) € 15,00 + € 2,50 tessera associativa
Cometa Off = € 17,50