Negli interventi passati sono stati portati all’attenzione del lettore fatti e vicende riferiti alle crudeltà verso gli animali ma la ferocia degli uomini stessi verso gli uomini è realtà ormai vecchia quanto la umanità e in sostanza è un ingrediente permanente della comune esistenza: oggi stesso se ci guardiamo attorno, di episodi ne scopriamo, ovunque: guerre, invasioni, aggressioni, terrorismo, atrocità… Ma sempre più sconvolgente e angosciante è apprendere degli atti di brutalità ai danni degli animali, incolpevoli, innocenti, indifesi. La facilità degli armamenti alla disposizione della gente e l’aumento impressionante della popolazione mondiale hanno reso più visibile e vicina la presenza degli animali, che diventano ancora di più oggetto di preda o di eliminazione o di commercio o, per certa umanità, perfino di divertimento. Dei milioni di unità di leoni, tigri, elefanti, rinoceronti, oranghi, leopardi … sono rimaste poche migliaia! Impressiona l’opera assassina ancora sostanzialmente impunita dei bracconieri, la caccia per sollazzo dei cosiddetti cacciatori, il commercio quasi sempre clandestino e la pesca ormai industriale, tutto fuori controllo! Gli animali infatti non protestano e non votano!
Stando alle relazioni delle
associazioni coinvolte, apprendiamo che nell’anno appena trascorso hanno
stilato delle statistiche raccapriccianti a proposito del livello di estinzione
del mondo animale che non vogliamo ripetere: certo è che tutto è anche
commisurato al grado di partecipazione e di interessamento della popolazione
del pianeta che, fino ad oggi, stando ai fatti, sono più che modesti, anche in
questo caso, come per gli alberi, l’acqua, la natura, il clima…
Qualche episodio: la Norvegia, mi
informano, nell’anno appena passato, grazie a mezzi tecnici micidiali, ha
sterminato l’incredibile numero di 580
balene per proprio uso!! Ci si chiede solamente come sia consentito un tale
genocidio a danno di un bene della umanità, di creature innocue ed inermi che accompagnano
l’uomo dall’inizio della storia. Siffatto crimine richiama alla memoria le
migliaia di dolci e perfino infantili delfini assassinati dalla Danimarca al
largo delle isole Faroe nei mesi addietro di cui pure abbiamo dato riscontro e
tale crimine è pari per efferatezza e spietatezza alle migliaia di indifesi pinguini
che queste medesime popolazioni nordiche annientano a
bastonate periodicamente, impunemente, insanguinando mari e neve: e la
domanda viene posta di come possa essere considerato accettabile tale massacro
e depauperamento di un bene della
umanità. I mari e gli oceani da sempre ormai sono bidoni della spazzatura di
tutti, oggi ancora molto di più,
destinati a divenire a breve una
pozzanghera senza vita, riempita di plastica e di petrolio e rifiuti. Questa
medesima umanità indifferente e inconsapevole spende cifre colossali per tenere
in piedi lautamente, numerose
strutture internazionali per la cura e il benessere della comunità, e quindi degli animali, l’ONU
ecc.: a che pro tanta gente, visti tali risultati?
Una associazione di protezione
giorni addietro ha mandato anche a me
una immagine che lascio al lettore valutare: in Florida come si sa, alligatori e
caimani e squali sono spettacolo
consueto e di norma la gente è abituata alla loro vicinanza. La foto mostra un piccolo squalo, figlio,
spintosi quasi sulla spiaggia e uno di questi feroci miserabili giovani bipedi in
abiti balneari ha conficcato un pugnale,
di cui era munito, sghignazzando col suo compare, sulla testa del piccolo
squalo! Il loro impunito divertimento!
Tempo addietro ho ricevuto la seguente immagine: tutta una sequenza di caimani adulti, una
ventina, ammazzati, messi in fila
su qualche spiaggia orientale, ad
asciugare o a seccare, in attesa di quanto seguirà, da pescatori locali, chissà da chi pagati. Certo è che se si va in
certi siti web o ancora meglio si entra in certi negozi, si vedranno in vendita
borsette da donna in pelle di caimano
di una famosa casa di moda a 20,000 (ventimila)
dollari cadauna, minimo! E’ triste constatare che c’è gente che compra
questi oggetti di sangue, come quella che compra stivali per i quali ammazzano
un vitello! Un’altra immagine recente, ripresa negli Stati Uniti, si vede un elicottero, una bella donna con fucile in
mano tutta sorridente a bocca piena e un animale morto ai suoi piedi, forse un
piccolo bisonte o simile, orgogliosa del misfatto. Tempo fa ho illustrato
quella di altra giovane americana anche lei tutta sorridente, con un grosso
fucile in mano, che mostrava una gigantesca giraffa ai propri piedi, ammazzata:
la signora pubblicò in face book la immagine del trofeo: fu letteralmente
subissata di insulti e parolacce e perfino
i media intervennero: è singolare che anche certe donne siano così poco
sensibili a tali episodi di gratuita efferatezza. E a proposito di cacciatrici
donne è bello e anche doveroso, vista la nuova compagine politica alla guida
del paese, ricordare che anche l’On. M. Cristina Caretta fa parte della schiera
di queste privilegiate col fucile in braccio. Sicuramente alla sua presenza
imputabile un emendamento alla legge finanziaria 2022 in cui si stabilisce,
pare di capire, di aprire la caccia
anche nei periodi non previsti e anche in zone fino ad oggi vietate, caccia
dunque tutto l’anno e dovunque nel paese. Evviva i cacciatori! Abbasso gli animali!
Che ancora debba aver valore ed esistere il ‘verbo’ ammazzare riferito agli animali, è il massimo dell’oltraggio nonché del sottosviluppo e, come direbbe don Ciotti, del vuoto etico: che si ammazzino i bipedi tra di loro, è perfino normale, fa parte della propria genetica ma ammazzare un agnello o un vitello o un ‘galletto’ per poi, tra l’altro, mangiarli è un atto di pura ferocia e aggressività o un comportamento inconsapevole. Rimettiamo al lettore di esprimersi sugli eleganti stivali di donna o gli abiti e giacche di pelle o le pellicce, ecc. e le lucide scarpe di pelle! Il degrado sociale ed educativo è tale da ritenere normale la violenza a danno di creature indifese ed innocue. La televisione, in merito, semplicemente riprovevole con, tra l’altro, la sua pubblicità: ben scriveva Pasolini di chiuderla! Oggi ancora di più. E’ a dir poco ancora più disdicevole che a scuola debba sistematicamente essere fatto ritenere atto normale quello di esercitare violenza su un altro essere, e quindi ammazzare e quindi anche le scene di torture e di sevizie di cui si sente parlare. Michele Santulli